Gears for Life
L’uso dei mezzi è legato ad alcuni dei momenti più epici del gioco
A tutto questo dobbiamo aggiungere anche la presenza di nuove armi come l’
Enforcer, l’
Overkill o l’
Embar, rispettivamente una mitragliatrice, un fucile automatico e uno da cecchino a carica dell’esercito di automi
DeeBees,
ognuno con i suoi tempi di ricarica e raggio d’azione. Troviamo anche due armamenti pesanti ma altrettanto letali, come il
Dropshot, una sorta di Digger in grado di lanciare cariche esplosive da detonare a comando, o l’imprevedibile
Buzzkill, uno spara dischi capace di affettare in due gli avversari sfruttando i rimbalzi sul muro. Ogni arma sarà possibile ritrovarla anche nel comparto multigiocatore, alzando la sfida nel saper padroneggiare ogni armamentario disponibile e ampliando notevolmente la scelta da parte dei giocatori, che potranno così specializzare il proprio stile di combattimento come più gli aggrada. Nel corso di GOW4
ci troveremo anche a pilotare alcuni mezzi con risultati molto più convincenti che in passato. In questo caso non scenderemo volutamente nel dettaglio per rovinarvi la sorpresa, dato che
i momenti legati ad essi sono fra i più alti di tutto il gioco.
La campagna principale segue le orme dei precedenti capitoli, con una divisione in Atti e un tempo di completamento che va dalle 8 alle 10 ore, a seconda del livello di difficoltà scelto. Inutile dire che aumentando la sfida, i nostri nemici reagiranno di conseguenza, diventando molto più agguerriti e determinati, uscendo spesso allo scoperto per rompere le nostre difese. Ma non sarebbe Gears of War senza l’
immancabile modalità cooperativa, sempre ben integrata che permette in qualsiasi momento di invitare un amico e proseguire in tandem l’avventura. Rispetto agli ultimi episodi,
la modalità coop fa un passo indietro, limitando il numero di giocatori a 2. Una scelta comprensibile se vista nell’ottica degli sviluppi di trama, che stride però con la presenza quasi costante su schermo di 4 personaggi, che saranno quindi gestiti dalla IA del gioco.
Ottima per gli amanti dello schermo condiviso la possibilità di affrontare l’avventura con un amico nel proprio salotto di casa, sfruttando l’ormai bistrattato splitscreen. All’interno dei vari atti sarà poi possibile raccogliere diversi documenti che andranno a fornirci alcuni preziosi dettagli sulla storia del gioco e le classiche piastrine C.O.G..
Ci becchiamo online 3.0
Gears of War 4 viaggia sul filo del classicismo senza stravolgere la formula originale
Ma chi conosce bene la serie di Gears of War, sa per certo che
l’online rappresenta forse uno dei punti di forza (
e di interesse) del gioco. Come per la storia anche qua giochiamo sul filo del classicismo
senza andare a stravolgere la formula originale, integrando tutte le novità viste nel single player e puntando maggiormente sull’aspetto competitivo del titolo, in particolar modo sul fronte dell’
eSport (c
ome già avvenuto con la remastered del primo GOW) come la presenza di server dedicati o la possibilità di effettuare lan party, aspetti fondamentali per chi si dedica ai tornei e clan wars.
Le novità maggiori le troviamo nell’introduzione di 3 nuove modalità di gioco che si affiancano alle classiche
Zona di Guerra, Re della Collina e Guardiano:
Dodgeball (
già vista durante la beta) sfrutta le regole del famoso sport con la palla, nel quale
per ogni nemico ucciso potremo riportare in vita un compagno di squadra;
Corsa agli armamenti, che in maniera non troppo dissimile all
‘Arms Race di
Counter Strike vedrà il nostro team impegnato ad utilizzare tutte le armi del gioco che, dopo aver effettuato almeno 3 kill, cambierà quella in uso per passare alla successiva fino all’ultima che segnerà la vittoria;
Escalation è forse la più complessa delle nuove modalità e si tratta di una variante di Re della Collina/Annex, nella quale dovremo catturare 3 zone fino al raggiungimento del punteggio richiesto.
La particolarità di Escalation sta nel fatto che se uno dei due team cattura contemporaneamente tutte le zone otterrà una vittoria immediata. Il team perdente potrà scegliere prima dell’inizio del match successivo dove far generare le armi sulla mappa, e superata la metà dell’incontro le zone da catturare cambieranno, modificando approcci e strategie.
Money, money, money!
Gears of War 4 introduce un nuovo sistema di ricompense
Questo capitolo di Gears of War introduce anche un nuovo sistema di ricompense che implica l’uso di
Carte speciali da utilizzare prima dell’inizio di un incontro,
ognuna delle quali con una sfida bonus da portare a termine. Eseguire un certo numero di aiuti in una partita, uccidere tot nemici magari utilizzando una determinata arma, concludere il match avendo raggiunto un certo punteggio, e così via sono solo alcune delle sfide completabili che, in caso di esito positivo, ci faranno guadagnare esperienza bonus.
Queste carte potranno poi essere comprate utilizzando una moneta “in game”, ottenibile giocando o acquistabile tramite lo store con soldi reali per accelerare il processo di ottenimento delle carte
tramite un sistema di “pull” casuale di pacchetti dal valore crescente. Come altri titoli prima di lui, anche
Gears of War sceglie la via del freemium per l’acquisto dei pacchetti, senza però intaccare la qualità del gioco. Le carte serviranno solamente per velocizzare la crescita di livello del nostro personaggio, e a sua volta il prestigio online, ma
non influirà in alcun modo nelle abilità del personaggio, mettendo ogni giocatore sullo stesso piano, al netto delle abilità innate e delle connessioni. I pacchetti poi daranno la possibilità di ottenere nuovi aspetti per i personaggi e le armi, così da personalizzare il proprio avatar a piacimento. Anche in questo caso, l’ottenimento delle skin ha efficacia solalente esteticamente, e l’investimento di soldi veri è solo una scappatoia per ottenerle prima.
È doveroso anche spendere qualche parola sulle mappe presenti nel gioco e sui futuri aggiornamenti di GOW4. Al lancio
sarà possibile accedere a 10 arene, 9 delle quali inedite che si affiancano all’immancabile nuova versione di Ingorgo, una delle mappe più amate dai fan.
La tipologia delle nuove aree spazia offrendo una buona dose di varietà. Sostanzialmente ogni location è speculare, in modo da non creare grandi squilibri all’interno dei match, specie in quelle modalità come Re della Collina, dove anche un singolo “metro virtuale” potrebbe costare la vittoria.
Buona varietà anche per quello che riguarda i dislivelli, accennando una certa verticalizzazione (
seppur poco accentuata) che consente di imbastire strategie fra i membri della squadra sfruttando le posizioni sopraelevate come vantaggio tattico. Pure sul fronte delle dimensioni si spazia dalle arene più contenute che si fanno apprezzare per le modalità più frenetiche come Corsa agli armamenti, a vere e proprie arene pensate per quelle più articolate, come appunto Escalation.
Come già avvenuto con
Halo 5, anche qua
ogni nuovo contenuto rilasciato nel corso dell’anno sarà disponibile gratuitamente nelle playlist multigiocatore, che vedranno ogni mese l’aggiunta di 2 mappe (
fra nuove e ripescate dai vecchi titoli) che ruoteranno insieme a quelle precedenti. Storia a parte invece per il
Season Pass relativo alla modalità multigiocatore. Oltre a garantire da subito diversi Pacchetti per partire con in mano già diverse carte, dà la possibilità di acquistare le mappe per poterle utilizzare nelle partite private. Se vi state chiedendo dove stia il vantaggio è presto detto.
Gears of War 4 sceglie questa modalità di supporto per non creare discrepanze fra i giocatori che acquistano i nuovi DLC e quelli che nel corso dei mesi continuano a giocare con il pacchetto base dell’offerta. Facendo così ogni mese tutti potranno accedere ai nuovi contenuti senza sborsare un euro, mantenendo vivo nei giocatori l’interesse. Nel caso siate fra quei giocatori che si dedica al competitivo, e quindi ai vari tornei, e necessita di avere le mappe per allenarsi con il proprio Clan, allora l’acquisto del Season Pass diventa fondamentale.
L’aspetto interessante riguarda che non sarà necessario che tutti i membri acquistino il pass stagionale ma solamente l’host della partita, così che tutti ne possano usufruire.
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