Lo abbiamo a lungo atteso, bramato, desiderato. Venne confermato in sviluppo addirittura all’E3 2008, da Miyamoto in persona. All’E3 2011 venne reso noto il suo passaggio da titolo Wii a Wii U. Doveva essere uno dei titoli della finestra di lancio della nuova console fissa. Poi dei rinvii. Per assicurare un maggiore livello qualitativo, pare. E finalmente, a distanza di ben 9 anni dal precedente titolo della serie (più di quanti ne separino Super Metroid e Metroid Prime, per fare un confronto), questo tanto atteso titolo è pronto ad essere rilasciato in tutto il mondo. Stiamo parlando, ovviamente, di Pikmin 3, titolo che dovrebbe segnare l’inizio di una seconda fase per Wii U, che proseguirà il mese prossimo con The Wonderful 101 di Platinum Games e culminerà nella stagione Autunnale/Natalizia con Super Mario 3D World, Donkey Kong Country: Tropical Freeze e Zelda: The Wind Waker HD. Andiamo quindi a scoprire se sarà valso la pena attendere così a lungo e se Pikmin 3 sarà all’altezza del ruolo che dovrà ricoprire all’interno della travagliata vita di Wii U.
Nonostante le recenti riedizioni su Wii dei primi due capitoli, inserite nella linea “New Play Control!” con un sistema di controllo interamente riadattato a Wiimote e Nunchuck, sono passati molti anni dall’uscita dei titoli originali su GameCube, e visto che in ogni caso si è sempre trattato di giochi fautori di un limitato successo commerciale, i più potrebbero non avere idea di cosa aspettarsi da un gioco della serie di Pikmin. Si tratta, in parole povere, di un titolo che tenta di sdoganare verso il mondo delle console un genere molto “PC-centrico” come quello degli strategici in tempo reale. Nel farlo, Pikmin ibrida questa componente RTS con altre più strettamente adventure e puzzle solving, in un mix che, anche successivamente, ha trovato ben pochi eguali nel mondo dei videogiochi. Anziché controllare direttamente grandi gruppi di unità come in uno strategico tradizionale, in Pikmin controlleremo uno o più personaggi dalle fattezze umanoidi, che a loro volta avranno il comando su di una fitta schiera di creature note con il nome di Pikmin. A metà strada tra il mondo vegetale e quello animale, un po’ formiche ed un po’ carote (!!!), questi esserini riconosceranno istintivamente i vari protagonisti dei giochi della serie come comandanti, e saranno disposti a seguirne gli ordini fino alla morte. D’altro canto sfruttare i Pikmin sarà una scelta più che obbligata per i nostri personaggi, rimasti bloccati su di un pianeta alieno, in cui sassi, fiori, piccole piante ed anche i più piccoli animali del sottobosco hanno dimensioni colossali. Il pericolo derivante da queste gigantesche e spietate creature è grande, e solo sfruttando la forza dei numeri dei Pikmin e guidandoli con la strategia, sarà possibile coronare tutti gli obbiettivi del gioco.
In Pikmin 3 non ritroviamo il protagonista dei primi due episodi, Olimar (a cui si era aggiunto l’aiutante Louie in Pikmin 2), ma un nuovo tris di personaggi: Alph, Brittany ed il comandante Charlie. Il trio proviene da Koppai, pianeta prossimo ad Hocotate, quello dei protagonisti dei precedenti capitoli, e giunge sul pianeta dei Pikmin in cerca di cibo e di una soluzione per la crisi alimentare che sta colpendo la terra natia. Il pianeta alieno è appunto ricco di enormi, succosi frutti, in grado di fornire cibo ai tre astronauti e semi da riportare su Koppai per essere piantati e coltivati. Non tutto andrà come previsto, ed a seguito di uno schianto, i tre personaggi finiranno divisi e dispersi. Sarà proprio la scoperta dei Pikmin a fornire agli sfortunati cosmonauti gli strumenti per ricongiungersi e per completare la propria missione. Le prime fasi di gioco, quelle in cui Alph, Brittany e Charlie sono divisi, hanno la funzione di un lungo tutorial, in cui le peculiarità del titolo vengono spiegate al giocatore in maniera graduale, evitando che un eccesso di informazioni confonda l’utente alle prime armi. Tutto questo viene realizzato senza introduzioni eccessivamente lunghe e verbose: ad ogni nuova meccanica introdotta, questa viene immediatamente impiegata sul campo, spesso con effetto migliore di altre eccessive spiegazioni. I Pikmin seguiranno automaticamente il protagonista di turno, che a sua volta potrà decidere di richiamarli con un fischietto, lanciarli, oppure congedarli. Lanciando i Pikmin sarà possibile far svolgere loro vari compiti: distruggere ostacoli, costruire ponti, spostare oggetti, recuperare frutti ed affrontare la feroce fauna locale. Ogni nemico avrà degli specifici comportamenti e degli specifici punti deboli, e starà al giocatore sfruttarli per affrontarli nel miglior modo possibile. I Pikmin avranno un loro comportamento d’attacco autonomo, ma senza la guida del giocatore sarà impossibile sconfiggerli senza grosse perdite. Facendo riportare i cadaveri dei nemici sconfitti alla “cipolla”, la base dei nostri Pikmin, sarà possibile ottenere nuove unità con cui rinfoltire le fila del nostro esercito. Procedendo nel gioco le nostre opzioni aumenteranno, ed avremo accesso a diversi tipi di Pikmin: quelli rossi, resistenti al fuoco e combattenti più agguerriti; quelli gialli, in grado di condurre elettricità e di essere lanciati più lontano; quelli blu, in grado di procedere anche sott’acqua; quelli roccia, più pesanti, in grado di rompere ostacoli di vetro e cristallo e di fare danni ingenti a certi tipi di nemici; quelli volanti, infine, le cui abilità non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni. Il gruppo di Pikmin che porteremo con noi potrà essere il più eterogeneo possibile, e potremo con la semplice pressione di un tasto decidere quale tipo adoperare in ogni specifica occasione. Inoltre, una volta riuniti i vari componenti dell’equipaggio potremo anche decidere di separare il nostro gruppo per svolgere più compiti contemporaneamente. Con un tasto sarà possibili passare da un leader all’altro, per massimizzare i risultati all’interno di ciascuna giornata. Il tempo che avremo a nostra disposizione sarà infatti limitato: i vari nemici sono troppo aggressivi di notte per poter continuare ad operare indisturbatamente, e saremo costretti ad effettuare l’esplorazione solo nelle ore diurne, per poi tornare alla nostra navicella prima di ogni tramonto. Dividere il gruppo prima in due e poi in tre squadre sarà il trucco per affrontare al meglio i livelli più avanzati, di gran lunga i più estesi e ramificati mai visti in un gioco della serie. Per ottimizzare le operazioni, è stata inoltre inserita, rispetto ai precedenti episodi, l’opzione di pianificare un percorso per gli altri leader, che lo seguiranno autonomamente. Questa funzione si rivela molto comoda e fondamentale per i livelli più complessi, a patto di tenere in considerazione eventuali nemici o pericoli ambientali lungo il tragitto. I tre personaggi saranno anche utilizzati per superare alcuni semplici enigmi: sarà possibile lanciare uno dei leader su alture non altrimenti raggiungibili, e fornendo loro un piccolo gruppo di Pikmin si potranno raggiungere frutti ed oggetti fuori dal nostro raggio d’azione.
Rispetto ai precedenti episodi, Pikmin 3 mette a disposizione del giocatore numerose opzioni di controllo. Sarà possibile utilizzare sia la combo Wiimote e Nunchuck, che il GamePad di Wii U in combinazione con lo schermo televisivo che spostare l’intera schermata di gioco sul solo GamePad. Nel primo caso lo schema dei controlli è ripreso dalle versioni New Play Control! di Pikmin e Pikmin 2, in cui il puntatore del Wiimote veniva utilizzato per selezionare la zona in cui lanciare Pikmin. Nel secondo e terzo caso lo schema di controllo sarà più simile agli originali su GameCube, ma con una differenza fondamentale: in Pikmin 3 è stato rivisto il sistema di telecamera, ora non più solamente aggiustabile dietro le spalle del personaggio con un tasto, ma anche controllabile direttamente con lo stick analogico destro. Viene così a perdersi la funzione che aveva nei primi due capitoli lo stick C, ovvero quella di far compiere piccoli movimenti all’intero gruppo di Pikmin. Non si tratta di una modifica più di tanto importante al gameplay della serie, anche se qualche giocatore più navigato potrebbe sentirne la mancanza: muovere in questo modo il nostro esercito aggiungeva ulteriori possibilità tattiche al gioco, e permetteva di affrontare in maniera migliore alcune battaglie con i boss. Il GamePad di Wii U, quando è usato in combinazione con lo schermo della TV permette inoltre di avere accesso ad alcune funzioni aggiuntive: durante il gameplay si può avere sotto controllo costantemente una mappa della zona conosciuta del livello, con indicati i vari gruppi di Pikmin ed i vari punti di interesse, così come è possibile utilizzarlo per scattare delle foto (condivisibili su Miiverse) dal punto di vista del personaggio che stiamo controllando, spesso con effetti assai pittoreschi.
La realizzazione tecnica del gioco è pregevole. La serie di Pikmin si è sempre dimostrata una piccola perla tecnologica in ognuna delle sue incarnazioni, ma con questo terzo episodio, complici i “muscoli” di Wii U, il livello generale si è ulteriormente alzato. Il gioco è inchiodato sui 60FPS e gode di una fluidità impressionante, anche con un numero di personaggi a schermo molto elevato. Il nostro gruppo potrà essere infatti costituito da 100 Pikmin, a cui vanno aggiunti i tre protagonisti e tutti gli altri animali presenti sulla mappa. Se è vero che anche nei precedenti episodi era presente un numero simile di personaggi a schermo, Wii U ne permette una resa fluida come non mai, con texture in alta risoluzione e molto più definite, e notevoli effetti di luce e di rifrazione. Particolarmente impressionante è l’effetto di Profondità di Campo, che sfuma gli elementi più lontani dal fuoco della telecamera, donando maggiore impatto al look realistico degli ambienti. Purtroppo, in alcuni frangenti, alcuni elementi tradiscono ancora le origini Wii del titolo. Nonostante in generale le texture si rivelino di alta qualità, qua e là è ancora possibile scorgerne qualcuna non a livello, mentre permangono alcune imperfezioni minori, come personaggi che passano attraverso a delle foglie oppure alcune animazioni non elegantissime (emblematica è quella del “lancio” delle nostre bestioline: anziché afferrare il Pikmin più vicino, spesso ne vedremo comparire uno direttamente in braccio ai nostri personaggi e, contestualmente, uno sparire dalla coda del gruppetto). In ogni caso si tratta di piccolezze, che non inficiano l’esperienza di gioco. Il salto generazionale rispetto ai precedenti episodi non è percepibile in maniera molto evidente, ma più che ad una reale lacuna di Pikmin 3 ciò è imputabile al livello di eccellenza già raggiunto dai precedenti episodi, un testamento alla visionarietà ed all’abilità del team dei Pikmin originali. Anche le musiche si rivelano all’altezza delle aspettative, ed in linea con gli standard e lo stile della serie. Le composizioni sono varie e riflettono uno stile spensierato, a tratti agreste, a tratti zen, che sottolineano sia i momenti più “bucolici” del gioco che, per contrasto, quelli in cui a causa di un nostro errore o distrazione, decine di ignari Pikmin vengono massacrati dalle bestiacce o dai vari pericoli ambientali di cui sono ricche le mappe.
Pikmin 3 non è un titolo difficile, a condizione di aver assimilato le varie meccaniche di gioco. Affrontare le varie situazioni con la semplice forza dei numeri è possibile, ma mai consigliabile, ed a seconda dell’abilità del giocatore può essere necessario un numero assai variabile di ore per completare il gioco. Particolarmente importante in questo senso è la già citata possibilità di procedere con gruppi separati e di pianificare percorsi e destinazioni. Imparare a padroneggiare questo “multitasking” sarà fondamentale per completare più rapidamente il gioco; in caso contrario saranno necessarie più “giornate” per completare gli stessi compiti. In generale la quantità di contenuti dell’avventura, comunque la si affronti, è più prossima a quella di Pikmin 2 che non a quella del primo gioco. Se questo non fosse sufficiente, sono presenti alcune modalità alternative, in cui riaffrontare i boss della modalità storia, oppure in cui raccogliere frutta od uccidere nemici entro un tempo prestabilito. In queste modalità sarà assegnato un voto alla nostra performance (che potremo anche rivedere in un secondo momento in fast-forward sullo schermo del GamePad, in modo da permetterci di analizzare i punti deboli delle nostre strategie), e migliorandolo potremo sbloccare ulteriori missioni. Infine, è presente una modalità multiplayer locale a due giocatori, denominata modalità Bingo. In queste sezioni a ciascun giocatore sarà assegnata una scheda del bingo, con un frutto segnato su ciascuna casella. I giocatori dovranno quindi raccogliere i frutti in modo da completare una fila da quattro in questa tabella, tentando di battere l’altro sul tempo, magari anche ostacolandolo con i propri Pikmin. Benché non si tratti di un’aggiunta fondamentale, risulta ben realizzata, ed aggiunge ulteriore spessore ad un titolo già ottimo di suo.
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