Il 14 Gennaio è arrivato anche in europa il remake per DS del capitolo mobile di Kingdom Hearts, uscito per cellulari giapponesi in 8 episodi tra il 2008 e il 2010.
La storia di Kingdom Hearts RE: Coded si svolge dopo Kingdom Hearts II, quando Re Topolino, il Grillo Parlante, Paperino e Pippo tornano al Castello Disney. Il Grillo rilegge il Grillario e trova una frase misteriosa: “Il loro dolore sarà alleviato quando tornerete a mettervi fine“. Porta dunque il Grillario al Re e questi decide di digitalizzarlo per scoprire il significato della frase; tuttavia dei “bug”, ovvero degli errori, stanno portando i mondi digitali nel caos. Topolino chiede quindi aiuto ad un Sora Virtuale, che dovrà eliminare i bug viaggiando nei 7 mondi disponibili.
Come in Kingdom Hearts 358/2 Days, anche in Re:coded il sistema di livellamento non sarà quello tradizionale. Nei primi istanti di gioco ci verrà infatti mostrata la matrice di Status dalla quale potremo regolare il livello di difficoltà (tra i quattro disponibili come al solito), imparare nuove abilità , equipaggiare più slot comando o oggetto e sfruttare dei macchinari bonus per ricevere più esperienza o più oggetti, a seconda della situazione.
Per potenziare la matrice di status, come se dovessimo potenziare la scheda madre di un pc, dovremmo applicare dei chip di potenziamento, disponibili in svariati modelli, tra cui quelli di livello (LV+1), quelli di forza fisica (For +2;+4;+6), magica (Mag +2;+4;+6), di difesa (Dif +2;+4;+6) e di potenziamento o difesa elementale ( es: antifire+2;+4/ Energia +2/+4).Se riusciremo a gestire questi chip, collegando tra loro due o più CPU (contrassegnate da un saetta, se ne sblocca una dopo ogni mondo) l’effetto dei chip compresi tra esse verrà raddoppiato.
Passando agli slot dei comandi, potremo avere fino a 9 slot disponibili (3 iniziali e gli altri sbloccabili nella matrice di status) e come in Birth by Sleep, si possono fondere due attacchi per crearne uno più potente. Per gli oggetti vale la stessa cosa, all’inizio potremo equipaggire un solo accessorio ma, potenziando la matrice di status, potremo arrivare ad indossarne addirittura 6. Alcune zone della matrice di status sono bloccate da dei bug speciali,rossi e gialli, superando determinate sfide, o trovando blocchi rari nei mondi,ulteriormente, raggiungendo abilità migliori.
Oltre alla grafica eccellente per un capitolo su DS, il punto forte di questo Kingdom Hearts è il gameplay. La maggiorparte delle volte, durante l’esplorazione del mondo, o le battaglie con gli heartless minori e alcuni boss, il gameplay è il classico dei fratelli maggiori di Re:coded.
Quando il nostro Sora Virtuale entrerà in una serratura per guarire i bug del mondo troveremo un gameplay tutto nuovo per un Kingdom Hearts.
Avremo il platform a scorrimento stile Super Mario nella Città di Mezzo, un livello a scorrimento verticale stile gioco di guida nel Paese delle Meraviglie, ci uniremo a Cloud e Hercules in un party da RPG classico stile primi Final Fantasy nell’Olimpo, un platform con enigmi e piattaforme scorrevoli degno di Mario Galaxy ad Agrabah, e infine potremo ordinare a Paperino e Pippo di proteggerci, combattere heartless o distruggere blocchi alla Fortezza Oscura. Insomma ce n’è per tutti i gusti, anche l’ultimo mondo (che non vi svelerò) ha un gameplay particolare, vi lascio la sorpresa di scoprirlo.
E se qualcuno volesse il classico Gameplay di ogni Kingdom Hearts?C’è anche quello ovviamente! Prima di arrivare alla serratura, bisognerà sempre esplorare il mondo alla ricerca di bug, oggetti premio, e porte segrete.
Ma ahimè, anche in questo gioco ci sono dele imperfezioni, prima su tutte la maledetta telecamera che purtroppo non è automatizzata, e più di una volta durante le battaglie si perde di vista il Sora virtuale, che viene coperto dai muri o dagli avversari, rendendo le sfide frustranti.
Seconda pecca è la durata della storia, oltre alla sua scarsa utilità ai fini della trama generale della saga, è anche concludibile in meno di 18 ore, tempo mai visto per questa serie, che di solito si aggira come minimo attorno alle 25-30 ore solo per la storia standard; inoltre, solo l’ultimo capitolo comprensivo di finale e finale segreto si rivela utile ai fini della trama totale di Kingdom Hearts.
Come ogni goco Square Enix, le cose da fare dopo la fine della storia sono tantissime, possiamo rigiocare i capitoli precedenti per prendere le cose che ci sono sfuggite o possiamo rivisitare i mondi per sfide tutte nuove, insomma il gioco continua anche dopo la fine della trama principale.
I trofei in Kingdom Hearts sono stati introdotti con Birth By Sleep ma, se nel capitolo per PSP erano soltanto un extra, in Re:coded serviranno ben 20 trofei su 30 per sbloccare il finale segreto, e credetemi ne varrà la pena.
Inoltre Re:coded aggiunge la modalità Avatar, dove il giocatore può creare il proprio personaggio chibi; questa modalità si può utilizzare anche per comunicare wireless con gli amici, scambiandosi i vestiti e gli accessori per il proprio avatar (ci sono un sacco di personaggi disponibili presi da tutti i giochi square e da tutti gli episodi di KH).
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