Varrà ancora la pena affrontare orde di fanatici religiosi e di appestati nei panni di Blake per salvare la propria moglie?
Recensire un prodotto videoludico a tema
horror è sempre molto difficile, in quanto
si tratta di uno dei generi più soggettivi presenti sul mercato. Una determinata scena che a me ha spaventato particolarmente, ad esempio, potrebbe non avere alcun effetto su un altro giocatore, rendendo la mia recensione “inesatta” ai suoi occhi.
Esistono casi, però, dove la soggettività lascia spazio all’oggettività e la verità sulla qualità effettiva del prodotto risulta essere una e una soltanto.
Outlast 2 rientra fortunatamente in quest’ultima tipologia, in quanto
è oggettivo che si tratti di un titolo disturbante ed
è oggettivo che si tratti di qualcosa che anche un giocatore navigato non può prendere sottogamba. Uscito lo scorso anno per
PlayStation 4, Xbox One e Pc, il titolo targato
Red Barrels è riuscito a conquistare letteralmente tutti, mettendo parzialmente in ombra anche prodotti ben più popolari come
Resident Evil 7. È con grande gioia, quindi, che siamo tornati a sporcarci le mani di sangue in questo porting per
Nintendo Switch, uscito il
27 marzo al prezzo lancio di
circa 30 euro. Ma varrà ancora la pena “affrontare” orde di fanatici religiosi e di appestati nei panni di Blake per salvare la propria moglie?
È oggettivo che Outlast 2 sia un titolo disturbante ed è oggettivo che si tratti di qualcosa che anche un giocatore navigato non può prendere sottogamba.
Nel mulino che vorrei, l’anticristo non è in lei
La trama di Outlast 2 non è stata ritoccata, rimanendo quel sapiente mix di horror, splatter e atmosfere disturbanti che abbiamo imparato ad amare nel corso del 2017
La
trama di
Outlast 2, ovviamente, non è stata ritoccata rispetto a quanto visto un anno fa (qui potete trovare la recensione della versione PlayStation 4), rimanendo quel sapiente
mix di horror, splatter e atmosfere disturbanti che abbiamo imparato ad amare nel corso del 2017. Assisteremo ancora una volta all’odissea di
Blake Langermann, cameraman che, nel corso di un’indagine assieme alla moglie Lynn, vedrà precipitare il proprio elicottero in un paese abitato da una strana setta religiosa. Questo è solo l’inizio di un viaggio che lo porterà a fare di tutto per salvare la proprie moglie e per cercare di fuggire dal villaggio prima che i suoi folli abitanti lo trovino.
Tra una scena gore, momenti di alta tensione e un abile utilizzo di flashback e flashforward, il comparto narrativo di Outlast 2 risulta essere maturo e sicuramente degno di essere ricordato per molto tempo. Peccato solamente che il
finale sia un po’ troppo interpretativo e non riesca a dare tutte le risposte, nascondendone addirittura alcune a tutti coloro che non esploreranno approfonditamente l’ambiente di gioco. Una cosa da segnalare per quanto riguarda questa versione per Nintendo Switch, però, c’è:
è stata inserita un nuovo livello di difficoltà per coloro che vogliono solamente godersi la storia, limitando notevolmente il danno dei nostri avversarsi e facendoci trovare materiali per sopravvivere in quantità decisamente più consistenti. Sia chiaro, però, che come per le precedenti versioni di Outlast 2,
il titolo Red Barrels riesce a dare il proprio meglio alle difficoltà più alte, andando così ad aumentare la tensione nel giocatore che avrà timore anche di voltare l’angolo per paura di venire ucciso da un singolo colpo dei fanatici del villaggio.
Corri, scappa, nasconditi!
Il gameplay di Outlast 2 è esattamente quello visto l’anno scorso
Il
gameplay di
Outlast 2 è esattamente quello visto l’anno scorso, con il nostro protagonista impossibilitato a utilizzare qualsiasi tipo di arma e costretto a nascondersi al minimo segno di pericolo. Inutile dire che
questa tipologia di gameplay si sposa alla perfezione con le avventure di Blake, risultando uno dei massimi (se non “il massimo”) esponente della categoria in questione. La ricerca spasmodica di batterie per la videocamera (unica vera fonte di luce del gioco) e di bende per curarsi saprà mantenervi l’attenzione sempre alta e le mani attaccate al pad per tutta la durata del gioco.
In questa versione ibrida per Nintendo Switch, è importante evidenziare come sia stato fatto un attimo adattamento per i tasti, permettendo al titolo di risultare godibile anche senza l’utilizzo del Controller Pro.
Peccato, però, che la potenzialità data dall’HD Rumble non sia stata sfruttata appieno, con vibrazioni che il più delle volte non accompagnano un qualcosa a schermo, ma che risultano essere quasi “casuali”. Siamo certi che, con un minimo di attenzione in più, si sarebbe potuto fare qualcosa di molto valido anche da questo punto di vista.
Un porting coi fiocchi
Da un punto di vista tecnico, Outlast 2 per Nintendo Switch risulta essere un piccolo miracolo
Da un
punto di vista tecnico, Outlast 2 per Nintendo Switch risulta essere un piccolo miracolo. L
a componente grafica dal forte impatto vista lo scorso anno sulle console casalinghe Microsoft/Sony e su Pc non è stata minimamente intaccata dal porting per la console ibrida della Grande “N”. Il tutto, inoltre, senza perdere nulla anche in versione portatile, dove il titolo Red Barrels risulta essere
solido e impeccabile.
Granitico anche il frame rate, che in qualsiasi modo lo si guardi non ha mai un calo o incertezza di qualsiasi tipo.
Fantastico come lo scorso anno, infine, anche il comparto sonoro, con musiche (quando presenti) inquietanti e con effetti sonori capaci di spaventare anche il più spavaldo dei giocatori.
Verdetto
9 / 10
Con questo porting potrete giocare a Outlast 2 direttamente sul cesso!
Commento
Pro e Contro
✓ Trama e atmosfera da brivido
✓ Gameplay essenziale, ma funzionale
✓ Inserita una nuova difficoltà di gioco
x Prezzo leggermente troppo alto
x HD Rumble sfruttato poco e male
#LiveTheRebellion