Seguendo la scia di Smart As…, Sony ha deciso di proporre una nuova IP per la sua portatile, PlayStation Vita, con l’intenzione di creare un’ulteriore concorrente di un titolo che su Nintendo DS e 3DS ha raccolto consensi. Questa volta è toccato a PlayStation Vita Pets, che si oppone, com’è facile intuire, a Nintendogs e che sarà rilasciato in Europa il 4 giugno. Tuttavia, i due titoli presentano grandi differenze tra loro, sin dalle finalità con cui si presentano al pubblico. Ma senza dilungarci troppo in chiacchiere, ecco nel dettaglio la nostra recensione.
Non appena lo avrete avviato, la prima cosa da fare su PlayStation Vita Pets (d’ora in avanti PSV Pets, ndr) sarà quella di adottare uno dei cuccioli presenti al canile. La scelta dovrà avvenire tra quattro razze presenti (Husky, Labrador, Dalmata e Collie) per poi trasferirsi, una volta avvenuta l’adozione, nella vostra nuova casa. In questa dimora, dall’aspetto di una tipica casa americana, darete un nome al vostro amico peloso e inizierete a familiarizzare con i comandi e con il mondo di gioco. Contrariamente a quanto succede con Nintendogs la componente gestionale, più che essere la chiave principale del gameplay di PSV Pets finisce col diventare un semplice elemento di contorno a ciò che il titolo offre. Potrete accudire il cucciolo, giocarci, allenarlo, nutrirlo, lavarlo, vestirlo come più vi piace, ma tutto ciò fa da preparazione all’esplorazione dell’isola di Castlewood e alla scoperta della leggenda di Re Rufus ed il suo prode cane, Cosmo. Le varie attività ed i giochi presenti serviranno sia per proseguire nell’avventura, sia per passare piacevolmente del tempo con il cucciolo. Nel corso dell’esplorazione sull’isola di Castlewood sarete chiamati a risolvere piccoli e semplici enigmi per proseguire, ma il tasso di difficoltà è perfettamente alla portata del target di riferimento. PSV Pets cerca anche di fare leva sul senso civico dei giocatori, ma con esito alquanto fallimentare. Sarete multati se non raccoglierete i bisogni del vostro amico, oppure inizierà a lamentare una certa fame e/o sete dopo tanto tempo che sarete fuori, o si lamenterà di essere sporco. Tuttavia, la multa è così bassa da non impensierire nessuno, così come se non nutrirete o laverete il cane non succederà nulla. Insomma, tutto sta alla vostra coscienza, poiché essere civili o menefreghisti non influirà sull’esperienza di gioco.
Come già detto nel cappello introduttivo, PSV Pets si contrappone a Nintendogs, ma allo stesso tempo i due titoli si propongono degli obiettivi totalmente differenti. Come già evidenziato, la parte gestionale che da sempre è il punto forte di ogni capitolo di Nintendogs, qui è solamente un contorno per divertire i più piccoli che desiderano ardentemente un cucciolo. Invece, sarà proprio l’esplorazione, comprensiva di minigiochi all’aria aperta, come la corsa su un carrello in una miniera, il punto forte del titolo targato Sony. I vari giochi e le azioni che insegnerete al vostro animale saranno tutti finalizzati all’esplorazione di Castlewood che, altrimenti, sarebbe impossibile affrontare, quasi come in un classico gioco di ruolo. Per fortuna, l’addestramento è legato esclusivamente al completamento di attività divertenti, come il riporto del bastone, la corsa ad ostacoli e/o il lancio del disco. Sebbene PSV Pets sia chiaramente un titolo sviluppato su misura per i più piccoli, anche un pubblico di età maggiore potrebbe esserne attratto, soprattutto grazie alla presenza di trofei non troppo difficili da ottenere per il conseguimento del platino. Tuttavia, se non siete cacciatori di platini e se non rientrate in una certa fascia di età potreste facilmente essere scoraggiati dall’acquisto. Se fino ad ora potrebbe essere sembrato un capolavoro ad occhi chiusi del suo genere, l’esclusiva di casa Sony soffre dei soliti problemi che attanagliano molti dei titoli presenti su PlayStation Vita, seppure in misura minore. Non saranno presenti problemi di lag e/o bug vari, tuttavia capiteranno sporadici loop di caricamento, che impediranno qualsiasi azione nella maggior parte dei casi, costringendovi anche a riavviare il gioco. Nemmeno il sensore di movimento della console è particolarmente preciso ma, più che per un errore in sé, a causa dell’eccessiva sensibilità della stessa.
Tecnicamente parlando, il lavoro svolto è notevole. Sebbene le texture non gridino al capolavoro, sia i cuccioli, sia l’ambiente di gioco sono stati realizzati con cura, con un risultato sicuramente degno di nota, dando l’impressione di avere tra le mani un vero animaletto peloso a quattro zampe. Se esteticamente parlando il titolo è capace di stupire e di soddisfare il pubblico cui si rivolge, il sonoro può risultare estremamente fastidioso. Infatti, se in un primo momento la voce del vostro amico parlante potrà esservi simpatica, alla lunga infastidirà il giocatore che, esasperato, potrebbe benissimo mutare il gioco. A parte ciò, i suoni sono stati ben realizzati, rendendo il doppiaggio l’unico vero difetto tecnico del gioco.
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