Recensire un capitolo di Fifa non è mai una impresa facile, specialmente quando ci troviamo difronte un episodio controverso. EA aveva fatto delle promesse, aumentando l’hype sia degli addetti ai lavori sia degli utenti in maniera sproporzionata. I fan non aspettavano altro che il 25 Settembre per mettere le mani sul nuovo ambito Fifa 15. Saranno riusciti ad innovare una buona formula di gioco? A fare un deciso passo in avanti in termini puramente di gameplay? Ed in ambito grafico?
Ve lo diciamo subito. No.
Quest’anno Fifa si ripresenta nella stessa identica veste dell’anno passato. Stessi menù, stesse modalità, stessa sostanza. Negli ultimi anni sono state mosse critiche al gioco per la sua ripetitività e la sua poca innovazione. Spesso queste dichiarazioni non avevano una tesi solida, ma con questa nuova edizione non possiamo biasimare gli utenti insoddisfatti. Le innovazioni sono talmente poche che si potrebbero contare sulle dita delle mani di uno storpio e la sensazione di essere stati “ingannati” è abbastanza feroce. Andiamo con ordine: cosa c’è che non va? Abbiamo già parlato della pressochè totale assenza di novità, ma non possiamo dimenticare cosa ci aveva promesso Electronic Arts. L’azienda aveva fatto della nuova intelligenza artificiale dei portiere il suo cavallo di battaglia. Possiamo assicurarvi che rispetto a Fifa 14 la situazione è pressochè invariata: stesse movenze, stesso comportamento e, purtroppo, stessa stupidità artificiale. Non vorremmo criticare così duramente il gioco, ma se in passato potevamo chiudere un occhio, con la nuova generazione ci saremmo aspettati qualcosa di più. Ovviamente non mancano bug di ogni tipo, anche nei menù di gioco. Partite che freezano, musica che scompare all’improvviso ed errori di ogni tipo sul comportamento degli estremi difensori. Non finisce qui, anche il nemico più grande dei giocatori online fa capolino. Un lag canceroso sia nei menù che nelle partite online, a cui EA consiglia di porre rimedio in due modi: potete disabilitare l’UpnP del vostro router oppure compiere una procedura particolare con due account PSN, Xbox Live o Origin. Ci rendiamo conto che un gioco al lancio possa avere qualsiasi tipo di problema, ma non così tanto e non in questi modi. Non punteremmo così tanto il dito su queste complicazioni se non minassero in maniera forte l’esperienza di Fifa 15, di fatto rendendola inpraticabile anche per il giocatore più paziente.
Ipotiziamo uno scenario: l’arbitro fischia il calcio d’inizio e noi, con il nostro attaccante, partiamo palla al piede sfidando l’intera difesa avversaria. Arriviamo davanti al portiere, perchè la nostra velocità massima è talmente elevata che ci dovrebbero tirare con il fucile per fermarci. Tiro sotto la traversa, gol. Questo è come inizia ogni partita di Fifa 15. Non stiamo scherzando, purtroppo. Fifa, mai come quest’anno, assomiglia ad un gioco di calcio arcade. Dov’è la simulazione degli anni precedenti? Dov’è la pianificazione minuziosa di ogni passaggio? A questo si aggiunge anche l’impossibilità di difendersi dalle azioni avversarie in modo efficace. È arduo riuscire a rubare la palla all’attaccante che vi punta palla al piede o che vi sfida in velocità, dal momento che quasi tutti i goleador sembrano essere diventati delle schegge, hanno una mira infallibile e le loro statische fisiche sono state aumentate esponenzialmente. Dimenticavamo, i tiri. Non bastano pecche gravi nella simulazione offensiva e difensiva, ma anche le conclusioni dei giocatori hanno dell’incredibile. Si riescono a segnare i gol più improbabili da qualsiasi angolazione, cosa che in passato succedeva di rado in quanto si dava più peso allo svolgersi dell’azione. Non riusciamo a capire come si possa compiere un passo indietro così grande rispetto all’anno precedente anche in termini di gameplay.
Nonostante il copia-e-incolla dell’edizione precedente, Fifa 15 risulta un ottimo gioco di calcio preso singolarmente. Le modalità disponibili sono tante e molto variabili: le amichevoli contro i vostri amici o la CPU, la carriera da allenatore o da calciatore, l’Ultimate Team e le Stagioni Online da soli o in Co-op. La formula è rimasta pressochè la stessa, non andando a sconvolgere nulla rispetto alle edizioni precedenti del gioco. Ultimate Team e Stagioni Online risultano sempre le attrazioni principali, mantenendo entrambe la nomea di “droga legalizzata”. Se la prima è rimasta sostanzialmente identica, la seconda ha incorporata una piccola ma pesante novità. È impossibile personalizzare il modulo di gioco del nostro team, ma essi sono preimpostati e non possono essere cambiati. L’atmosfera in partita è migliorata molto e sembra di essere davvero in uno stadio quando la nostra squadra segna una rete. Una delle più grandi novità di questa edizione, ed è tutto un dire, sono i nuovi telecronisti. I sempreverdi Caressa e Bergomi sono stati rimpiazzati da Pardo e Nava: il primo commentatore di Mediaset Premium, mentre il secondo svolge il suo lavoro con Sky Sports. Il nuovo commento è gradito, non tanto per qualità dello stesso, quanto per la ventata di aria fresca che porta una novità del genere. La sua ripetitività, di fatto, non lo mette in evidenza in modo deciso rispetto al vecchio duo Caressa-Bergomi e spesso i nuovi telecronicsti sembrano quasi fuori posto.
Anche dal punto di vista puramente grafico siamo sugli stessi livelli di Fifa 14. In questa edizione, fortunatamente, anche la versione PC può godere del motore Ignite e finalmente ha ricevuto il trattamento paritario che gli utenti aspettavano. Qualche spunto interessante è presente e, fortunatamente, le movenze dei calciatori sono state ampiamente migliorate. Anche i modelli poligonali dei nostri beniamini sono stati aggiornati. Tuttavia, questi ultimi fanno sembrare i giocatori dei veri e propri palestrati, di fatto rendendoli poco realistici e spesso fittizi. Per concludere, Fifa 15 è un ottimo gioco di calcio ma un pessimo Fifa. Quest’anno il titolo sembra ancora acerbo ed incompleto, e non vorremmo aspettare l’edizione n°18 per avere la totale maturazione del franchise. Dimenticavi i fasti simulativi del passato, dunque: EA si è finalmente seduta sugli allori. L’azienda ha avuto Fifa di fare un passo in più, di provare ad innovare e portare un vero cambiamento ad un franchise che con la nuova generazione sarebbe dovuto essere il non plus ultra dei simulatori calcistici. Al prossimo anno, EA Sports.
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