Recensione Guild Wars 2

Nel mercato degli MMO ogni nuovo arrivato si proclama come colui che spodesterà World of Warcraft dal trono di re del genere. Dopo 8 anni, Guild Wars 2 è il primo vero pericolo per quello che per anni è stato sinonimo di “Massive Multiplayer Online Role Playing Game”.
Il nuovo MMORPG di casa ArenaNet si proclama, come più volte abbiamo sentito dire, come “innovatore del genere”. Nonostante le meccaniche di base del gioco riprendano in gran parte quelle di tanti altri titoli, queste vengono presentate in un salsa effettivamente nuova che rende piacevole il gioco a tutti i tipi di gamer, compresi coloro che hanno sempre odiato l’eccessivo grinding richiesto nella maggior parte dei titoli di questo genere.

Strage di cuori!

Se la caratteristica più comune agli MMO è la presenza di un sistema di quest, con NPC sormontati da punti esclamativi gialli, la prima innovazione portata da Guild Wars 2 è sicuramente l’assenza di tutto ciò. Il nuovo sistema proposto da ArenaNet prevede la presenza di alcuni NPC marchiati da dei Renown Heart, che ci permetteranno di acquistare da loro vari oggetti per poi accumulare dei “karma points” una volta completate alcune richieste nella loro zona di influenza. Nonostante le missioni siano nei canoni del più comune degli MMO, ossia “uccidi questo, raccogli X di quello”, il fatto che la richiesta ci compaia sullo schermo non appena entriamo nella zona giusta senza dover parlare con un questgiver, potendo quindi continuare ad esplorare il mondo di gioco facendo una delle varie azioni possibili, rende il tutto più fluido ed immersivo per il giocatore.
Un’altra delle novità presenti in Guild Wars 2 sono gli eventi dinamici che potremo incontrare in varie zone della mappa, dove a tutti i giocatori verrà richiesto di compiere una determinata azione (come scortare un NPC, uccidere un mostro più forte del normale, raccogliere alcuni oggetti) e spesso collaborare tra di loro, per poi ricompensare tutti i partecipanti in base al loro contributo all’evento con punti esperienza, karma points e del denaro. Tuttavia, la “dinamicità” in eventi che si ripetono in zone prefissate, e alcune volte solo dopo aver parlato con un NPC, non sembra così elevata come può sembrare al primo impatto col sistema.

Questa è la mia storia

Mentre avanziamo nel contenuto PvE, oltre ai Renown Hearts e agli eventi dinamici dovremo seguire anche una storyline che si basa sulle scelte che abbiamo fatto nella creazione del nostro personaggio. Queste missioni “principali”, che ogni volta ci porteranno in una zona istanziata del mondo (dove, quindi, saremo il più delle volte da soli, con attorno solo altri NPC, n.d.r.), sono spesso intramezzate da piccole cut-scenes con i dialoghi dei personaggi – a dir la verità un po’ fiacchi – che propongono qualcosa di nuovo nel modo di fare quest. La possibilità di esplorare diverse storie per ogni personaggio, quindi, favorisce la creazione di più personaggi che compieranno spesso e volentieri missioni diverse dalle precedenti.
Una cosa che colpisce subito gli occhi dei nuovi giocatori è che, nella nostra barra della abilità, avremo una netta divisione tra 5 skill non editabili e altre 5 da sbloccare andando avanti nel gioco. Le prime 5 saranno sempre legate all’arma che stiamo in quel momento utilizzando, e verranno sbloccate compiendo qualche uccisione con quel tipo di arma. Il fatto che ogni combinazione diversa garantisca skill diverse rende ogni classe di gioco molto più versatile e profonda, potendo adattarsi a quasi ogni situazione presente nel gioco.  Inoltre, vedremo la nostra barra cambiare anche in altre situazioni, come quando si raccoglie un oggetto da terra, si va sott’acqua, o si arriva nel PvP.

Un mondo di cose da fare e da comprare

Le mappe di Tyria sono puntellate di vari simboli, che per il giocatore rendono l’esplorazione del mondo di gioco un punto fondamentale nel voler completare ogni achievement presente. Questi piccoli simboli indicheranno dei Waypoints (ossia luoghi a cui ci si può trasportare istantaneamente), Point of Interest (delle zone più o meno importanti), Views (delle vedute a cui si accede solitamente dopo dei piccoli percorsi “fuori dal normale”) e Skill Point (luoghi in cui si possono completare varie sfide per guadagnare punti da spendere in nuove abilità). Ogni mappa del gioco avrà una percentuale di completamento legata a questi luoghi da scoprire ed ogni volta che riusciremo ad arrivare al 100% verremo ricompensati dal gioco con vari oggetti, spesso acquistabili solo con delle gemme. Quello che non poteva mancare in un MMO, inoltre, era un sistema di professioni svolgibili dal nostro personaggio. In Guild Wars 2 sarà possibile imparare ogni professione e svilupparla, potendo poi “metterla in pausa” per cominciare un’altra. Ciò non azzererà la nostra skill in quel campo, ma ci verrà richiesto di pagare una somma più alta del normale per poter ricominciare ad utilizzare quella determinata professione.
Riprendendo le “gemme di cui abbiamo appena parlato, ‘inserimento nel gioco di un negozio dove si possono acquistare vari oggetti pagando con queste famigerate gemme ha lasciato stupiti molti giocatori. Queste gemme, ottenibili o con denaro vero o pagandole con denaro di gioco in base al loro valore attuale, rappresentano quelli che sarebbero i crediti acquistabili in giochi Free-2-Play, spesso chiamati “Pay-2-Win” per questa caratteristica. Il fatto che in un titolo a tripla A sia stato inserito un negozio, che permette di vincere su tutti a chi paga di più, lascerebbe con l’amaro in bocca anche il più accanito dei fan, ma ArenaNet ha rassicurato tutti promettendo che sarebbe stato usato solo per oggetti cosmetici. La verità, in gioco, è che sono presenti alcuni bonus in grado di dare un piccolo vantaggio a chi li compra (più EXP guadagnata, maggiore possibilità di trovare oggetti rari, possibilità di resuscitare istantaneamente, accesso alla banca da qualsiasi zona di gioco etc.), ma questi non ci sembrano così eclatanti da far vincere solo chi paga, anche se indubbiamente avrà vita più facile.

Ma voi chi siete?

Spesso, una volta entrati nel gioco, ci capiterà di ricevere un messaggio che ci informa di essere finiti in un server Overflow. Questi particolari server raccolgono giocatori provenienti da vari server e che non sono riusciti ad entrare nel loro mondo perché quest’ultimo era pieno. Teoricamente, questo sistema dovrebbe garantire ai party di amici di giocare insieme anche se qualcuno finisse in uno di questi server, ma finora sono arrivate moltissime lamentele di giocatori che non si sono potuti incontrare con i loro amici o compagni di gilda, proprio a causa di questa “scelta tecnica” di ArenaNet. Stando però ad un comunicato ufficiale, ciò sarebbe dovuto ad un problema nei sistemi della compagnia che si sta cercando di risolvere al più presto. Per ora, nonostante giocare in un server Overflow piuttosto che guardare una noiosa schermata che ci informa della nostra posizione in fila per entrare nel nostro server sia decisamente meglio, ci si chiede come sia venuto in mente a qualcuno di limitare in questo modo le interazioni di gioco in un MMO, soprattutto considerando che i giocatori relegati in questi server non possono accedere al sistema World vs. World.

La guerra dei Mondi, atto II

A differenza del romanzo di Wells, questa guerra non riguarda l’invasione da parte di un popolo extraterrestre del pianeta Terra, ma più un conflitto eterno tra 3 diversi server per accaparrarsi più punti possibili. Il sistema di World vs. World implementato in Guild Wars 2 ci permette di combattere per il nostro server-“casa” insieme a tutti gli altri player contro i giocatori di altri 2 server, conquistando punti strategici della mappa e boicottando le attività degli avversari. In questo tipo di PvP il nostro livello sarà automaticamente scalato all’80 (il massimo, per capirci, ciò per rendere competitivo anche il giocatore appena arrivato, nella filosofia dei “livelli che non contano” citata all’inizio della recensione), anche se acquisteremo punti esperienza che poi ci faranno aumentare di livello nella parte PvE del gioco. Il principale obiettivo della modalità è quello di conquistare e mantenere vari punti nevralgici della mappa, che valgono più punti per il server che li possiede in base alla difficoltà che si ha nel conquistarli, e il tutto è possibile solo tramite la coordinazione di tutti i giocatori presenti (e per questo, molte gilde nascono solo per cercare di dominare nel WvW). L’unico vero problema incontrato con questa modalità sono probabilmente i tempi di attesa richiesti per entrare in partita se si decide di spawnare nel mezzo della battaglia, mentre sono decisamente più corti e sopportabili se si sceglie il proprio campo base.

Sono un vero gladiatore!

La modalità PvP, quella dura e cruda, è raggiungibile tramite il pannello del nostro personaggio. Da qui, verremo teletrasportati in una zona del gioco distaccata dal resto della mappa, dove affronteremo una specie di tutorial prima di trovarci su un’isola dove si può decidere cosa fare, dal misurare le proprie abilità con NPC a cercare degli “sparring partners”, fino a scegliere partite o tornei PvP. In questa modalità riceveremo nuove skill e un nuovo equip (poi migliorabili con i punti guadagnati giocando), esclusivi a questa sezione del gioco. Scegliendo una partita “classica” PvP, verremo catapultati in una delle 4 mappe predisposte per lo scontro di 16 giocatori. Queste ricordano abbastanza i “battleground” presenti in World of Warcraft; il nostro compito sarà quello di conquistare i 3 punti presenti e tenerli sotto il controllo della fazione per guadagnare punti, fino ad un totale di 500. Il design, abbastanza vario, garantisce un territorio di battaglia buono per ogni classe e spesso presenta obiettivi secondari che si possono completare per garantire qualche punto in più al proprio team. Anche in questo caso la coordinazione dei giocatori risulta di fondamentale importanza. I tornei, un po’ diversi dai battleground normali, permettono a 8 squadre di 5 giocatori l’una di competere tra loro. Nel caso di un torneo ad iscrizione gratuita il premio verrà dato solo ai primi 3 team classificati, in ordine di importanza, mentre nei tornei a cui si accede solo usando dei “ticket”, acquisibili in vari modi, un premio verrà elargito a tutti i partecipanti.

Verdetto
9 / 10
Dite addio alla vita sociale!
Commento
Nonostante giudicare un MMO sia sempre un'impresa ardua, considerando il contenuto sempre cangiante di questo genere, non mi faccio scrupoli nel dire che Guild Wars 2 è stato il primo e unico MMO in grado di tenermi incollato allo schermo come solo World of Warcraft, ai suoi tempi d'oro, era riuscito a fare. Come detto in apertura di recensione, GW2 è il primo vero concorrente per il colosso di Blizzard e promette infinite ore di gioco per ogni tipo di giocatore, che sia colui che mette al primo posto il PvP come quello che vuole solo esplorare le mappe per divertimento. Il mondo di Tyria è aperto a tutti ed il consiglio, per ogni affezionato al genere e non, è di farci un salto. Non ne rimarrete delusi.
Pro e Contro
Sistema di quest svecchiato
Skill Tree in una nuova salsa
PvP e WvW ben strutturati
Un mondo veramente immersivo
Stile artistico molto ispirato

x Negozio di oggetti in un gioco AAA
x Esperienza di gioco altalenante nei server Overflow
x Tempi di attesa per il WvW a volte eccessivi

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