Recensione Deus Ex: Mankind Divided

AI, ahi ahi
Mankind Divided eredita tutti i problemi della I.A. di Human Revolution
Restano però dei problemi che si legano in maniera indissolubile ad un altro degli aspetti meno riusciti della precedente produzione Square Enix, ovvero l’intelligenza artificiale dei nemici. Scegliendo la strada dell’ombra e decidendo di sbloccare i potenziamenti legati alla mimetica ottica, renderemo Jansen praticamente invisibile agli occhi dei nemici, delle telecamere e dei sensori. Va da sé che sgattaiolare alle spalle dei nostri inseguitori senza essere notati incrinerà gli equilibri del gioco, che uniti ad una I.A. non proprio reattiva e spesso deficitaria, fornisce un exploit che facilita più del dovuto le cose.
E’ anche vero che i poteri non sono attivabili all’infinito e che il tutto è gestito da una rinnovata barra dell’energia che viene condivisa fra i poteri e le azioni corpo a corpo, e che per essere ricaricata necessita di biocelle, elemento che ne evita quindi l’abuso compulsivo.
Altra novità che troviamo in questo nuovo capitolo di Deus Ex riguarda l’introduzione di una meccanica di crafting e creazione di oggetti da impiegare nella nostra missione. Tramite questo processo basterà recuperare il quantitativo richiesto per dare “vita” alle nostre creazioni, risultando abbastanza intuitivo (ci sarà solamente un oggetto generico da recuperare e riutilizzare) e non così predominante come in altri giochi che ne fanno largo uso, rimanendo una funzione accessoria all’interno del gioco.

Mankind Divided va anche a rivedere il sistema di controllo e la mappatura dei comandi, offrendo più possibilità per adattarsi alle esigenze dei giocatori, dal quello classico del precedente capitolo che faceva affidamento ad una soluzione non proprio intuitiva in particolar modo nelle fasi shooting (con la mira abbinata alla pressione degli analogici), ad una più canonica e in linea con gli FPS attuali. In generale è possibile osservare tutta una serie di miglioramenti apportati ad ogni aspetto del gioco, dalla gestione dei menù (normali e rapidi) all’uso dei poteri tramite l’input della croce direzionale, o una nuova interfaccia per l’inventario e l’equipaggiamento delle armi, adesso più intuitivo e pratico (le modifiche possono avvenire a video senza passare da troppi menù). Sempre sul fronte gameplay c’è stata una revisione del sistema di copertura, anche in funzione delle nuove abilità, che permette passaggi più rapidi da una posizione all’altra e maggior controllo delle nostre azioni sul campo.

Hai fatto breccia nel mio cuore
Breach è un’esperienza stand alone a metà strada tra le meccaniche del gioco e le VR Mission di MGS
Questo nuovo capitolo di Deus Ex offre diverse ore di intrattenimento, quantificabili in una quindicina per la sola campagna principale. Ore che diventano notevolmente di più se si decide di dedicarsi anche alla risoluzione delle numerose quest secondarie ottenibili visitando le varie zone di Praga e guadagnando la fiducia di determinati NPC, che si rivolgeranno a noi bisognosi di aiuto. Come già accennato grande cura è stata risposta su queste missioni, che invoglieranno il giocatore ad approfondire maggiormente la storia e il mondo di Deus Ex.
Ad allungare ulteriormente il brodo troviamo la modalità Breach, una storia che prende spunto dall’incipit narrativo di Deus Ex per reggersi sulle sue gambe ed offrire un’esperienza stand alone a metà strada tra le meccaniche del gioco e le VR Mission di Metal Gear Solid.

Nella modalità Breach vestiremo i panni di un misterioso hacker, un ripper, che dovrà introdursi in una serie di server farm appartenenti alla Palisade, uno dei più grossi e rinomati istituti bancari di Praga dove al suo interno si celano importanti informazioni che andranno recuperate.
Dovremo quindi aggirarci furtivamente all’interno dei server per scaricare nuovi dati, stando attenti ad evitare possibili minacce innalzate dal firewall per evitare la fuga di informazioni. Una volta raggiunta una soglia sufficiente del download potremo fuggire prima dello scadere del tempo stando attenti a non essere intercettati. Ogni livello avrà le sue regole e i suoi schemi, nonché i suoi obiettivi (che varieranno da missione a missione) mentre noi potremo affidarci a potenziamenti e modificatori per agevolarci la vita. Come nel gioco principale anche qua non potremo sfruttare al 100% le possibilità offerte ma dovremo barcamenarci attivando e disattivando i vari poteri a seconda del caso. Non mancano nemmeno le valutazioni finali che spingono sul fattore competitivo: ogni missione riceverà un voto per ognuno dei 3 aspetti fondamentali ovvero velocità, completamento e punteggio complessivo (poi condivisi con una classifica online) e verremo ricompensati di conseguenza con crediti e punti esperienza da spendere per l’acquisto di Kit Pirax con il quale potenziarci.
Breach si rivela essere una buona alternativa al gioco principale, un ottimo svago per testare le nostre abilità ed espandere tutto il background narrativo di Deus Ex.

 


Per approfondire:
Volume
Do The Revolution
Se Human Revolution era stato criticato (in particolar modo su console) per un comparto grafico che per il periodo di lancio fu ritenuto datato, parte di queste critiche possono essere mosse anche a Mankind Divided. Il salto generazionale e l’arrivo di un nuovo motore aggiornato, il Dawn Engine, ha permesso agli sviluppatori di dare vita ad un mondo cyberpunk credibile e dettagliato. Se da un lato abbiamo architetture che sposano lo stile contemporaneo della città di Praga ad elementi di design futuristici, che innalzano il già l’ottimo level design del precedente titolo, dall’altro ci si trova di fronte ad una realizzazione tecnica che alterna alti e bassi, in special modo nella resa di molti elementi di contorno e nei dettagli, spesso inseriti grossolanamente nel gioco o nei modelli poligonali dei personaggi, non sempre convincenti e fin troppo “finti”. Anche alcuni effetti applicati come la pioggia o le inspiegabili nubi di vapore che spesso infestano anche gli interni stonano nell’armonia generale, facendo apprezzare il gioco, più per la sua ispirazione e direzione artistica (veramente di alto livello) che non per la resa finale a video. Tornando sul level design, questo è più articolato e ben congegnato, fornendoci molteplici soluzioni e strade alternative per arrivare al nostro obiettivo, valorizzando l’uso degli impianti e delle nostre abilità.

Altro aspetto negativo del comparto grafico è il frame rate, che almeno dalle nostre prove su PlayStation 4, mostra problemi nel mantenere una fluidità costante, in particolar modo nelle sezioni all’aperto per le città di Praga o a Golem City, il ghetto degli umani potenziati.
Buona invece la parte relativa al doppiaggio, nella quale ritroviamo Francesco Mei a dare voce al personaggio di Adam Jensen. In generale la qualità del dub italiano è in linea con le attuali produzioni, anche se soffre di vari episodi di mancato lip synch. Splendide le musiche, che riescono a far risaltare le atmosfere futuristiche di Deus Ex, sia durante gli scontri che nelle fasi stealth.

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Verdetto
8.5 / 10
Lo so che vi state chiedendo se è potenziato anche "sotto la linea dell'equatore"!
Commento
Deus Ex: Mankind Divided è il seguito perfetto che ci saremmo aspettati da Eidos Montreal e Square Enix. Ogni aspetto del precedente gioco viene qua migliorato, rendendo l'esperienza finale ancora più godibile che in passato. Manca forse qualche elemento sorpresa nel racconto che appare nel complesso meno accattivante se confrontato con Human Revolution, ma comunque in grado di appassionare il giocatore, con diversi momenti davvero ispirati, come i punti di svolta inseriti nella storia. Restano invece alcuni aspetti negativi di Human Revolution, ovvero una I.A. che soffre di diversi problemi nel saper gestire certe situazioni e da un'eccessiva facilità se si decide di dedicare il nostro sviluppo verso le abilità stealth, in particolare quelle relative alla mimetica ottica. Ma sono dettagli che nel complesso passano in secondo piano di fronte ad una bontà generale di così buon livello. A chiudere il cerchio troviamo la modalità Breach, che già da sola vale il prezzo del biglietto e sarà in grado di aumentare il livello di sfida e mettere alla prova le vostre abilità di agente potenziato. Se avete amato il prequel, Mankind Divided soddisferà ogni vostra voglia e vi lascerà sospesi con il desiderio di sapere come si concluderà la guerra fra Jensen e gli illuminati. Se invece per voi questo è il vostro primo capitolo della serie, il consiglio spassionato che possiamo darvi è di cercare di recuperare Human Revolution , almeno nella sua versione Director's Cut, senza il quale la forza del racconto, per quanto buono sia, perde inevitabilmente di efficacia, lasciandovi tra le mani “solo” un buon gioco e nulla di più.
Pro e Contro
Gameplay plasmato sul giocatore
Direzione artistica sublime
Storia convincente ed intrigante
Breach è una piacevole aggiunta

x L'I.A. continua a non convincere
x Meccaniche crafting accessorie
x Frame rate instabile

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