Diciamolo:
dopo P.T. i videogames horror non sono più gli stessi. Il teaser giocabile ideato da Kojima ha saputo far riemergere quel genere di avventura horror basata prettamente sull’esplorazione.
Nessun combattimento, pochi puzzle e un grande lavoro di atmosfera. Era inevitabile, quindi, che questo genere tornasse alla riscossa e il titolo del quale stiamo per parlarvi oggi ne è un chiaro esempio.
Layers of Fear, realizzato dai ragazzi polacchi di
Bloober Team, ci trascina nei reconditi segreti della mente di un folle artista, tra jump scare e un’atmosfera al cardiopalma. Ci saranno riusciti oppure ci troviamo davanti ad una copia mal riuscita del titolo Konami? Prima di lasciarvi alla nostra recensione, vi ricordiamo che
Layers of Fear è disponibile su
PC, PlayStation 4 e Xbox One al prezzo di circa
19.90€.
Versione testata: PlayStation 4
The Picture of Dorian Gray
il comparto narrativo risulta essere l’elemento più importante all’interno di layers of fear
Facendo parte di quelli che alcuni definiscono “Walking Simulator”, il
comparto narrativo di
Layers of Fear risulta essere l’elemento più importante all’interno della produzione. Nei panni di un misterioso pittore, ci troveremo a vagare per la nostra splendida (ed inquietante) villa vittoriana per trovare un modo di terminare il nostro dipinto dopo un lungo periodo di crisi. Ovviamente
non tutto è ciò che sembra e con il proseguire della trama scopriremo tutti i retroscena riguardo il nostro personaggio e i misteriosi eventi che ruotano attorno a lui e alla sua famiglia. Nonostante avessimo intuito quasi subito quale fosse il colpo di scena principale della storia,
possiamo sicuramente promuovere il comparto narrativo di Layers of Fear che, dall’inizio alla fine, è riuscito a tenerci incollati al pad per apprendere più informazioni possibili sul passato del protagonista. Dobbiamo ammettere una cosa:
il lavoro dei Bloober Team è riuscito seriamente a spaventarci (soprattutto durante le prime ore di gioco). Una buona parte della narrazione si basa sul recupero di “collezionabili” e lettere nascoste all’interno dei mobili della casa, ma non siamo riusciti a recuperarli tutti proprio perché, in determinati momenti, la tensione era talmente tanta da dover uscire il prima possibile da una stanza per evitare colpi al cuore.
L’ottimo ritmo e un’atmosfera davvero disturbante sono i punti di forza principali di questo titolo che,
sebbene nelle ultime ore di gioco risulti meno spaventoso, siamo certi saprà terrorizzare ed appassionare chiunque decida di dargli una possibilità.
PT, ma con più stanze
Il gameplay di Layers of Fear si fonde alla perfezione con la narrazione
Come anticipato nello scorso paragrafo,
l’aspetto narrativo risulta essere il motivo trainante di tutto il progetto targato Bloober Team. Ecco che
il gameplay, di conseguenza,
risulta essere perfettamente fuso con la trama e si basa sull’
attraversare camminando stanza dopo stanza alla ricerca di lettere, documenti e informazioni sul passato del protagonista. Ogni stanza che ci troveremo ad attraversare, inoltre, è caratterizzata da eventi scriptati che faranno saltare sulla sedia anche il più navigato tra i videogiocatori.
Oggetti che cadono improvvisamente, apparizioni, musiche inquietanti e una serie infinita di jump scare (alcuni banali, ma altri davvero pesanti) sono gli elementi principali che ci troveremo ad “affrontare” durante il nostro percorso tra le stanze della villa. Nella
seconda metà del gioco, inoltre, appariranno anche un
maggior numero di enigmi (senza risultare mai neanche lontanamente invasivi) e, a differenza del resto del titolo,
sarà anche possibile andare incontro a morti non certo gradevoli. Considerato che il fulcro del gameplay si basa sugli spaventi, possiamo quindi definire riuscito il comparto ludico di Layers of Fear? Sicuramente si, ma evidenziamo come la maggior varietà ludica offerta nelle ultime due ore di gioco vada inevitabilmente a far diminuire l’atmosfera horror, rischiando di far calare la tensione del giocatore.
Una vera opera d’arte?
Il comparto tecnico di Layers of Fear è di sicuro impatto
Sotto un
profilo prettamente tecnico,
Layers of Fear è riuscito a convincerci quasi del tutto. L’ambientazione e l’illuminazione sono stati ricreati alla perfezione e donano un’atmosfera unica capace di conquistare sin da subito il giocatore. Ogni cosa inserita all’interno delle stanze non è casuale e contribuisce a
disturbare, preoccupare, affascinare il giocatore per tutta la durata dell’avventura.
Ineccepibile il comparto sonoro che, grazie ad una
colonna sonora di altissimo livello e ad un mix tra ottime musiche, buon doppiaggio e cupi silenzi, risulta davvero riuscito e di sicuro impatto. L’unico neo sotto l’aspetto tecnico? Nella seconda parte del gioco ci siamo trovati davanti ad
un paio di cali di frame davvero pesanti (ed ingiustificati) e ad
un bug che ci ha fatti cadere nel limbo infinito tra le pareti. Ad ogni modo si tratta di piccoli dettagli che non vanno ad influire troppo sulla valutazione finale di un titolo che, senza dubbio, ci sentiamo di consigliare agli amanti del genere horror.
Verdetto
8.5 / 10
Picture of you, picture of me!
Commento
Pro e Contro
✓ Atmosfera davvero inquietante
✓ Trama interessante e dall’ottimo ritmo
✓ Comparto tecnico di prim’ordine
x Atmosfera calante nell'ultima ora di gioco
x Qualche bug nella seconda parte
#LiveTheRebellion