Se non siete ancora convinti della bontà di un prodotto come Le Case della Follia grazie allo splendido comparto narrativo, sappiate che il gameplay è tanto semplice da comprendere, quanto complesso e difficile da gestire alla perfezione. Ogni turno di gioco del prodotto marchiato Asterion si suddivide in due fasi. La Fase degli Investigatori, che si svolge nella prima metà del turno, permette ad ogni giocatore di far eseguire al proprio personaggio due mosse che vanno dal semplice movimento (di un massimo di due caselle, se si è privi di abilità particolari) all’analisi di alcuni elementi dello scenario, passando per sezioni di combattimento e l’apertura delle porte. Le Case della Follia, infatti, presenta una mappa componibile (come anticipato prima, in modo randomico) in base alle porte che decideremo di aprire e ai corridoi che vorremo esplorare. Sullo schermo del vostro dispositivo compariranno dei punti di interazione che, al costo di un punto azione, vi permetteranno di scoprire file di testo, trovare oggetti o, comunque, interagire con il mondo di gioco. Sulla scheda di ogni personaggio, inoltre, è presente una lista di statistiche che lo rendono più o meno utile in determinate situazioni, permettendo così ad alcuni investigatori di essere più forti di altri oppure di avere, ad esempio, maggior possibilità di convincere un NPC a parlare grazie al proprio carisma. Quello che ne esce è un gioco di ruolo estremamente vario, dove la varietà di situazioni e l’abilità coi dadi si fondono alla perfezione per accostarsi ad un comparto narrativo di spessore e formare così un’esperienza unica nel panorama dei board game. La seconda parte del turno, invece, è chiamata Fase dei Miti e consiste in quelle situazioni che rendono la vita complicata ai nostri Investigatori. Durante queste fasi non solo accadranno cose strane ai nostri personaggi, ma saranno anche i momenti nei quali compariranno le creature che saremo costretti poi a combattere. Durante le varie partite, oltre alle numerose sfide e agli scontri con i nemici, ci capiterà di dover risolvere dei semplici enigmi proprio tramite l’app di gioco, cosa che aumenta considerevolmente l’immedesimazione e che porta in evidenza la natura crossmediale del gioco targato Asterion. Interessante, infine, la presenza di due tipi di danno, che andranno colpire o la nostra salute o la nostra sanità mentale. Nel caso quest’ultima venisse meno, il nostro personaggio impazzirà e le sue condizioni di vittoria andranno a modificarsi sostanzialmente, tanto da poter essere costretto a remare contro le intenzioni della propria squadra (chi vi scrive ha vinto una partita dando fuoco all’abitazione e uccidendo così i propri alleati ndL). In definitiva possiamo dire che, nonostante le meccaniche di gioco siano rapide da imparare e intuitive da applicare alle partite, Le Case della Follia si dimostra essere un board game valido sia per i neofiti del genere che per coloro che sono alla ricerca di sfide stimolanti, ma senza troppi calcoli da fare e conti da tenere, in quanto l’app di supporto svolge gran parte di questo lavoro.
Come anticipato nel paragrafo di presentazione, Le Case della Follia è un gioco da tavolo abbastanza costoso. Il motivo principale per il suo prezzo va ricercato nella presenza di numerosi modellini dalle altezze più varie all’interno della confezione. Ogni personaggio (Investigatore o Creatura che sia) è infatti raffigurato in curate statuine di plastica, comode da posizionare all’interno della mappa di gioco e che donano a tutta la produzione un discreto valore aggiuntivo. Anche le illustrazioni presenti sulle numerose carte e la mappa stessa dimostra di essere realizzata con una cura fuori dal normale, risultando al top per quanto riguarda questo tipo di produzioni. Per la prima volta in un gioco da tavolo, inoltre, possiamo dare anche una valutazione sul comparto sonoro che, grazie alla presenza fondamentale dell’applicazione, garantisce non solo una colonna sonora di fondo azzeccata e mai fastidiosa, ma anche un doppiaggio in italiano di buona fattura e capace di contribuire notevolmente in quello che è il punto più importante di tutta la realizzazione de Le Case della Follia: l’immedesimazione dei giocatori.
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