Finalmente siamo approdati nel mondo di Minimum. Un mondo un po’ strano, a dir la verità. Si tratta di un TPS con elementi da MOBA e coronato da una grafica minimalista e semplice: il titolo è da poco uscito dall’Early Access di Steam ed è ora disponibile edizione completa a circa 7 euro. Vediamo cosa riesce ad offrirci un’esperienza di questo genere.
Come già accennato, il titolo fa parte di un genere peculiare: parliamo di un TPS a squadre con elementi strategici. È infatti possibile “craftare” armature ed armi, così da potenziare il nostro personaggio e divenire più potente di minuto in minuto. Ed è proprio da qui che comincia il tutorial una volta entrati in gioco. Ci verranno spiegati gli elementi base del crafting e la personalizzazione delle varie classi disponibili. All’inizio il nostro arsenale sarà piuttosto misero, ma una volta collezionati una discreta quantità di materiali potremo sbizzarrirci nel creare armi, potenziare quelle che abbiamo e plasmare incredibili armature. Queste ultime sono di fondamentale importanza durante il combattimento ed i vari modelli che potremo acquistare aumentereanno in modo diverso le nostre statistiche. Alcune migliorano il danno corpo a corpo, altre aumentano la potenza di fuoco delle armi ed altre garantiscono una difesa maggiore. I materiali si conquistano in partita in giro per la mappa o quando il nostro account sale di livello, e sono il cuore dell’esperienza ludica. Non solo sarà possibile craftare armi ed armature, ma in partita verranno rilasciati dei power-up. Una volta ucciso un nemico, questo lascerà alla sua morte un potenziamento applicabile all’arma, che quindi salirà di livello. Raggiunto il livello 5 (il massimo) la nostra bocca da fuoco sarà un vero e proprio cannone che ridurrà in brandelli chiunque nel nostro cammino. È proprio qui che Minimum si differenzia ed acquista caratteristiche da MOBA: la possibilità di diventare sempre più forte nel corso della partita è tipica del genere e la sensazione di onnipotenza quando siamo in una serie di uccisioni è davvero gratificante. Ogni morte sarà un piccolo passo in più verso la sconfitta. I nostri strumenti di tortura sono di ogni tipo, spaziando dalle solite mitragliatrici alle più bizzarre katane e spade laser, senza dimenticare granate e torrette difensive. Il sistema di puntamento delle armi purtroppo non è la punta di diamante del titolo e risulta sottotono rispetto al resto della produzione. Anche il feedback delle armi non restituisce le sensazioni che ci saremmo aspettati da uno sparatutto frenetico come Minimum. L’inventario è però piuttosto vario, anche se per sbloccare tutto l’arsenale ci sarà da sudare e spendere molte ore di gioco.
Minimum ci permette di sbizzarrirci fra orda, deathmatch a squadre e la modalità Titano. La prima è impostata come PVE: noi ed altri giocatori assediati da orde di nemici generati dal gioco. Con il susseguirsi delle orde sarà sempre più difficile sopravvivere e le nostre capacità di fare squadra saranno messe a dura prova. Tuttavia, l’intelligenza artificiale non è ai massimi livelli ed ogni tanto si nota qualche imperfezione nel comportamento dei nostri avversari. La seconda modalità è la classica di tutti gli sparatutto, siano essi in terza persona o in prima persona. Due squadre si crivellano di colpi senza pietà ed il primo team che raggiunge le 50 uccisioni verrà considerato vincitore. L’ultima, invece, è la modalità per eccellenza del gioco. All’inizio della partita ogni squadra genera un Titano, che si incamminerà verso la base nemica con lo scopo di distruggerla. A fermarlo non ci saranno solo torri difensive o mura, ma anche il Titano nemico. I due inizieranno un primo scontro ed alla morte di entrambi si passerà alla “fase dei minion”. Qui entriamo in gioco noi: il nostro compito è di uccidere i minion, che renderanno il nostro colosso più forte al successivo respawn. Questi mostriciattoli entreranno in battaglia in due colori: i normali minion blu ed il minion dorato. Quest’ultimo darà un notevole vantaggio alla squadra che lo ucciderà e sarà la chiave per la conquista della partita. Finita questa fase, i nuovi Titani risorgeranno dando di nuovo vita alla battaglia. Alla fine del match, chi avrà il colosso più potente riuscirà ad arrivare in base nemica e portare a casa la vittoria. Oltre ad essere veramente accattivante come idea, questa modalità è veramente ben congeniata e garantisce ore ed ore di divertimento, specialmente con i vostri amici al seguito.
Dal punto di vista tecnico Minimum stupisce e lascia a bocca aperta. Oltre ad uno stile accattivante e ben congeniato, possiamo ammirare una pulizia a schermo degna di un gioco AAA. Grazie alle numerose impostazioni video, Minimum è veramente una gioia per gli occhi e garantisce un impatto visivo di grande spessore. Non è tutt’oro quello che luccica purtroppo, infatti il titolo sembra perdersi in un bicchier d’acqua in più occasioni. La pressochè totale assenza di HUD si fa sentire, specialmente in deathmatch a squadre, dal momento che le mappe risultano intricate e piene di cunicoli. È facile “perdersi” e non sapere in che posizione ci troviamo, fattore che in alcuni casi non consente di pianificare una strategia adeguata. Inoltre, lo stile, pur essendo ottimo, potrebbe non piacere ai più e non favorisce l’immedesimazione con il proprio alter ego. Tuttavia, ci sentiamo di promuovere il suo stile minimalistico: avere il coraggio di proporre un concept del genere in un’epoca dove si ricerca il realismo più assoluto è sempre un fattore positivo.
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