La serie Mario Party nasce nel 1998 come variante videoludica del classico gioco dell’oca, dove le pedine sono i personaggi del Regno dei Funghi e la rivalità tra i giocatori è scandita da tantissimi minigiochi che intervallano ogni lancio di dadi. A partire dal 2005 la serie esordisce anche su console portatili Nintendo, con il discreto Mario Party Advance per GBA e nel 2007 con Mario Party DS, uscita sull’ononima portatile a doppio schermo; nel frattempo su console casalinga il brand raggiunge il nono capitolo.
Il 17 Gennaio 2014 arriverà nei negozi Mario Party: Island Tour, terzo capitolo portatile della serie che cerca di farsi spazio tra i numerosi titoli per hardcore gamers presenti su 3DS ed attirare a se i numerosi giocatori casual, grazie ad alcune novità introdotte. Ci riuscirà? Scopriamolo insieme.
La modalità storia di Mario Party: Island Tour si chiama Torre di Bowser. Il malvagio Re dei Koopa ha deciso di infestare le isole dei giochi con delle bolle magiche, capaci di prendere l’aspetto di Mario e soci. Per distruggere l’infernale macchinario sparabolle, posta alla cima dell’edificio, bisognerà quindi scegliere uno degli nove personaggi disponibili all’inizio e scalare l’altissima torre a suon di mini-giochi e sfide contro i boss.
Ogni piano della torre metterà di fronte ad una scelta tra due mini-giochi, se riuscirete a trionfare contro i cloni bolla e a vincere il gioco scelto, il personaggio potrà avanzare di livello in livello fino allo scontro con Bowser.
L’intelligenza artificiale degli avversari non sarà un ostacolo neanche ai livelli più avanzati, a meno che il gioco in questione non richieda una dose di fortuna oltre che di abilità. È proprio sulla distinzione tra abilità e fortuna che causa la prima pecca di Mario Party: Island Tour : se i mini-giochi basati sull’abilità si dimostrano semplici anche a livello Maestro (la difficoltà più alta, n.d.r.), quelli basati sulla fortuna tendono a favorire un po’ troppo la CPU, rendendo davvero complicato il proseguimento nella torre. Fortunatamente, anche se si andrà in Game Over perdendo il mini-gioco, potrete ripeterlo all’infinito fino a quando non ne uscirete vincitori, oppure decidere di provare l’altra opzione.
I mini-giochi disponibili in Mario Party: Island Tour sono più di 80, alcuni dei quali divertenti e capaci di sfruttare tutte le potenzialità di 3DS, dal giroscopio al touch screen, ma la maggior parte si rivelerà essere una mera copia dei primi stessi, riproponendo lo stesso gioco in un’ambiente o con nemici diversi. Poca la fantasia nello sviluppo da parte di Nd CUBE che non riesce a garantire la varietà dei primi Mario Party e a trasportarla su portatile.
Il vero fulcro di ogni Mario Party sono sempre stati i tabelloni e ciò non è mai stato così evidente quanto in Island Tour. Il titolo ci fornisce ben sette tabelloni diversi (l’ultimo andrà sbloccato, n.d.Guido) ognuno con le sue regole particolari e condizioni di vittoria differenti:
I sette tabelloni sono divertenti e diversificati tra loro ma avremmo sinceramente gradito la possibilità di accelerare il tempo quando tocca ai personaggi controllati dalla CPU, soprattutto se si affrontano da soli, poiché le attese si rivelano estenuanti e non adatte alle sessioni di gioco più corte.
Come da tradizione, per apprezzare a pieno Mario Party: Island Tour, bisognerà ritrovarsi con almeno un altro amico dotato semplicemente di 3DS, grazie alla possibilità di scaricare completamente gratis, tramite la modalità Download, tutti i tabelloni e i minigiochi singoli del titolo. Questo permette fino a quattro amici di giocare comprando un’unica cartuccia, ottenendo il meglio dal titolo di Nd CUBE Co., anche se dobbiamo ammettere che avremo gradito una modalità online, assente ingiustificata in Island Tour, che permettesse a giocatori lontani di sfidarsi sui tabelloni. Questa assenza non fa altro che diminuire l’appeal del gioco, riducendo il tempo dedicato al titolo alle prove dei tabelloni e alle serate di gruppo con altri possessori di 3DS. Un’occasione sprecata per aumentare la giocabilità di un titolo che si deve fare largo tra molti grossi calibri anche nel multiplayer, quali Mario Kart 7, Animal Crossing: New Leaf e Pokémon Versioni X e Y.
Inoltre la quasi totale assenza di extra di qualsivoglia tipologia, che si riducono semplicemente ai brani della colonna sonora, ad un personaggio in più e al tabellone di cui abbiamo già parlato, minano ulteriormente il fattore longevità, lasciando Island Tour ad un pubblico molto più piccolo, sia d’età che di dimensione numerica.
Dal punto di vista tecnico, Mario Party: Island Tour mostra modelli poligonali definiti e nessun calo di frame durante i mini-giochi; tutto il titolo è fluido e non subisce rallentamenti, sia col 3D attivo che meno.
I brani del comparto musicale pescano sia dai vecchi giochi di Mario – ad esempio sul tabellone Gara a Razzo potremo ascoltare il tema principale di Super Mario Galaxy – sia brani completamente nuovi ma non al massimo dello splendore.
Tutti i testi del titolo sono tradotti in italiano e le istruzioni dei mini-giochi sono fruibili ai lettori di tutte le età, cosa che ormai possiamo riscontrare in tutti i titoli tradotti e adattati da Nintendo.
Mario Party: Island Tour è al momento (o meglio, sarà dal 17 Gennaio) l’unico party game Nintendo disponibile per 3DS, e proprio per questo è consigliato solo a quella fetta di giocatori casual che amano passare le serate in compagnia dei propri amici sul divano con il 3DS in mano.
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