Recensione NBA 2K16

Questo è un periodo d’oro per il basket italiano: la nazionale ha lottato egregiamente agli Europei disputati lo scorso mese in Francia e Germania, Milano ha appena ospitato la partita contro gli illustri Boston Celtics e i connazionali in NBA stanno disputando un’ottima pre-season in attesa dell’inizio del campionato previsto per il 27 Ottobre. 2K si è rimboccata le maniche e reduce dall’ottimo capitolo dello scorso anno ha cercato di rivoluzionare il gioco ancora una volta. Dopo molte ore passate con NBA 2K16 siamo pronti a dirvi se anche quest’anno il titolo di “simulazione sportiva dell’anno” se lo porta a casa la serie 2K oppure no.

Versione testata: Playstation 4

 

Qua comando io
Per analizzare le varie opzioni di gioco di questo NBA 2K16 vogliamo iniziare da quella che è stata più rivoluzionata e che insieme alla MyCareer, di cui parleremo più avanti, rappresenta uno dei motivi principali per comprare il titolo 2K anche quest’anno: la MyGM. In questa nuova modalità ci metteremo nei panni di un General Manager il cui ruolo è quello di gestire tutto ciò che sta dietro alla propria franchigia come la composizione del roster, la parte finanziaria o la possibilità di assumere o licenziare membri del proprio staff per poter rendere migliore e più appetibile al grande pubblico la propria squadra. Ovviamente oltre a tutta la parte amministrativa (comprensiva anche di gestione dei biglietti e del proprio palazzetto) sarà possibile scegliere il minutaggio del quintetto base e riserve tenendo alto il morale dei propri giocatori, pena prestazioni sottotono durante le tante gare della stagione e il rischio di rovinare lo spogliatoio e l’armonia che dovrebbe esserci.

Una delle novità nella MyGM è la possibilità di spostare la città di provenienza della propria franchigia, rinominarla (si, potremo far tornare i gloriosi Seattle Supersonics), creare nuove divise e sopratutto ideare un palazzetto nel quale è possibile cambiare sia la composizione delle tribune che l’immagine presente nei pannelli che circondano il parquet. Per far questo sarà necessario tener conto di quante squadre sono già presenti nel territorio (ad esempio Los Angeles non sarebbe meta molto simpatica per il nostro proprietario visto che diventeremmo la terza squadra in quella metropoli) e da quanto sia utile economicamente la cosa per quanto riguarda i guadagni e le spese. Grandi cambiamenti sono stati fatti sia al post season, con l’aggiunta di Summer League e altri tornei per valutare le proprie scelte ottenute al draft e giocatori che sono stati impiegati meno durante la stagione, che agli scambi, con l’aggiunta delle trade a tre squadre e la possibilità di dichiarare il proprio obiettivo di mercato e i vari giocatori “top” che risulteranno incedibili. Oltre alla MyGM abbiamo il ritorno della MyLeague dove sarà possibile effettuare la propria competizione con squadre e regole scelte dal giocatore, il MyTeam la versione 2K dell’Ultimate Team di Fifa e il MyPark che, come lo scorso anno, vede il proprio alterego virtuale giocare partite con altri giocatori in campetti in cemento. E’ presente nuovamente la 2KTV, il canale che trasmette video dedicati al mondo del basket targato NBA e 2K condotto da Rachel DeMita a cadenza settimanale (è possibile trovare i video nel canale Youtube e saranno caricati con qualche giorno di distanza rispetto alla trasmissione nel videogioco).

 

This is a Spike Lee Joint
2K quest’anno ha deciso di fare le cose in grande per la modalità MyCareer. Insieme a Spike Lee è stata creata una storia apposita che vede il proprio alterego virtuale, soprannominato Frequency Vibrations (questo per le cutscene, mentre avrà il nome scelto in fase di creazione durante le partite), affrontare il periodo prima dello sbarco in NBA (partendo dall’high school) e tutto ciò che lo circonda come i problemi tra la sorella/manager Cee-Cee e Victor, il migliore amico di Freq dall’infanzia, o le chiacchere di Dom Pagnotti (il proprio manager italoamericano) che cercherà di fare i nostri e i propri interessi. L’arco narrativo di questo “film” dura per un totale di 16 partite (4 di highschool, 4 di college e 8 di NBA) che saranno intervallate da sequenze filmate nelle quali il giocatore sarà assolutamente inutile, non prenderà nessuna decisione,  anzi sarà il gioco a prenderle per lui, e una volta finite queste 16 gare il primo anno in NBA terminerà con un lungo filmato finale, seguito poi dai titoli di coda, che darà il benvenuto alla seconda parte della MyCareer: il proseguo della vita NBA.
Freq dovrà quindi decidere come gestire il proprio tempo libero tra una partita e l’altra e potrà scegliere tra l’uscire con un collega (il che aiuterà ad aumentare la relazione tra i due che gli porterà bonus particolari come lo sblocco di cartellini, di animazioni uniche o l’aumento di tifosi), accettare le sponsorizzazioni da parte di aziende oppure allenarsi per poter migliorare temporaneamente le proprie caratteristiche. Come lo scorso anno sarà possibile personalizzare in tutto e per tutto il proprio alterego tramite la valuta del gioco, che si può guadagnare anche in altre modalità come la MyGM o la MyLeague, e potremo acquistare nuovo vestiario da utilizzare durante le partite nel MyPark.

E’ caldo come una stufa!
La serie 2K si è sempre contraddistinta per il realismo e NBA 2K16 non fa di certo eccezione alla regola. La compagnia ha parlato di circa 10.000 nuove animazioni negli scorsi mesi e si può notare un netto miglioramento della fisica sia del pallone che dei giocatori, rendendo così più veritiere fasi di gioco che nel precedente capitolo venivano criticate, come ad esempio la difesa o l’eccessiva facilità nell’attaccare, facendosi fischiare fallo per contatti anche leggeri. Questi cambiamenti si riflettono anche nell’IA con i giocatori avversari che rivoluzioneranno le loro giocate e i loro schemi in base a quello che accade in campo; se ci si avvarrà tanto del pick and roll (schema usato per battere la marcatura a uomo) i difensori avversari inizieranno a seguire il blocco oppure a raddoppiare il playmaker che da il via all’azione, sopratutto se è uno che dispensa molti assist o è particolarmente “in giornata”, rendendo tutte le partite diverse l’una dall’altra e basate sullo studio dell’avversario. Sarà inoltre importante capire gli schemi offensivi e la rotazione degli avversari per basare poi gli attacchi sul loro punto debole.
Dopo le belle parole però arrivano i punti dolenti, 2K è riuscita per l’ennesimo anno a sconvolgere i giocatori già esperti e mettere in difficoltà i novizi cambiando (e in alcuni casi peggiorando) i comandi di gioco senza presentare nessun tutorial approfondito per poter assimilare meglio le novità. E’ presente nel menù principale la 2KU (2K University) con dei video che spiegano parte dei comandi ma senza approfondire (ad esempio come effettuare il già citato pick and roll oppure particolari movimenti di tiro).

Visual Concepts ha voluto migliorare anche tutto ciò che circonda le partite e poco prima (e poco dopo) dell’inizio di esse potremo assistere all’analisi delle due squadre e del campionato condotto da Shaquille O’Neil. Durante la partita al termine dei quarti sarà possibile vedere invece i giocatori e gli allenatori che parlano di avvenimenti e della loro vita sportiva così come succede durante le vere partite. Il tutto però non è propriamente realistico e il comportamento delle persone non è riportato perfettamente quindi difficilmente vedremo cose come Popovich rispondere con le sue solite due/tre parole o Shaquille impazzire e creare ilarità nel giocatore.

NBA 2K16 possiede, oltre ovviamente a tutte le squadre della lega, anche i diritti dell’Eurolega il campionato con le migliori squadre Europee comprese l’Armani Jeans Milano e la Dinamo Sassari, due squadre Italiane. 2K ha anche deciso di inserire nel gioco anche nuove squadre storiche (anche se molto recenti) come i Cleveland Cavaliers del 2007, i Lakers del 2000 e i Miami Heat del 2012.

Oddio ma tu stai sudando!
Visivamente la serie è sempre stata sbalorditiva, sotto il lato tecnico e grafico, da quando è arrivata su next gen due anni fa. I modelli dei giocatori sono stati migliorati e ora anche le seconde linee assomigliano molto alle proprie controparti reali. Se questo discorso si può attuare alle squadre NBA lo stesso non possiamo dire dei poveri atleti dell’Eurolega che, oltre a non avere attributi decenti e cartellini abilità, sembrano lontanissimi parenti dei corrispettivi reali che sarà possibile vedere in televisione nelle prossime settimane. Per quanto riguarda il framerate nelle nostre prove è sempre rimasto stabile e non abbiamo notato particolari cali che rovinassero l’esperienza di gioco.

Nella componente online purtroppo non abbiamo notato novità dallo scorso anno e il fastidisissimo input lag sarà onnipresente nelle sfide con le squadre NBA mentre con il proprio giocatore durante la modalità MyPark questi problemi si riducono.
Da segnalare che il commento e il doppiaggio rimangono in lingua inglese mentre sono disponibili i sottotitoli in italiano.

Verdetto
9 / 10
Ma se esiste una cosa più bella del basket, ditecelo! Mandateci una mail!
Commento
NBA 2K16 è la dimostrazione che è possibile replicare uno sport così spettacolare in un videogioco in maniera quasi perfetta. Sicuramente impeccabile la modalità MyGM e migliorabile sotto alcuni aspetti la MyCareer. Buona anche la campagna single player curata da Spike Lee, un'ottima base di partenza per i prossimi titoli e la più aperta a cambiamenti per il futuro, ma il fatto di "lamentarsi" della trama di un titolo sportivo è indicativo dei pochissimi difetti della creatura sviluppata dai Visual Concepts.
Pro e Contro
Gameplay rinnovato
La nuova MyGM è davvero bella
Bella la MyCareer con Spike Lee..

x Online afflitto dagli stessi problemi da anni
x ..Ma abbastanza inutile
x Eurolega bistrattata

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