Recensione Gravity Rush

I fan PlayStation lo attendono da tempo e, dopo diverse variazioni sul progetto ed un’uscita posticipata in occidente, è ora finalmente disponibile anche per tutti noi europei. Gravity Rush, il tanto atteso titolo PlayStation Vita diretto da Keiichiro Toyama, è ora presente sugli scaffali di tutta Italia e, nemmeno a dirlo, mantiene tutte le aspettative da “must have” che nel corso dei mesi si sono propagate tra i possessori (o ai tempi “futuri tali”) di PSVita.

Il gioco, ideato nel 2008 con il nome di “Gravitè”, avrebbe dovuto sbarcare su PlayStation 3 ma successivamente, con il prossimo arrivo dell’allora “NGP”, venne dirottato a diventare uno dei grandi titoli di lancio per la nuova console portatile Sony. È così è stato, perlomeno in Giappone dove il gioco si chiama “Gravity Daze”.
Ciò che più caratterizza Gravity Rush è – come suggerisce il titolo stesso – la possibilità della bella Kat di manipolare la gravità, potere che le (e ci) permette movimenti unici con i quali esplorare davvero a 360° il mondo che la circonda, senza alcun limite che tenga.

Dove sono?

Gravity Rush ci porta di peso in questa sconosciuta città galleggiante che porta il nome di Hekseville. La storia comincia mostrandoci la protagonista, una ragazza di nome Kat, che ha perso la memoria e non ricorda come e perché si trova in questo posto; la troviamo al centro della città, dove viene a contatto con un misterioso gatto nero (che scopriremo chiamarsi Dusty) che le da il potere di controllare la gravità ed improvvisamente si ritrova a dover salvare un ragazzino da una tempesta gravitazionale che sta sconvolgendo l’architettura della città. Immaginate lo shock adrenalinico che ne consegue…
Kat utilizzerà questa capacità al fine di proteggere le persone dalla minaccia di una tempesta gravitazionale e dalla comparsa di numerosi mostri, chiamati Nevi, in grado anche di possedere le persone(!). Come di consueto non mi dilungo sullo svolgimento della trama per non rovinare nulla di quest’avventura, ricca di intrighi e colpi di scena: l’unico ulteriore commento è che la stessa è sviluppata decisamente bene, per cui a voi il gusto di scoprirla…!
La narrazione all’inizio di ogni capitolo risulta essere molto piacevole, grazie anche alla realizzazione di un vero e proprio fumetto interattivo con un effetto 3D ben riuscito che sfrutta il giroscopio della nostra PlayStation Vita: a tratti non sembrerà nemmeno di giocare ad un videogioco!

Esplorazione gravitazionale

Con il progredire della storia sbloccheremo zone sempre più ampie della città che ci permetteranno di interagire con nuovi personaggi, i quali ci impegneranno in numerose missioni secondarie. Purtroppo queste missioni risultano – alla lunga – essere ripetitive, anche se ci permetteranno di sviluppare ulteriormente il nostro personaggio. Cosa fondamentale, da tenere sempre a mente, in questo gioco è di fatto la possibilità di esplorare tutte le zone e le superfici possibili ed immaginabili, possibilità che ovviamente ingigantisce la già grande mappa in modo esponenziale.
Parlando di “manipolazione della gravità” e quant’altro, molti potrebbe pensare a quanto possa essere difficile farlo soprattutto su una console portatile ma, ricredetevi, non c’è nulla di più semplice in Gravity Rush grazie alle potenzialità di PSVita: con il tasto R faremo fluttuare il personaggio, per poi prendere la mira verso la destinazione desiderata inclinando la console o utilizzando lo stick analogico destro, e premendo nuovamente il tasto R  per lanciarci in quella direzione fino all’atterraggio. Semplice, no? Bene, perché se il “volo” è uno degli elementi tanto semplici quanto appassionanti a causa delle features di PSVita, ciò che aspetta a Kat non sarà altrettanto facile…

Vivere secondo Kat

Gravity Rush vanta anche elementi da gioco di ruolo come il salire di livello, missioni secondarie e nemici facoltativi da affrontare. Inoltre, durante l’avventura Kat acquisirà nuove abilità che la renderanno sempre più forte, potenziabili tramite delle gemme viola che potranno anche incrementare le statistiche della nostra eroina. Ovviamente i nostri poteri non sono illimitati bensì sono vincolati dal consumo di una barra specifica che potremo ricaricare con gemme azzurre che i nemici lasceranno cadere una volta battuti (oppure, nel caso non avessimo fretta, la barra si rigenererà automaticamente con il passare del tempo… ndr).
Proseguendo l’avventura nei panni di Kat, apprenderemo come i nemici comuni incontrati “per aria” (passatemi il simpatico gioco di parole, ammesso e non concesso che passerete ben poche ore di gioco con i piedi per terra… ndr) possano essere affrontati in diversi modi. È possibile utilizzare le classiche combo composte da semplici calci oppure utilizzare i nostri poteri gravitazionali che ci permetteranno di lanciare oggetti e, addirittura, persino utilizzare noi stessi come proiettili umani! Arrivati però al confronto un con boss le cose si complicano leggermente poiché questi nemici sono vulnerabili solo in determinati punti del corpo (oltre ad avere molta più vita, s’intende, ndr).
Nel complesso i comandi rimangono molto fluidi e intuitivi per tutta l’azione di gioco e, come se non bastasse, c’è sempre la possibilità di utilizzare il touch-screen per diverse azioni fra cui la schivata, che ci permetterà di evitare i colpi avversari con un semplice tocco nella direzione in cui ci vogliamo spostare.

L’angolo dei Trofei

Ci sono 40 trofei da sbloccare, platino incluso, tutti abbastanza semplici da riscattare come quelli ottenibili completando semplicemente la storia principale, mentre quelli più impegnativi consistono nel completare tutte le sfide proposteci e potenziare al massimo le abilità di Kat.
Per gli amanti dei trofei si tratta, comunque, un platino facile. Per la precisione sono 25 Trofei di Bronzo, 10 d’Argento, 4 d’Oro e ovviamente un Platino.

Verdetto
9 / 10
Come andare sulle montagne russe
Commento
Questo titolo non si può che consigliare a tutti i possessori di PlayStation Vita per il livello di qualità complessiva che attualmente risulta essere la migliore sul mercato. Il gioco è vario e divertente, con un'ottima narrazione e una traduzione ben realizzata, oltre ad una buona longevità: insomma, stiamo parlando del secondo must-have PSVita dopo l'ottimo Uncharted: Golden Abyss. L'unico difetto rilevabile è la telecamera ballerina che in alcuni momenti non riesce a seguire alla perfezione il ritmo di gioco. In ogni caso Gravity Rush è uno dei motivi per cui avere una PSVita.
Pro e Contro
Ottimo graficamente
Comandi divertenti e dinamici
Narrazione eccellente

x Il cel-shading potrebbe non piacere a tutti
x Missioni secondarie ripetitive
x Telecamera non sempre perfetta

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