Qualche anno fa quando Midway era sempre viva e la crisi del mercato videoludico appena agli inizi, Ed Boon e compagni sulla scia dei famosi ed apprezzati crossover Capcom, decisero di regalare al mondo un titolo ancora più improbabile di quelli della compagnia nipponica. Parliamo di Mortal Kombat vs DC Comics, picchiaduro che vede i truculenti personaggi della serie Mortal Kombat collidere con quelli dei fumetti e da sempre antagonisti della rivale Marvel. Questo esperimento però non convinse appieno, lasciando decisamente l’amaro in bocca a tutti quelli che da sempre sognano un beat’em up con protagonisti Batman, Supeman e compagnia bella. Evidentemente anche Ed Boon non rimase soddisfatto del proprio lavoro e sviluppare un nuovo picchiaduro 2D, questa volta puntando solo sulla licenza DC Comics.
Versione testata: Xbox 360
Injustice: Gods Among Us prende il via con la Justice League intenta a sventare l’ennesimo piano del Joker pronto a far esplodere una bomba atomica posta al centro di Metropolis. Proprio mentre il clown si accinge a premere il pulsante, lui, Batman, Lanterna Verde, Wonder Woman, Freccia Verde e Aquaman si ritrovano in un altro posto, che assomiglia a Metropolis, ma molto più oscura e nefasta.
I nostri eroi scopriranno presto di essere finiti in un mondo parallelo, dove Superman, sotto l’effetto del gas dello Spaventapasseri, ha ucciso sua moglie Lois e il bambino che portava in grembo, facendo detonare la stessa bomba che i nostri eroi volevano fermare nella loro realtà. Sconvolto dai suoi gesti, l’uomo di Krypton ha ucciso il Joker (artefice del piano) e ha dato il via ad una dittatura di pace grazie a Wonder Woman, ed agli altri eroi che hanno deciso di collaborare invece che combattere l’Uomo d’Acciaio.
Solo Batman, aiutato da qualche criminale, ha deciso di porre resistenza alla dittatura di Kal-El, ma per attuare il suo piano, il crociato incappucciato aveva bisogno di altri eroi, per questo il nostro Batman, e il resto della Leaugue, insieme al folle Joker si ritroveranno volenti o nolenti ad affrontare questa nuova sfida. Lo story mode di Injustice, seguendo la scia di quello proposto nell’ultimo capitolo di Mortal Kombat, mette in scena una serie di combattimenti divisi per atti e che ci faranno vivere la storia dai vari punti di vista, arrivando a scoprire i motivi che hanno spinto Superman a diventare un dittatore. Al tempo stesso servirà come lungo tutorial per apprendere comandi e dinamiche del gioco, il tutto completabile nell’arco di cinque ore che permetteranno di avere una panoramica generale di quasi tutto il roster dei lottatori che nel suo complesso conta ventiquattro presenze provenienti dalle maggiori testate DC Comics.
Sebbene la storia sia scritta a stretta collaborazione con DC Comics, Injustice offre al giocatore un racconto inedito. Questa scelta, più commerciale che altro, deriva dalla necessità di attirare non solo i fans sfegatati delle varie serie a fumetti ma anche quelli più lontani dal mondo dei comics che conoscono i vari personaggi più per i film o le altre serie videoludiche. (vedi Batman Arkham City). Anche a livello di sceneggiatura, pur convincendo sul piano dello svolgimento, lascia interdetti per la qualità dei dialoghi fra i vari personaggi, molto blandi e spesso troppo scontati e lontanamente paragonabili alle controparti cartacee. Superato il lungo e tutto sommato godibile story mode al giocatore si apre una vasta serie di possibilità sulle modalità di gioco. Se si decide di continuare in solitaria Injustice mette a disposizione alcune opzioni decisamente interessanti tra cui scegliere: Battaglia, Laboratori S.T.A.R. e il classico allenamento. La scelta di NetherRealm Studios è stata quella di puntare sul single player (scelta tra l’altro già portata avanti con la serie di MK) offrendo due modalità che ruberanno al giocatore numerose ore di gioco prima di poter essere completate e che garantiranno un alto livello di sfida nel caso si decida di ottenere il 100%. Laboratori S.T.A.R. è forse quella più ricca a livello di contenuti con le sue 240 missioni da portare a termine, imponendo al giocatore stesso di osservare tutta una serie di regole e sfide, per ottenere il massimo della valutazione. Capiterà di usare un personaggio e di dover resistere per alcuni secondi evitando di essere colpiti o schivando una pioggia di detriti che abbatteranno sullo stage. Alla stessa stregua Battaglia, che sostituisce il classico Arcade, propone una serie in successione di combattimenti e potremo scegliere tutta una serie di regole e opzioni da applicare. Si potrà scegliere di affrontare solamente gli eroi o i villain, combattere in determinate condizioni di salute o terminando la partita entro un certo limite di tempo. Oltre a variegare l’esperienza di gioco ad ogni nostro completamento andremo a sbloccare nuovi contenuti fra la miriade di quelli proposti, siano essi bozzetti, schede dei personaggi o nuovi costumi da utilizzare nel multiplayer.
Anche sul lato multigiocatore NetherRealm Studios sfrutta in parte quanto di buono fatto con il precedente Mortal Kombat andando prima di tutto a migliorare il netcode del gioco per garantire uno svolgimento dei match più pulito.
Qua potremo affrontare i classici match 1Vs1, classificati e non, oppure decidere di partecipare al Re della Collina, nome di certo noto ad abituè dei gioci online ma che qua trova tutta un altra connotazione. In re della Collina gli sfidanti si troveranno a competere in classici match, in stanze da 7 giocatori. Il vincitore dello scontro resterà al comando affrontando quello successivo fino alla sua sconfitta, mentre il perdente finirà in fondo alla fila, in attesa del suo turno. A loro volta gli sfidanti potranno assistere al match in diretta in attesa che arrivi il loro turno, ammazzando il tempo scommettendo punti esperienza sul vincitore. Simile Sopravvivenza, che si svolge nella stessa maniera l’unica differenza che l’energia del vincitore viene rigenerata parzialmente rendendo più difficile il match seguente.
NetherRealm Studios ha svolto anche un buon lavoro anche per quanto riguarda il gameplay, andando un po’ a spazzare via i dubbi di chi temeva di ritrovarsi fra le mani un clone di Mortal Kombat. Fondamentalmente il sistema di combattimento prende spunto sulla sua struttura con un set di combo basate sulla rapida pressione dei tasti X, Y, A (Quadrato, Triangolo, X su pad Sony), creando sequenze d’attacco espandibili con l’utilizzo della croce direzionale. Il tasto B (cerchio) sarà invece una variabile a seconda del personaggio che staremo utilizzando che ne attiverà poteri speciali (velocità per Flash), gadget (batarang per Batman) o cambio dello stile di lotta (spada o mani nude per Wonder Woman) e che permetteranno di prolungare e variare le combo realizzabili. Rispetto a Mortal Kombat torna la parata tramite la pressione della croce direzionale risultando più immediata ed assimilabile rispetto al “fratello” che si affidava alla guardia tramite un bottone dedicato. Parte integrante del gameplay è il juggle, elemento spesso al centro di discussione fra gli amanti dei picchiaduro. Per chi non conoscesse questa tecnica, si tratta di combo che sfruttano i rimbalzi dei nemici sul terreno o sul limite dello stage capaci di causare grandi danni alla barra di energia del nemico, senza che questo possa far nulla per interromperne l’esecuzione. Injustice permette infatti il largo uso di questa tecnica utilizzando colpi caricati che lanceranno l’avversario così da inanellare combo aeree dai risultati devastanti. Esiste anche un altra possibilità, tramite la pressione del dorsale destro, di scaraventare il nemico di turno sul fondale, per poi attaccarlo una volta tornato sul piano di gioco.
Questo apre un altra finestra sulle nuove meccaniche di gioco introdotte da NetherRealm Studios in Injustice, ovvero l’interazione con lo stage. Ogni stage presenta numerosi elementi con i quali interagire e usare a nostro vantaggio, ad esempio alcuni potranno essere lanciati, altri usati per prendere slancio e catapultarsi alle spalle dell’avversario, altri ancora esploderanno o lo paralizzeranno. Durante gli scontri i livelli si modificheranno sotto i colpi della lotta, rendendo disponibili nuovi elementi utilizzabili mentre distruggendo determinate aree si potrà accedere a nuove zone dove continuare la partita. Ogni lottatore dispone anche di una super mossa speciale, attivabile dopo aver caricato una barra speciale e che se usata nel momento più opportuno ribalterà le sorti dell’incontro. Ricopre un ruolo importante anche il sistema di counter che consente al giocatore di interrompere gli attacchi avversari e di contrattaccare immediatamente sfruttando l’effetto sorpresa. Il gioco mette a disposizione diverse soluzioni di difesa più o meno facilmente assimilabili, anche se la più interessante è rappresentata dal Wager System. Attivabile una sola volta a partita si potrà interrompere l’azione, scommettendo parte o tutta la barra della special su chi supererà questa sorta di QTE, che in caso di vittoria farà ripristinare parte dell’energia. Parlando invece del bilanciamento dei personaggi questo avrebbe necessitato di maggior ottimizzazione. Il set delle mosse presenta un schema dei controlli praticamente identico per quasi tutti i personaggi, rendendo l’approccio ad ognuno di essi molto simile. Si differenziano in parte personaggi che possono fare affidamento sull’uso di mosse a lunga gittata o quelli più grossi e lenti, ma in linea generale difficilmente si avranno problemi a passare da un personaggio all’altro durante le nostre partite.
Per Injustice, NetherRealm Studios si è affidata nuovamente all’Unreal Engine 3, motore grafico già sfruttato nelle sue precedenti produzioni e che si trova a suo agio anche in questo campo. Ben realizzati i modelli poligonali dei lottatori, forti dell’utilizzo della licenza DC Comics così come i vari livelli che trasportano in digitale i luoghi iconici dei vari supereroi, come la Batcaverna, Metropolis, Metropolis o la Torre di Guardia. Ricchi di dettagli, spesso riferimenti o cameo di altri personaggi faranno la gioia dei fans che si divertiranno a scoprire i numerosi riferimenti nascosti in ogni stage. Buona anche la fluidità del gioco sempre su alti livelli, così come la qualità delle animazioni che seppur ben realizzate mantengono una certa legnosità, dovuta dalla scelta stilistica (presente tra l’altro anche nello stesso Mortal Kombat) di enfatizzare la mossa stessa rendendola quasi caricaturale. Dove il motore di gioco però mostra delle lacune è negli elementi di contorno, come le cut scenes che intervallano lo story mode o le varie supermosse, realizzate con grafica in game, ma tecnicamente arretrate rispetto alle fasi picchiaduro, dove generalmente si attesta su buoni livelli. Avremo quindi inspiegabili cali di frame rate, texture piatte e sgranate e complessivamente una povertà di poligoni che cozzano con quanto di buono fatto dai programmatori per le fasi di lotta.
Dopo il disastroso doppiaggio italiano apparso in Mortal Kombat, si rivela saggia la scelta di aver localizzato solamente la parte testuale in italiano, lasciando inalterato il doppiaggio originale. La presenza poi di brani su licenza, tra cui figurano perfino i Depeche Mode con un brano estratto dal loro ultimo album impreziosisce una colonna sonora non memorabile e che pecca della mancanza di alcuni temi storici come quello di Batman o di Superman, ormai entrati a far parte dell’immaginario collettivo di questi personaggi.
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