Recensione Nights of Azure

Nell’ultima generazione di console Gust è stata una delle software house più attive, complice il rilascio di ben 6 giochi in 6 anni e solo su PS3. Con l’arrivo della nuova generazione di console però, la compagnia ha deciso di cogliere la palla al balzo, cimentandosi in una nuova sfida che risponde al nome di Nights of Azure. Uscito in Giappone su PS3, PS Vita e PS4, con solo quest’ultima versione che ha fatto capolino sui lidi nostrani.

La Terra senza Notte
Benvenuti nella Terra senza Notte

Secoli prima gli avvenimenti del gioco, il mondo ha visto lo scontro fra la Santa e il Nightlord. Nonostante lo scontro sia terminato con la vittoria delle forze del bene, il sangue blu del Nighlord si è riversato sulla Terra, contaminando gli esseri umani e, di conseguenza, dando vita ai demoni. Proprio a causa di questi esseri l’umanità non è stata più al sicuro da allora, costretta a passare anche la notte nel terrore di essere attaccati dai mostri. Da qui in poi il mondo sarà conosciuto come la Terra senza Notte. Dopo questa introduzione faremo la conoscenza della protagonista del gioco, una ragazza di nome Arnice, agente della Curia contaminata dal sangue blu e dotata di abilità straordinarie che arriva sull’Isola di Ruswal col compito di proteggere la nuova santa selezionata per sigillare nuovamente il Nightlord, prossimo alla resurrezione. Si tratta di Lylisse, amica d’infanzia di Arnice. Presto la ragazza si ritroverà ad affrontare una tremenda decisione: proteggere la vita della sua migliore amica, condannando l’umanità, o sacrificarla per il bene del mondo. 

L’unione fa la forza
L’utilizzo dei Servan in battaglia è fondamentale

 Appena iniziato il gioco ci ritroveremo subito nella mischia, con una serie di tutorial che ci illustreranno tutte le meccaniche dei combattimenti. Nights of Azure si presenta come il tipico Action RPG. Potremo controllare direttamente solo Arnice, con i tasti quadrato, triangolo e cerchio e X, con gli ultimi due che vengono utilizzati anche per effettuare le schivate e l’attacco speciale in dotazione all’arma in uso. La ragazza avrà a disposizione 5 armi in totale, ognuna con effetti e un raggio diverso. Si va dalla classica spada, al potentissimo martello, due daghe per portare combo rapide e una balestra, perfetta per colpire dalla distanza. La quinta arma, invece, è una versione potenziata della spada ma si otterrà solo più avanti nel gioco. Le armi possono essere cambiate in qualsiasi momento, anche mentre si esegue una combo con la semplice pressione di una delle frecce direzionali del D-pad. Arnice però non sarà da sola nelle battaglie, ad aiutarla ci saranno i Servan, piccoli demoni  il cui utilizzo è fondamentale negli scontri. I Servan vanno impostati tramite appositi deck, per un massimo di quattro, dove ognuno di essi sarà assegnato ad un tasto. Fatto questo il giocatore potrà evocarli in battaglia con la pressione del dorsale R1 insieme a quello corrispondente al Servan che si vuole utilizzare, ovvero quadrato, triangolo, cerchio e X. Evocare Servan comporta il consumo di SP, che cambia in base alla tipologia di demonietto scelto. Una volti scesi in battaglia i demoni saranno mossi da un ottima IA, ma potremo dargli ugualmente degli ordini premendo il L1 per accedere alla barra dei comandi, e poi il tasto del D-pad corrispondente all’azione desiderata. Sarà possibile anche ordinargli di utilizzare l’attacco speciale in dotazione, semplicemente premendo gli stessi pulsanti con cui il Servan è stato evocato. Andando avanti col gioco potremo ottenere ulteriori Servan grazie a speciali oggetti lasciati cadere dai nemici: i feticci. Ottenuto un feticcio potremo creare un nuovo demone grazie al comando Actualize.

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Diavolo in me
Arnice è capace di assumere 5 diverse forme demoniache

Arnice è stata bagnata dal sangue blu del Nightlord, cosa che ha fatto di lei un mezzo demone. Oltre alle straordinarie abilità in battaglia, la ragazza è capace di assumere ben cinque forme demoniache diverse, ognuna con abilità specifiche. La prima trasformazione che avremo sarà la Demon Form, con Arnice che acuisterà l’aspetto simile ad un diavolo, con la capacità di portare potenti colpi a base di fuoco. Andando avanti col gioco potremo accedere anche ad altre forme: La Rabbit Form, basata sulla velocità degli attacchi, la Phantom Form, improntata sull’utilizzo della magia e sul recupero di HP e SP, la Armor Form, dall’attacco e difesa formidabili e infine l’ultima e la più potente ovvero la Nightmare Form, che data la sua potenza eccezionale si traduce nella sistematica vittoria di qualsiasi scontro. Le trasformazioni sono legate indissolubilmente ai Servan presenti nei quattro deck, questo perché i demoni hanno un loro attributo elementale specifico e, quindi, per poter utilizzare una determinata trasformazione bisognerà inserire nel deck designato quei Servan il cui elemento corrisponde alla forma demoniaca desiderata: fatto questo per attivarla si dovrà prima riempire l’apposita barra, che si trova insieme a quella degli HP ed SP, e poi premere il tasto L2. Usare le trasformazioni si rivela molto utile, soprattutto contro certi boss e nelle fasi finali del gioco, questo per colpa di una difficoltà calibrata decisamente male, col gioco che passa da un livello di sfida basso ad uno molto più elevato di punto in bianco, senza dare al giocatore la possibilità di prepararsi di conseguenza.

L’altare di Jorth
IL SANGUE BLU RACCOLTO IN BATTAGLIA SERVIRÀ A POTENZIARE ARNICE

Una delle particolarità del titolo sta nel suo sistema per salire di livello. Sconfiggendo nemici accumuleremo sangue blu, che servirà a potenziare Arnice tramite un rito da eseguire presso l’Altare di Jorth. In questo mondo da sogno, dove non è possibile mentire, ci farà da guida la Sacerdotessa di Jorth, che ha il compito di guidare e consigliare la detentrice della Demon Sword, la spada del Nightlord. Grazie al rito potremo alzare il nostro livello, ottenere nuove skill, nuove armi e sbloccare le nuove trasformazioni demoniache, con il livello massimo fissato a 11. Presso l’altare di Jorth però non ci si limita solo a questo, in quanto parlando con la sacerdotessa potremo ottenere informazioni preziose sulla storia e soprattutto aumentare il grado di affetto fra Arnice e Lylisse, fondamentale per poter ottenere il finale migliore del gioco, a patto di rispondere in maniera esatta alle domande che ci saranno poste.

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Rilassarsi all’hotel
All’hotel potremo assistere a eventi secondari e accettare quest

Quando non saremo in giro per affrontare i demoni, potremo liberamente visitare l’hotel della città, base delle nostre operazioni. Qui c’è la possibilità di assistere a numerosi eventi secondari con protagonisti non solo Arnice e Lylisse, ma anche Simon, gestore dell’hotel, il professor Alucard e Lloyd, rispettivamente ricercatore di demoni e cercatore di tesori. Sempre tramite l’hotel potremo accettare varie quest secondarie, che si dividono in notturne e diurne. Le prime consistono semplicemente nella ricerca di luoghi specifici e lo sconfiggere un certo numero di nemici, mentre quelle che si svolgono di giorno dipendono dal tempo trascorso nei dungeon, solitamente si completano facendo passare dai 3 ai 5 minuti, e daranno al giocatore un piccolo quantitativo di punti abilità, che potremo spendere per sbloccare le skill acquisite salendo di livello. Tolte le quest, che sul lungo risultano monotone e abbastanza noiose, non resta che affrontare le sfide proposte dall’Arena, dove potremo cimentarci in particolari battaglie dove per vincere bisogna saper usare al massimo tutte le abilità e i Servan a disposizione, il tutto per ricevere gli ambiti premi che variano da sangue blu a soldi fino ad oggetti rari e unici.

Gust Next Gen

Nonostante la versione di riferimento di Nights of Azure sia quella PS4, a livello grafico non ci sono grandi passi in avanti rispetto a quanto Gust ci ha fatto vedere su PS3, complice anche il fatto che in Giappone il gioco sia uscito anche sulla vecchia console Sony e PS Vita. La nota positiva però è che la versione PS4 arrivata nei nostri scaffali e quella migliore, con un framerate quasi sempre stabile a 60fps che subisce cali in maniera molto casuale, in quanto può capitare di vedere rallentamenti sia nelle fasi più affollate ma anche in situazioni di calma piatta, dove a muoversi è solamente il giocatore. Come detto la grafica non è di alto livello, ma i modelli dei personaggi sono realizzati e animati molto bene, segno che comunque Gust è riuscita a sfruttare quello che PS4 aveva da offrire. Nota negativa invece sono gli ambienti, piuttosto spogli e poco ispirati. Buonissima la colonna sonora, che alterna bei brani a pianoforte con la chitarra elettrica.

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Verdetto
8 / 10
Botte, amore e notti insonni
Commento
Nights of Azure segna il debutto di Gust nella nuova generazione di console, con una trama dai toni maturi e un gameplay tutto sommato nella media per il genere. Nonostante qualche difetto a livello tecnico la nuova IP della compagnia è un esperimento decisamente riuscito e pertanto promosso. Consigliato non solo agli amanti dei JRPG, ma anche a chi è in cerca di un titolo d'azione degno di nome.
Pro e Contro
60fps
Trama dai toni seri
Gameplay divertente e mai banale

x Missioni ripetitive
x Qualche sporadico calo di framerate
x Difficoltà mal bilanciata

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