Cosa succede quando due sviluppatori indie d’eccezione,
Dave Parsons (
Stealth Inc,
Gravity Crash) e
Dugan Jackson (
Stealth Bastard,
Aqua Kitty), uniscono le loro forze per creare un tributo al genere degli
Arcade Arena Shooter?
Iron Fisticle è la risposta a questa domanda, una risposta che già dal titolo,
portmanteau tra
Iron Fist e
Testicle, è tutta un programma.
Iron Fist… icle?
Iron Fisticle si apre con la scena di due cavalieri, incaricati di fare la guardia alle derrate alimentari necessarie per un banchetto, che si addormentano sul lavoro e si fanno soffiare sotto il naso tutti gli alimenti da un demone. L’introduzione è ovviamente un mero pretesto, ed il nostro compito sarà impersonare uno dei due cavalieri che, gettatosi a capofitto nel vortice dimensionale creato dal demone, dovrà recuperare il cibo trafugato.
Il gameplay è un omaggio a titoli classici come
Gauntlet,
Robotron e
Smash TV, rivisto con occhi moderni attraverso il filtro del genere
Twin Stick Shooter. Ci ritroveremo all’interno di stanze di un misterioso dungeon, impegnati a sopravvivere a massicce
ondate di nemici, raccogliere power up e farci strada verso il boss del piano in cui ci troviamo. Nonostante si tratti di un gioco per PC, affrontare Iron Fisticle usando come metodo di controllo mouse e tastiera non è certo la soluzione ottimale. Il sistema di imput consigliato è chiaramente un
controller, mediante il quale potremo utilizzare lo stick sinistro per muoverci ed il destro per lanciare i nostri attacchi nelle varie direzioni. Completano il quadro i tasti dorsali, utilizzati rispettivamente per eseguire uno scatto, utile per sfuggire in extremis ad accerchiamenti o per raggiungere power up, ed un attacco speciale(con numero limitato di utilizzi) in grado di vaporizzare i nemici presenti in un certo raggio attorno al nostro personaggio. L’attacco standard a nostra disposizione sarà il
lancio di un’ascia. Un attacco relativamente potente, ma inizialmente piuttosto lento ed inadatto ad affrontare tutti gli ostacoli presenti nel nostro cammino. Fortunatamente, con frequenza piuttosto elevata, il gioco elargirà delle armi secondarie e dei power up, che ci aiuteranno in maniera decisiva nella nostra impresa. Le armi secondarie sostituiranno per un breve periodo il nostro attacco principale e saranno dei tipi più disparati: piogge di frecce, lanci multipli di coltelli, martelli da lancio, bombe a mano, lanciafiamme e così via. Ogni attacco secondario avrà delle caratteristiche ben precise e sarà fondamentale imparare ad utilizzarlo al meglio. Ad esempio i martelli sono in grado di viaggiare per lunghe distanze e di rimbalzare sulle pareti, i coltelli hanno una potenza limitata ma un ampio raggio d’azione, il lanciafiamme sarà estremamente potente ma riuscirà a colpire solo i nemici più vicini, e così via. Il gioco fornirà queste armi secondarie in maniera
completamente casuale, e non c’è modo per l’utente di immagazzinarle per utilizzarle in un secondo momento, quindi sarà necessario imparare ad utilizzare le abilità di ciascuna arma ed adattarsi ad affrontare qualsiasi situazione con l’arma che si ha al momento. Gli altri power up di cui potremo fare uso sono essenzialmente di due tipi: i consumabili, che ci permettono di recuperare energia, armatura o munizioni per l’attacco speciale, ed altri che andranno a modificare statistiche come la nostra velocità, la frequenza dei nostri attacchi e la loro potenza.
Grindando verso la vittoria
Nonostante questo sistema di progressione ci permetta di incrementare le nostre abilità man mano che supereremo ondate di nemici e stanze del dungeon,
la difficoltà del gioco aumenta in maniera esponenzialmente più rapida: dopo le prime stanze il numero dei nemici si farà davvero esagerato; allo stesso modo compariranno nuove tipologie di nemici particolarmente rognose e resistenti, causando prima o poi
la nostra inevitabile sconfitta. Ad ogni
game over, tutti i modificatori alle nostre statistiche ottenuti con i bonus verranno azzerati, riportandoci alle condizioni di partenza, o quasi. Durante la partita incontreremo infatti anche delle stanze negozio, in cui potremo spendere il bottino accumulato eliminando nemici per acquisire
potenziamenti permanenti. Allo stesso modo, in una maniera incredibilmente semplice ed elegante, al punteggio ottenuto in ciascuna partita corrisponde un certo quantitativo di esperienza che il nostro cavaliere riceverà. Col crescere dell’esperienza, saranno rese disponibili nei drop casuali nuove armi, che ci permetteranno di affrontare meglio le sfide delle partite successive. Ecco quindi che, partita dopo partita, riusciremo ad arrivare sempre un pochino più avanti, fino ad avvicinarci al boss del piano e poi, infine, al boss finale. In Iron Fisticle la sconfitta sarà la vostra costante compagna, ma grazie a questo simpatico sistema di
progressione, nessun game over verrà percepito come fine a se stesso, ma sarà un ulteriore passo verso l’obbiettivo finale, scatenando il meccanismo del “ancora un altra partita” tipico di molti giochi arcade. All’inizio avevamo parlato di due cavalieri. Ebbene, Iron Fisticle può essere affrontato interamente in
modalità cooperativa da due giocatori, anche se sfortunatamente
solo in locale. Completano il quadro le classifiche online, in cui confrontare il proprio punteggio con i player di tutto il mondo, aggiunta assolutamente gradita.
Non si esce vivi dagli anni ’90
Se nelle intenzioni Iron Fisticle è un tributo ad un certo genere di arcade game del passato, possiamo ritrovare conferma di ciò anche nella realizzazione audiovisiva del titolo. Con visuale dall’alto, il gioco è realizzato in maniera interamente bidimensionale, con
una pixel art impressionante ed uno stile che ricorda i titoli della
prima metà degli anni ’90. Tra le opzioni grafiche spicca la possibilità di attivare o disattivare le scanlines. Nel primo caso avremo un look che richiama alla perfezione quello dei monitor CRT dei vecchi cabinati, mentre nel secondo sacrificheremo l’effetto nostalgia per una maggiore pulizia grafica generale. In entrambi i casi il look è comunque curato, gradevole e perfetto per fare breccia nel cuore di molti videogiocatori nostalgici. Allo stesso modo le musiche richiamano quelle dei giochi della stessa era, con chiptunes impallose, dai loop con hook vincenti ed immediatamente memorabili. Se dovessimo trovar loro un difetto dovremmo senza dubbio indicare la loro ripetitività: nel gioco sono presenti
pochissimi pezzi musicali, e nel giro di una manciata di partite è possibile ascoltarli tutti. Peccato, perché una maggiore varietà avrebbe aiutato a creare un sonoro meno stancante nel lungo periodo.
Verdetto
8 / 10
I've got balls of iron!
Commento
Pro e Contro
✓ Evoca efficacemente l'effetto nostalgia
✓ Progressione ottimamente studiata
✓ Provoca assuefazione
x Perché la cooperativa solo in locale?
x Le musiche avrebbero giovato di una maggiore varietà
x Alcuni potrebbero non gradire la difficoltà
#LiveTheRebellion