Parlare di
Tomorrow Corporation è sempre una sfida fin dai tempi di
World of Goo (quando la compagnia ancora non si chiamava così), gioco con cui i tre sviluppatori si sono fatti conoscere e hanno guidato la carica di titoli indie che da lì a poco sommerse il mercato. Con
Little Inferno, tre anni fa, ci trovammo davanti ad un titolo dall’apparenza semplice, ma che nascondeva un messaggio di fondo capace di colpire a pieno il giocatore, e primo vero e proprio gioco sviluppato dal trio sotto il nuovo nome. Lo scorso 3 Dicembre, Tomorrow Corporation ha pubblicato su Wii U
Human Resource Machine (
dopo l’uscita a ottobre per PC) cambiando genere e atmosfera, e offrendo un gioco forse davvero non adatto a tutti, ad un prezzo di partenza di 9,99€.
Versione Testata: Wii U
Passi la vita a lavorare e poi…
Lasciato il comodo salotto e il caldo camino di Little Inferno, Tomorrow Corporation invita il giocatore a trasferirsi all’interno di un’azienda, in cui l’avatar scelto finirà per passare la sua intera esistenza. Ogni piano del palazzo infatti, rappresenta una prova e un anno nella vita del giocatore, se l’enigma verrà completato con successo, si verrà promossi e trasferiti al piano successivo.L’avatar dedicherà tutta la vita al proprio lavoro da programmatore, con brevi pause caffè che daranno uno scorcio sulla trama del terzo titolo di Tomorrow Corporation. Il giocatore verrà così a sapere di un’invasione di macchine, apparentemente immobili, ma non dovrà distrarsi dal compito primario dell’azienda: compilare programmi che possano portare le scatole numerate da un’uscita all’altra dell’ufficio.
Lo scopo di ogni stanza è seguire le direttive del Capo, e automatizzare i movimenti dell’avatar tramite undici comandi principali, che andranno inseriti in una lista
Human Resource Machine propone rompicapi via via più complicati
nell’ordine migliore e ovviamente più produttivo.Via via che salirete di piano avrete a disposizione più istruzioni tra cui scegliere e sfide sempre più complicate si parranno davanti al minuscolo impiegato.
Dire che Human Resource Machine sia facilmente completabile da qualunque giocatore sarebbe mentire spudoratamente, sicchè la difficoltà del titolo non tarderà e inizierà a mettere alla prova il giocatore già verso il ventesimo anno di produzione.
Se all’inizio le richieste si basano principalmente sul portare l’oggetto dall’entrata all’uscita (
Inbox, Outbox) e ripetere il tutto (
Jump) col passare dei piani vi troverete a sommare, sottrarre (
add, sub) copiare (
copyfrom, copyto) vedervela con zero e numeri negativi (
jump if negative, jump if zero) e così via fino a perdere diversi minuti per trovare una soluzione consona. Uno dei lati positivi di Human Resource Machine è proprio la
molteplicità delle soluzioni disponibili, anche se quelle troppo lunghe potranno portare comunque al fallimento dell’enigma, venendo evidenziate dal capo.
La sottile linea tra ignoranza e conoscenza
Come avrete intuito,
Human Resource Machine non è adatto a tutti i giocatori, nemmeno a quelli abituati ai puzzle game, perchè non propriamente tale. Il secondo titolo di Tomorrow Corporation, offre sì una guida base al linguaggio di programmazione, ma diventa via via più insidioso per tutti coloro che della materia in esame sanno solo quanto gli ha detto il gioco. In caso contrario, gli enigmi di Human Resource Machine vi sembreranno sicuramente più semplici, ma il trio di sviluppatori ha pensato a due sfide aggiuntive che richiedono un determinato numero di passi e di azioni, chiamate rispettivamente
sfide di sintesi e di
ottimizzazione. Se non siete parte del secondo gruppo di giocatori, abbandonerete l’idea di completare queste sfide dopo un determinato, a meno che non usiate una guida o un video su YouTube. A differenza di Little Inferno quindi, che proponeva enigmi adatti a tutti e facilmente completabile da ogni acquirente, Human Resource Machine alza leggermente l’asticella, strizzando un occhio solo a coloro alla ricerca di una vera sfida mentale.
Siccome il sottoscritto non ha studiato programmazione, abbiamo fatto acquistare il titolo anche a
Matteo “Il Brisi”, che fortunatamente appartiene alla categoria dei p
rogrammatori appena menzionata. Questi sono i suoi pensieri a gioco concluso.
In quanto programmatore giocare a Human Resource Machine mi ha fatto sentire come uno dei pionieri di questa professione, quando gli Hard Disk da 4 MB occupavano un’intera stanza, ed in generale ogni operazione aveva un ristrettissimo numero di risorse per poter essere completata. Nello stesso modo il titolo spinge a ricercare soluzioni molto vicine al linguaggio macchina, dove per effettuare una moltiplicazione è necessario sommare manualmente per il numero di volte necessario, o dove per scoprire se un numero è maggiore dell’altro bisogna verificare se la loro sottrazione sia maggiore o inferiore a zero. Nel complesso un buon esercizio di logica per ripassare bene l’utilizzo dei cicli trovandosi di fronte delle risorse estremamente limitate, ma resta in ogni modo una degna sfida.
Mentre lavori nessuna distrazione
Human Resource Machine utilizza solamente il touch-screen del GamePad di Wii U, ed è quindi completamente giocabile anche solamente sullla periferica Nintendo con un sistema di Drag & Drop dei comandi da inserire nella striscia di programmazione preciso e reattivo. T
omorrow Corporation ripropone lo stile grafico già visto in Little Inferno e World of Goo, ancora strano e ancora burtoniano fino all’ultimo pixel. Sfortunatamente questa volta il lato debole della produzione è la colonna sonora, per nulla incisiva ne memorabile. Il titolo è completamente tradotto in italiano senza evidenti sbagli d’adattamento sebbene la descrizione di alcuni comandi non sia sempre chiara e precisa.
Verdetto
8 / 10
Chi non lavora non fa l'amore
Commento
Pro e Contro
✓ Gameplay solido e stimolante
✓ Prezzo contenuto
x Non troppo adatto ai "non addetti ai lavori"
x Colonna sonora quasi assente
#LiveTheRebellion