Recensione Metal Max Xeno – Vergini e carri armati

L’umanità è sull’orlo dell’estinzione, il pianeta sta morendo, un uomo in cerca di vendetta. Benvenuti nel mondo di Metal Max Xeno

Ai giocatori più anziani, il nome di Metal Max non dovrebbe risultare nuovo. Parliamo di una serie di RPG nata intorno al 1991 la cui particolarità sta nel fatto di avere un’ambientazione post-apocalittica e con i combattimenti che si svolgono a bordo di potenti carri armati. Nel corso degli anni sono usciti svariati capitoli tra titoli principali e spinoff e di recente Kadokawa Games ha deciso di riportare in auge la serie grazie a Metal Max Xeno, che arriva in Europa grazie a Nis America.

Sopravvivere all’estinzione
Metal Max Xeno si apre con un breve filmato che spiega come la terra si stata devastata da esseri chiamati NOA, creature biomeccaniche, che oltre a ridurre il pianeta in una distesa di sabbia, che hanno praticamente eliminato quasi tutti gli esseri umani. Protagonista della storia è un giovane di nome Talis (sebbene il giocatore possa sceglierne uno che preferisce) che durante l’esplorazione di alcune rovine scoprirà un piccolo carro armato rosso, l’unica arma rimasta in grado di poter danneggiare e sconfiggere i NOA in battaglia. A bordo del suo nuovo tank, Talis giura vendetta contro i NOA, responsabili della morte di sua madre e del suo mentore.

 

Ben presto il giovane scoprirà di non essere l’unico superstite al mondo. Esisto infatti ancora dei sopravvissuti che lottano per la sopravvivenza dell’umanità, tra qui Toni, una giovane ragazza definita “l’ultima vergine del genere umano” e in quanto tale, l’unica in grado di avere figli.

La trama di Metal Max Xeno di distacca dai canoni del genere raccontando una storia cupa, dove la morte e la voglia di vivere si intrecciano in maniera indissolubile 

La natura della storia è senza dubbio una delle cose più riuscite del titolo, anche se va detto che la trama principale dura davvero poco, senza contare il cast che non brilla per originalità e sfocia nei cliché più banali del genere. Un peccato considerando che si tratta degli unici personaggi presenti in tutto il gioco, quindi era lecito aspettarsi un minimo di approfondimento e una caratterizzazione più elevata.

Se c’è una cosa in cui Metal Max Xeno non delude è il gameplay, tra combattimenti a bordo dei tank e il loro profondo sistema di personalizzazione

È chiaro come gli sviluppatori si siano dedicati maggiormente a quella parte che contraddistingue da sempre la serie di Metal Max: i combattimenti a bordo dei tank. Il giocatore potrà comandare fino a tre tank di diverso tipo in battaglia, ciascuno con i suoi armamenti e peculiarità. Nel corso del gioco potremo sbloccare svariati mezzi, ottenibili cercando in giro per il mondo o trovando degli schemi da consegnare alla base. Quello che stupisce è l’elevato tasso di personalizzazione dei singoli tank, dal semplice coloro agli armamenti, fino alla struttura e il motore, tutto questo dovendo tener conto del peso del nostro carro perché un peso elevato vuol dire meno SP a disposizione e quindi la sua durata in battaglia può risultare molto limitata.

 

Man mano che miglioreremo il livello di tecnologia della base, avremo a disposizione nuove tipologie di modifiche, armamenti e configurazioni. Scelto il tipo di tank che meglio si adatta alle nostre esigenze potremmo finalmente scendere in battaglia: Metal Max Xeno propone due diversi tipi di battle system, il primo rigorosamente classico a turni e il secondo in tempo reale. Proprio quest’ultimo si rivela essere il più interessante perché le nostre azioni e quelle nemiche si svolgono tutte nello stesso momento e può capitare di intercettare l’attacco nemico e viceversa. Ovviamente non mancheranno i combattimenti a piedi, ma in questi casi non vi sono grosse differenze se non in termini di durata dello scontro.

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Non mancano anche fasi esplorative, ma queste sono decisamente monotone. A bordo dei tank ci si limita a vagare per la mappa in cerca di tesori, a piedi il discorso non cambia in quanto esploreremo rovine dalla struttura sempre identica a prescindere la luogo. La nota positiva di queste fasi a piedi, però, è che avremo modo di conoscere meglio gli avvenimenti del mondo di Metal Max Xeno, tra diari di persone ormai morte e bunker sotterranei che mostrano in che condizioni ha dovuto vivere il genere umano durante la guerra contro i NOA. Detto questo, nonostante la trama breve, il gioco è abbastanza longevo, soprattutto tenendo conto dell’Hunter Mode, una modalità speciale sbloccata a gioco finito che permette di affrontare una serie di ricercati senza badare alla storia, eliminata del tutto a favore della sola giocabilità.  

La vera nota dolente di Metal Max Xeno è il suo comparto tecnico, che definire arretrato è poco

Non c’è frase migliore per descrivere la realizzazione di Metal Max Xeno. A livello grafico sembra di vedere un gioco dei tempi di PS2 ma non è questo il problema maggiore: i modelli dei personaggi sono realizzati con un cel shading piuttosto scadente, le animazioni sono legnose e il framerate è alquanto ballerino nelle fasi a piedi. Durante l’esplorazione e i combattimenti con i tank le cose migliorano leggermente ma i difetti grafici restano tutti.

 

La colonna sonora dal canto suo è particolare, i brani sono si abbastanza anonimi e poco ispirati, ma finiscono con l’adattarsi perfettamente con il mondo di gioco, questo perché si tratta di tracce spente e cupe, perfette per un luogo dove morte e desolazione regnano sovrane. Nota positiva il doppiaggio giapponese, tra l’altro l’unica traccia audio presente. A livello di traduzione non abbiamo riscontrato problemi o errori, sebbene la lista dei trofei PS4 non sia stata tradotta e rimane in lingua originale.

 

 

Verdetto
6.5 / 10
Pimp my Tank
Commento
Ultimo capitolo di una lunghissima serie, Metal Max Xeno riesce in quello che era il obiettivo: riportare alla luce la saga senza cambiamenti drastici. Nel gioco tutto funziona benissimo, dall'ambientazione post apocalittica con i suoi scenari desolati e privi di vita alla musica, anonima si, ma che rende perfettamente l'idea di trovarci in un mondo ormai morto. Nonostante una difficoltà calibrata davvero male, il gioco da il meglio di sé per quanto riguarda gli scontri con i Tank e nell'Hunter Mode, perfetta per chi cerca sfide ostiche. Sfortunatamente quello in cui fallisce il gioco è il suo comparto tecnico, mediocre a tal punto da sembrare un gioco dell'era PS2. Per via della sua natura, Metal Max Xeno è uno di quei giochi da consigliare a chi cerca un RPG diverso dal solito che punta tutto sul grind e sulla personalizzazione delle armi.
Pro e Contro
Ambientazione post-apocalittica
Elevata personalizzazione
L'ost si adatta all'ambientazione
l'Hunter Mode longevo

x Storia corta e cast blando
x Difficoltà mal bilanciata
x Tecnicamente datato

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