Poco meno di un mese fa, avevamo iniziato a parlarvi di
Party Hard (
qui per la nostra anteprima) dopo aver provato una sorta di demo rilasciataci dagli sviluppatori. Negli ultimi giorni, invece, abbiamo avuto a disposizione la versione completa del lavoro dei ragazzi di
tinyBuild, che ricordiamo sarà disponibile da domani su Steam. Ma vediamo subito se le nostre prime impressioni sono state confermate o meno.
Folle e geniale allo stesso tempo
Esattamente come un mese fa, Party Hard è riuscito a convincerci per la sua follia e genialità. Il nostro pazzo protagonista continuerà la sua carrellata di stragi per poter dormire finalmente tranquillo. Si avrà la possibilità di visitare lussuosi edifici in cui si festeggia, ma anche luoghi più immersi nella natura, in cui gli invitati non aspettano altro che essere brutalmente uccisi.
Il tutto sarà condito da una narrazione dai toni abbastanza seriosi, con alcuni colpi di scena decisamente interessanti, e personaggi più o meno carismatici che si affiancheranno al nostro protagonista. Sotto questo punto di vista, quindi,
Party Hard riesce a confermare le nostre prime impressioni, garantendo una storia di fondo che risulterà sicuramente interessante per molti e arricchendo un’esperienza di gioco che, come vedremo, ha in parte deluso le aspettative.
Un’idea non troppo riuscita
Nonostante i difetti che avevamo riscontrato già allora, le nostre speranze riguardo le meccaniche di gioco erano piuttosto promettenti. Purtroppo, però,
Party Hard è andato in una direzione totalmente opposta.
Ci saranno numerosi livelli da affrontare con un personaggio tra quelli disponibili (
alcuni andranno sbloccati successivamente), durante i quali sarà necessario eliminare tutti gli invitati accoltellandoli, sfruttando le trappole presenti e/o ricorrendo a ben altre strategie. Come già sottolineato in passato, i tranelli che avremo a disposizione non saranno sempre gli stessi, sebbene siano necessarie numerose partite prima che questi cambino. Ciò
riduce notevolmente
la dipendenza dalla fortuna, che però viene sostituita dalla presenza costante di oggetti utilizzabili, tra cui anche delle bombe. Se poi consideriamo che spesso e volentieri è possibile compiere delle stragi uccidendo alla cieca per poi facilmente eludere le forze dell’ordine,
la difficoltà cala drasticamente riducendo così quel livello di sfida che si aspettava essere decisamente più alto.
A ciò si aggiunge anche l’incredibile ripetitività dei livelli che dovremo affrontare. Tutti troppo simili tra di loro, soprattutto per le trappole utilizzabili presenti. Nelle circa cinque ore che abbiamo speso per portare a termine la storyline, ci siamo ritrovati a fare sempre le stesse cose in maniera a dir poco stressante a causa del non troppo riuscito game design. Questo aspetto negativo è in parte contrastato, però, proprio dai personaggi disponibili. Ognuno di essi, infatti, agirà in modo differente dagli altri. Ad esempio, non tutti saranno in grado di utilizzare le trappole messe a disposizione, con la necessità di ricorrere a strategie differenti.
Il risultato corrisponde così ad una continua sfida tra la ripetitività e la varietà, rendendo difficile propendere verso l’una o verso l’altra.
Una realizzazione tecnica altalenante
Per quanto riguarda la realizzazione tecnica, invece,
Party Hard si è comportato decisamente meglio sotto un aspetto puramente visivo. Lo stile resta quello tipico della pixel art, con una serie di colori che ricordano tanto quanto visto in
Hotline Miami. Il tutto è poi condito da texture e immagini in alta definizione, con delle animazioni leggermente più articolate che contribuiscono a creare un ambiente più ricco e pazzo sotto ogni punto di vista. Ciò lo si deve probabilmente anche all’aggiunta di NPC stravaganti nell’ambiente di gioco e che renderanno il tutto ancora più folle. Allo stesso tempo, però,
i numerosi luoghi che visiteremo sono esteticamente troppo simili tra di loro, fatta eccezione per un numero veramente esiguo di essi che riescono invece ad essere originali e interessanti. Infine,
Party Hard non ha particolari esigenze di hardware, mantenendo un framerate stabile a 60fps con una risoluzione a 1080p, sebbene non abbiamo notato differenze con aspect ratio più bassi. Infatti, tutto resta pressoché identico sia a 720p, sia a 900p, le uniche alternative a noi disponibili.
Se possiamo dire di essere quasi soddisfatti della realizzazione grafica e tecnica di Party Hard, lo stesso discorso non vale invece per la parte audio.
La colonna sonora è decisamente
monotona e ripetitiva e resterà in esecuzione per tutta la durata del gioco. Il doppiaggio, invece, riesce a risollevare in minima parte la situazione grazie a delle voci di rilievo che hanno accompagnato la parte narrativa di Party Hard.
Verdetto
7 / 10
Sembrava stupendo, #einvece
Commento
Pro e Contro
✓ Narrativa interessante
✓ La realizzazione tecnica
✓ Varietà dei personaggi
✓ Il doppiaggio
x Troppo ripetitivo
x Poca varietà in generale
x Troppo semplificato
x Colonna sonora scarna
#LiveTheRebellion