Dopo un ottimo lancio avvenuto su Xbox 360 e una serie di conversioni per PC, PlayStation 3 e PlayStation Vita, ecco che FEZ, splendido puzzle-platform realizzato dalla geniale mente di Phil Fish, approda finalmente anche sulla nuova console domestica targata Sony, forte della partecipazione al programma PlayStation Plus del mese di agosto. Varrà la pena tornare a viaggiare tra le dimensioni insieme a Gomez e al suo quantomeno bizzarro mondo di gioco?
Versione testata: PlayStation 4
La trama di FEZ ci mette nei panni di Gomez, un mostricciattolo bianco che vive in un mondo dove tutti sono convinti della non esistenza di una terza dimensione. Il nostro eroe, dopo aver ricevuto in regalo dall’anziano del villaggio il cappello che da poi il nome al gioco, scoprirà che la realtà bidimensionale nella quale ha vissuto sino ad ora non è altro che una menzogna e che, per salvare il proprio paese da una terribile minaccia, dovrà riuscire a recuperare una serie di cubi dal potere misterioso. Nonostante la trama sia solo un pretesto per sfruttare il gameplay unico di FEZ, i dialoghi risultano sempre ben scritti e non tarderanno a strapparvi più di un sorriso grazie ad un umorismo no sense caratteristico di altre produzioni quali, ad esempio, Adventure Time.
Il gameplay di FEZ può essere semplicemente riassunto con il titolo di questo paragrafo.
Il titolo targato Polytron, infatti, ci offre la possibilità di ruotare l’asse orizzontale per quattro volte, in modo da darci ogni volta una versione bidimensionale di un mondo tridimensionale. In poche parole: immaginate di attraversare un lato di un cubo e, improvvisamente, poter ruotare il cubo stesso per trovarvi su un’altra faccia adiacente. Il gameplay di FEZ è quindi una perfetta fusione tra un platform, dato che nella nostra “faccia del cubo” dovremo muoverci saltando di piattaforma in piattaforma, e un puzzle game, visto che molti enigmi ambientali potranno essere risolti grazie all’utilizzo del cambio di dimensione e di differenti giochi di prospettiva. FEZ, inoltre, riesce ad essere un titolo particolarmente difficile in quanto non è presente alcun tipo di aiuto su schermo, lasciando il giocatore il più delle volte disperso e/o bloccato nel tentativo di superare uno dei tanti complicati enigmi del titolo. Ad ogni modo questa difficoltà raramente risulterà stressante per il giocatore che, grazie allo stile di gioco innovativo e al desiderio di proseguire l’avventura di Gomez, non potrà fare a meno di rimanere ore con il controller in mano nella speranza di superare anche lo schema più difficile. La longevità di un titolo come FEZ è difficilmente calcolabile in quanto si tratta di un titolo estremamente complesso che potrebbe impegnarvi per 4-5 ore nel caso foste particolarmente bravi a sciogliere gli enigmi, ma anche del doppio nel caso i puzzle game non fossero il vostro pane quotidiano.
Lo stile grafico di FEZ ricalca alcuni titoli a 8-16 bit grazie ad una grafica composta interamente da pixel colorati. Questo elemento, affiancato ai
1080p garantiti dalla versione PlayStation 4, garantisce una nitidezza e dei colori brillanti mai visti in nessun altra conversione del titolo ideato da Phil Fish. La colonna sonora, ad opera del compositore californiano Disasterpeace riesce, inoltre, a conquistare il giocatore grazie a melodie ipnotiche (sempre in stile retrò) e capaci di rimanere nella testa per ore. E’ difficile trovare una qualche critica al comparto tecnico di FEZ che, con i suoi colori e il suo stile unico ed indimenticabile, non potrà non ammaliare qualsiasi tipo di videogiocatore abbia la fortuna di intraprendere questa straordinaria avventura assieme a Gomez. Ricordiamo, infine, che il titolo è totalmente tradotto in lingua italiana e, nonostante la cosa non sia di particolare utilità per un tipo di gioco come FEZ, sicuramente è calcolabile come valore aggiunto per questa produzione indipendente.
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