Ogni anno il basket ci racconta storie straordinarie come quella di
Kevin Durant, andato via da
OKC per vincere e riuscendoci, o della nazionale Italiana che in un Europeo, affrontato da non favoriti, è riuscita ad arrivare ai quarti di finale soccombendo solamente alla grandissima Serbia di
Bogdanovic e
Macvan. Ogni anno, però, gli amanti dello sport del basket hanno un altro motivo per godere: la storica rivalità tra
NBA Live e
NBA 2K, due videogiochi che incarnano alla grandissima lo spirito della disciplina. La serie
2K domina le scene ormai da anni dimostrandosi sempre di più la simulazione definitiva e combattendo, per popolarità, anche con i due grandi mostri sacri calcistici:
PES e
Fifa. Dopo ore passate a studiare gli schemi e cercare di alzare il livello del nostro personaggio siamo pronti a darvi i nostri giudizi sulla simulazione targata 2K – disponibile ora su
Playstation 4, Xbox One, PC e
Nintendo Switch –, riuscirà a dominare la scena anche quest’anno o dovrà cedere il passo ai concorrenti? Scopritelo nella nostra recensione di
NBA 2K18.
Versione testata: Playstation 4
La musica non fa per me…
L’anno scorso il protagonista era Pres, quest’anno DJ
L’anno scorso
Visual Concepts ci ha messo nei panni di
Pres, una stella del college che col suo duro lavoro si è guadagnato il palcoscenico più importante per un giocatore di basket. In NBA 2K18 il team di sviluppo si è concentrato – per la modalità carriera – sulla strada, dove lo sport è nato e cresciuto. Infatti il nostro alter ego virtuale, a questo giro, è
DJ, un ex disc jockey che ha abbandonato il college per seguire il percorso musicale ma con la passione del basket che si diverte a giocare con i suoi amici in competizioni 3 vs 3 sul cemento. Durante la finale di un torneo viene avvicinato da uno scout di una squadra NBA – scelta dal giocatore – che gli proporrà un provino e gli permetterà di provare a realizzare il suo sogno:
giocare nella massima lega cestistica. Dopo varie prove entrerete a far parte della squadra e il sogno di DJ inizierà finalmente a realizzarsi.
Gli allenamenti sono pesanti e non si migliora dall’oggi al domani… A meno di usare i VC
La vita da giocatore NBA, però, non è così facile.
Gli allenamenti sono pesanti e non si migliora dall’oggi al domani… A meno di usare i VC. NBA 2K18, infatti, ha scatenato le ire dei giocatori inserendo in maniera massiccia la propria moneta di gioco virtuale, ottenibile sia giocando che pagando in valuta reale, per migliorare DJ e renderlo uno dei più forti giocatori NBA. Fino all’anno scorso era possibile guadagnare un gran numero di monete virtuali e migliorare il proprio giocatore molto facilmente, rendendolo molto abile e in grado di combattere contro i grandi della pallacanestro in maniera semplice e veloce. A questo giro, invece,
2K ha aumentato il costo dei singoli upgrade rendendo così molta più ardua la strada a coloro che non vogliono aprire il portafoglio. Ovviamente pagare non è l’unico modo per ottenere VC, come abbiamo spiegato in precedenza basta giocare alle varie modalità disponibili (come la
MyGM o la
MyLeague di cui parleremo più tardi) o partecipando alla
Vita da Quartiere. Questa è una delle novità maggiori di questa MyCareer: si tratta di un mega hub contenente negozi per modificare DJ – sono disponibili negozi targati NBA o più street per cambiare il suo abbigliamento o parrucchieri e tatuatori per quanto riguarda il suo corpo – o campi per giocare con altri avatar.
Questo fungerà anche da contenitore di una serie di eventi, randomici, dedicati alla popolarità di DJ e al suo ruolo da giocatore NBA, ad esempio ci ritroveremo a scattare selfie con i fan all’NBA Store o ci dovremo recare all’ufficio del nostro agente per scegliere quali scarpe farci regalare dagli sponsor. Queste saranno tra le poche scene disponibili nella modalità, dimenticatevi la mole di filmati degli scorsi due anni e preparatevi a spezzoni più fini a se stessi come gli scherzi di
Shammy – il veterano che ci seguirà nel nostro percorso – o alle battute sprezzanti di
Boo-Boo, il capo della sicurezza che ci prenderà in giro o ci darà grandi pacche sulle spalle in base alla nostra prestazione in campo.
Il mio GM pesta e fa più brutto di te
Il nostro proprietario si rivela problematico e toccherà a noi portare la franchigia al successo
2K ha cercato di portare la narrativa anche in un’altra delle modalità preferite dai giocatori di tutto il mondo, stiamo parlando della MyGM. Dopo una breve cutscene che ci mostra come il nostro alter ego virtuale si sia dovuto ritirare a causa di un infortunio al legamento, per poter rimanere nel mondo NBA è stato costretto a diventare un General Manager. Il nostro proprietario si rivela particolarmente problematico e toccherà a noi portare la franchigia al successo cercando di mantenere, al contempo, la credibilità sia negli spogliatoi che con la stampa.
L’esperimento di 2K si è rivelato un mezzo successo: questo espediente infatti tende ad aiutare i giocatori neofiti a capire il ruolo e il funzionamento di un GM in una franchigia NBA. Purtroppo queste scenette si rivelano troppo pressanti per coloro che, invece, vivono di pallacanestro e magari iniziano più volte la modalità con team differenti. Piccole modifiche sono state fatte, invece, alla modalità
My Team, il FUT targato Visual Concepts rendendola sempre più simile a quelle già presenti in Fifa e PES. Infatti qui ogni allenatore presente predilige un certo sistema di gioco che se eseguito con i giocatori giusti porta grandi benefici al team, visibili grazie all’indicatore “Efficacia di Sistema”. Un’altra gradita aggiunta sono delle carte atte a migliorare la strategia di squadra e a diminuire i tempi di infortunio per i nostri giocatori.
Bigger, better, stronger.
Come è possibile ritoccare qualcosa che è già perfetto?
La domanda che tutti si sono posti all’annuncio di ulteriori miglioramenti al gameplay è stata: come è possibile migliorare qualcosa che è già perfetto? Negli ultimi anni vi abbiamo parlato di vari ritocchi in un gameplay che, pad alla mano, è
forse la miglior rappresentazione del gioco della pallacanestro. NBA 2K18 è un ulteriore passo verso la perfezione e dimostra come – nonostante il predominio sulla concorrenza – non ci si debba mai fermare e la necessità di proporre un prodotto sempre migliore è la priorità. Visual Concepts ha alzato l’asticella e ha proposto ulteriori ritocchi alla fase fisica, già pesantemente modificata lo scorso anno ma portata su un altro livello in questo titolo. Infatti ogni volta che si presenterà uno scontro fisico tra l’attaccante e il difensore il motore di gioco riuscirà a riconoscere numerose varianti come la stanchezza dei due giocatori e le rispettive abilità in certi movimenti proponendo così risultati realistici e, a volte, inaspettati. In una fase di gioco particolarmente concitata vedremo, infatti, il difensore tenere duro e cercare di portare il playmaker avversario sul lato esterno, senza concedere la penetrazione. In una situazione più leggera, come può essere un fine match quando la differenza di punti è enorme, il difensore tenderà a essere meno rigido e a concedere qualcosa di più alla parte offensiva. Questo è possibile grazie al gran numero di animazioni che sono state aggiunte quest’anno riguardante gli scontri corpo a corpo e al lavoro immenso fatto sull’IA che si avvicina sempre di più alla perfezione. I propri compagni, infatti, cercheranno di smarcarsi in maniera sempre più imprevedibile sfruttando spaziature e blocchi in maniera intelligente eseguendo alla perfezione gli schemi a nostra disposizione. Lo stesso vale, però, per la CPU che in maniera intelligente riuscirà spesso a metter in difficoltà il nostro difensore grazie a finte e blocchi, reagendo anche agli schemi difensivi del giocatore; se durante le partite ci affidiamo troppo al raddoppio il playmaker avversario cambierà il proprio stile di gioco costringendoci a pensare alla contro offensiva.
Come in TV
Il pubblico reagirà alla situazione in campo
Abbiamo parlato di come Visual Concepts stia cercando di avvicinare il gameplay della serie alla realtà grazie a piccole modifiche al gameplay. Lo stesso avviene per quanto riguarda le presentazioni dei match: la animazioni di cheerleader e dei vari stunt che durante i timeout allietano il pubblico rasentano la perfezione, dando spesso la sensazione di star guardando una partita in televisione. Piccole modifiche sono state anche fatte sui modelli dei giocatori che risultano ancora più belli e simili alla realtà, ogni grande star possiede animazioni fatte su misura con movimenti riconducibili alla sua controparte reale. Visual Concepts ha lavorato anche molto sull’ambiente di gioco, le arene sono sempre più belle e il pubblico gioca una parte fondamentale nelle fasi più concitate della partita, spesso rivelandosi l’arma in più per la squadra di casa. Le persone sugli spalti, infatti, reagiscono alle varie fasi di gioco risultando rumorosi nel caso il team stia vincendo una gara importante o ammutolendosi se i giocatori stanno giocando male. Il lavoro del team, però, non si ferma qui e grande impegno è stato messo anche nella presentazione televisiva del match; infatti ora i telecronisti risulteranno molto più naturali rispetto al passato così come anche i bordocampisti che, nelle pause tra i vari quarti, intervisteranno giocatori e allenatori.
Verdetto
9 / 10
Kyrie Irving s'è divertito a far cambiare la copertina del gioco a 2K in corsa
Commento
Pro e Contro
✓ Gameplay sempre più perfetto
✓ Atmosfera delle partite sempre più realistico
✓ Intelligenza artificiale migliorata
✓ MyCareer interessante...
x ... ma realizzazione da rivedere
x La storia della MyGM non si può saltare
#LiveTheRebellion