Recensione Need for Speed: The Run

Dopo gli esperimenti della saga, nell’approcciarsi in diversi ambiti, Need For Speed cerca di ritornare in una forma consolidata che unisca sia l’elemento arcade, visto in Hot Pursuit, che le corse tecniche della sottoserie di Shift. Need for Speed: The Run si è fatto notare, nei mesi precedenti, grazie alla sua presunta innovativa trama all’interno di un racing game ed al supporto dell’acclamatissimo Frostbite 2 come motore grafico (piazzando The Run come il primo gioco non di DICE a sfruttare l’engine). Purtroppo, quello che sembrava una vera e propria nuova branca del genere, si è trasformato in uno dei tanti giochi di corsa sul mercato, solo con un po’ di pepe in più.

La corsa delle corse (ma anche no!)

L’elemento principale dell’ultimo capitolo di Need For Speed è la trama, novità assoluta nella serie. Il nostro protagonista, indebitato con la malavita, viene salvato da una ragazza che gli offre la possibilità di gareggiare nella “corsa delle corse”, una gara di 5000 chilometri da San Francisco a New York, che permetterà al buon Jack (questo il nome all’anagrafe) di ritrovare un po’ di dignità (e non solo…). Con questo incipit, il gioco sembra pronto ad offrire una storia profonda ed emozionante… “Sembra”, appunto, poiché purtroppo il gioco limiterà il succo della la trama alla sola parte introduttiva. Durante il gioco, infatti, la storia verrà quasi completamente messa da parte, se non per motivare la gara coast-to-coast stessa, mentre gli elementi psicologici e personali (tanto millantati durante l’E3 di quest’anno) saranno addirittura messi da parte dopo pochissimo.
Ci ritroveremo a svolgere una gara dopo l’altra attraverso i vari scenari degli Stati Uniti, con solo qualche scena di inseguimento a variare la routine. Interessanti sono le scene a piedi, giocate per praticamente tutta la durata attraverso quick time events, che fortunatamente regalano qualche emozione tra i rischi e i pericoli di ogni genere che Jack deve affrontare.
La durata della storia, di circa quattro (!) ore di guida effettiva, non è abbastanza per un titolo incentrato sulla modalità single player ma, concentrandosi sul migliorare i tempi e a sbloccare le macchine extra, il livello di rigiocabilità è abbastanza buono. Il livello di difficoltà non è formulato in modo perfetto e vedrà gare più difficili solo all’avvicinarsi alle città di riferimento, per poi riportare il giocatore a sfide più tranquille.
A tira su le sorti di un “solito” racing game ci sono alcune emozionanti sequenze (interamente scriptate, ndr), che ci vedranno gareggiare, ad esempio, durante una valanga che ci costringerà a numerosi slalom di detriti e massi.

 

5000 chilometri sono un po’ pesanti

Così come voleva EA stessa, il gameplay di The Run è un misto tra lo stile arcade di Hot Pursuit e le manovre più tecniche e realistiche di Shift (seppur il gioco abbia poco o niente di simulativo): la guida risulta infatti facile e immediata anche se, alla lunga, alcuni problemi tecnici possono dare qualche fastidio. Uno dei problemi maggiori è la pesantezza delle macchine, che inspiegabilmente varia a seconda di alcune situazioni, come nelle sterzate o nelle uscite dalle derapate. Il gioco, comunque, si incentra principalmente nell’elemento arcade della corsa e guide spericolate o esplosioni non saranno infatti rare.
Un altro problema di rilevante importanza è l’IA degli avversari, che molte volte lascia decisamente a desiderare. Anche nei livelli più impegnativi, vedremo gli altri corridori spostarsi come se volessero farci passare o utilizzare manovre azzardate che renderanno il nostro “lavoro” decisamente semplice.
Le gare sono progettate sotto lo stesso e unico stile “arriva per primo” e solo alcune volte vedremo degli scontri uno contro uno, a dare un po’ di aria fresca alla ripetitività intrinseca di quest’impostazione. Infatti manca un sistema di gare dinamico, dove si possano recuperare (per davvero, in tempo reale) le posizioni nella classifica generale senza dover per forza di cose arrivare primi: questa “maschera” distrugge completamente la drammaticità suggerita dalla situazione, lasciando come unica possibilità quella di arrivare “primi su quel numero di contendenti” per poter avanzare nel gioco. Sinceramente, sarebbe stato decisamente più immersivo (e, se vogliamo, anche più tattico) gareggiare sempre in tempo reale contro una classifica generale fatta sul momento, sulle varie tappe. Invece in The Run il “fallimento” di una gara (ovvero, non riuscire a superare tutti gli avversari che sono con voi in quella tappa) ci obbligherà a ripeterla fino quando non soddisferemo determinati obiettivi (che, neanche a dirlo, sono sempre quelli già citati).
A distrarci da questa monotonia vi sono gli scenari, sempre estremamente dettagliati grazie al motore di DICE e saranno in grado di dare forte emozioni, attraverso vedute spettacolari o fenomeni metereologici estremi (ma non variabili…). Invece, la resa grafica delle auto non è la migliore della serie ma riesce comunque a mostrarsi solida e, se vogliamo trovare un punto positivo a queste auto “non al massimo”, il tutto si muove fluidamente senza mai rallentare di un frame (che sono 30 al secondo, per i fanatici dei “graficoni”). Un piccolo problema è invece il bordo strada che, in alcuni punti, può risultare poco definito o realizzato con textures di bassa qualità. Gli effetti particellari e le luci vengono invece riprodotti in modo eccelso da Frostbite 2, dando agli scenari un tocco di realismo in più.
Qualche piccolo dettaglio tecnico riesce a variare la forte monotonia del classico gameplay arcade, come ad esempio la scelta accurata del tipo di veicolo su uno specifico terreno. Purtroppo, però, non sarà proposta alcuna possibilità di modifica o tuning, elemento che distacca ancor di più la serie di NFS dalla sua forma originale. Inoltre, per non annoiare il giocatore, saranno anche presenti dei replay “numerati” che ci aiuteranno a riparare i vari errori commessi durante la gara ed un sistema di progressione che sbloccherà nuova “abilità” proseguendo nella campagna in singolo.
La resa sonora è, invece, indiscutibilmente ottima e riesce a trasferire l’adrenalina della gara al giocatore.

 

Non si è mai soli in strada

La recente tradizione di NFS vuole, anche in The Run, il famoso Autolog inaugurato con Hot Pursuit, con qualche nuova interessante aggiunta pensata apposta per l’occasione. A coprire la poca longevità della modalità single player ci pensa infatti quella online, che con le modalità Challenge e Multiplayer sa accontentare tutti i gusti possibili. La modalità Sfida è una interessante novità che permette di rigiocare le missioni della storia gareggiando per battere determinati tempi o sottostando a certe regole speciali, come ad esempio una gara per sole muscle cars. A differenza dalla modalità Storia, gli avversari gareggeranno in modo più incisivo e convinto, e riusciranno a darci abbastanza filo da torcere. Torna anche, ovviamente, la modalità competitiva Multigiocatore che però, come nel resto del gioco, ripropone solo gare a chi arriva primo, con solo qualche limitata possibilità di personalizzazione (come per la modalità Challenge, vi saranno stanze per apposite tipologie di auto). Il sistema di matchmaking, potenziato per The Run, permetterà di collegarsi direttamente anche a gare già in corso, senza aspettare nelle lobby di gioco come succedeva fino a Shift 2. Alcuni eventi online daranno inoltre la possibilità di sbloccare degli elementi esclusivi da poi utilizzare nella parte single player del titolo.

Verdetto
7.5 / 10
Run baby run!
Commento
Need For Speed: The Run non è né un vero e proprio ritorno alle origini della saga né un'evoluzione. Il gioco non propone niente di davvero nuovo ma riesce comunque ad offrire divertimento immediato e un’ottima connettività online per giocare con gli amici. Se cercate un titolo innovativo o qualcosa di diverso dal resto, il gioco non potrebbe soddisfarvi a pieno; se invece amate NFS così com’è in questa sua nuova filosofia, lanciata con Hot Pursuit, amerete anche quest'ultimo capitolo.
Pro e Contro
Divertimento veloce e assicurato
Scenari spettacolari
Connettività online perfetta
Autolog rinfrescato

x Nulla di veramente nuovo nel genere
x In single player delude le aspettative
x Modelli delle auto da migliorare
x Sequenze e gioco interamente scriptati
x Alla lunga può risultare ripetitivo

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