E’ una serate come tante, quando mi accingo ad accendere il mio PC. L’aria fuori è fredda, e non c’è nessuna pupa ad accarezzarmi la Colt. Vedo i dossier sulla mia scrivania, ed il mio occhio cade su un fascicolo “Detective Gallo”. Indugio su quel documento e penso “Abbiamo un altro sceriffo in città”. Ehi, non mi giudicate, i tempi di magra per noi detective di giochi ormai non si contano più sulle dita di una mano e vorrei veramente un caso che mi intrighi. Senza indugio, inforco i miei occhiali ed inizio a leggere il caso.
Indugio su quel documento e penso Abbiamo un altro sceriffo in città
Faccio partire l’installazione, dopo pochi minuti si presenta la schermata di gioco. Diavolo, sono già eccitato. La schermata presenta il mio alter ego, Detective Gallo, appunto, che mi fissa. Il suo sguardo sembra lanciarmi una sfida, e penso “Cavolo mi stai sfidando, pensi che non accetterei una sfida?”. Ma non indugio ed entro in questo mondo. Un mondo noir, ma coloratissimo. Il contrasto tra queste due cose non è spiacevole, anzi.
Sembra di essere tornati bambini, a quando seguivo le avventure di Duck Tales. La sensazione trasmessa è quella di calore in un genere all’apparenza freddo. Improvvisamente il whisky che ho sulla scrivania si trasforma in latte. La notte fuori, fredda e cattiva, diventa un pomeriggio soleggiato. Le tavole disegnate a mano si palesano davanti a me. Sono strabiliato, per come mi viene presentato il caso. Un caso sopra alle righe.
Il caso che mi si palesa davanti è di quelli insoliti. Davanti al mio schermo faccio la conoscenza di Clor Phil. Un papero multimiliardario a cui sono state fatte seccare le piante. Diavollo, penso, un caso di morte vegetale, non se ne vedono tutti i giorni. Io insieme al detective Gallo e al suo fidato assistente Spina, un cactus, arriviamo alla villa del riccone. Poco da fare, si vedono i vari morti secchiti. Insieme al mio collega raccogliamo le prove, ed intuitivo.
Puntando e cliccando sugli oggetti di scena, indico al mio nuovo compagno di avventure quali oggetti prendere o da vedere. Se l’oggetto è di interesse, Gallo senza fare storie prenderà l’oggetto da me selezionato. Altrimenti si rivolgerà a me con una frase sarcastica. A me. Che odio il sarcasmo.
Ma non posso farci niente. Il pennuto ormai mi è simpatico e faccio scivolare la battutina o la sua stravagante regola da detective. Una volta raccolte le prove si dipanerà davanti a me ed al mio collega il caso. Caso che ho trovato piacevole, grazie anche all’umorismo del pennuto e dei suoi comprimari. Tra questi spicca Candy Bop. La proprietaria del negozio di dolciumi delle città. Dolce e gentile, e follemente innamorata del mio nuovo collega. Ma il cui amore non viene ricambiato affatto.
Ma che dire anche del Baby Teppista e del proprietario dell’ Everything for Nothing, tipi strani in una città altamente strana. Grazie a loro, io e il mio stimato collega potremmo portare avanti il caso, e dare, forse, la meritata giustizia alle piante del signor Clor.
Eccoci, quindi, alla fine delle trascrizioni delle mie memorie sul caso del Detective Gallo. L’alba, ormai, si sta affacciando al mondo. Il caso del Detective Gallo, ormai, mi è entrato nel cuore. E’ una chiara lettera d’amore, ad un genere e ad un tipo di fare giochi ormai in disuso. Come l’alba che sta irradiando questo nuovo giorno, il titolo è una chiara luce di speranza, sia per il panorama italiano che per quello dei videogiochi. Infatti rendere interessante un genere ormai decaduto, non è cosa da poco. La cosa che sorprende di più è che il titolo è sviluppato da Footprint Games, che è una casa di sviluppo nostrana. Quindi consiglio vivamente l’acquisto anche per il prezzo contenuto.
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