Recensione Battlefield 3

Dopo una lunghissima campagna pubblicitaria di EA, volta a sminuire il nuovo capitolo della serie di Call of Duty, e l’altrettanto lunga campagna di Activision con lo stesso intento ma stavolta mirata a Battlefield 3, quest’ultimo raggiunge il mercato mondiale e gli occhi dei consumatori. Anche volendo essere superpartes, è impossibile scrivere una recensione su uno di questi due giochi senza cadere nel tranello di paragonarlo all’antagonista per eccellenza, ma il mio intento sarà quello di evitare questi paragoni inutili il più possibile. Ora, andiamo ad esaminare quello che DICE ha messo sul piatto.

VERSIONE TESTATA: PC

In Frostbite veritas

La prima innovazione di Battlefield 3, rispetto ai precedenti capitoli, è sicuramente la presenza di una campagna in single player vista fino ad ora solo nello spin-off di Bad Company.  Durante le circa 8 ore di gioco offerte dalla campagna rivivremo, tramite dei flashback comandati da un interrogatorio, la storia del sergente Blackburn. La serie, famosa per la vastità delle sue mappe e, dal primo Bad Company, per la distruttibilità dell’ambiente circostante, durante il single player non usufruirà di queste funzioni, in quanto gli ambienti visitati saranno molto spesso piccoli e ben definiti, in modo da garantire un ritmo d’azione più elevato,  o vasti ma senza elementi da distruggere per approcciare in modo diverso la missione. Non volendo spoilerare la trama, quindi non parlando di livelli nello specifico, posso solo dire che la campagna ricorda più un qualsiasi Call of Duty che un Battlefield, anche se la trama in sè risulta più matura rispetto ai capitoli della controparte Activision. La vera pecca di DICE in questo titolo è sicuramente questa porzione di gioco, che sicuramente non può appagare chi cerca esclusivamente un’esperienza in singolo (nonostante alcuni momenti siano davvero memorabili), ma se dal lato del gameplay e della trama il team può ancora migliorarsi di molto, non si può dire lo stesso del comparto puramente tecnico del gioco. Nella mia personalissima visione, considero la campagna di Battlefield 3 una grande tech demo delle potenzialità dell’engine Frostbite 2, che esegue un lavoro eccellente garantendo un livello grafico mai raggiunto fino ad oggi anche su macchine con componenti medio-alte. Lo stesso discorso vale per l’audio, uno dei pallini di DICE, che risulta di nuovo eccellente e immerge completamente il giocatore nell’ambiente, anche coadiuvato da un’ottima OST.

Il multiplayer migliore sul mercato

Quello che Battlefield 3 perde nella campagna in singolo lo guadagna in multiplayer senza nessuna ombra di dubbio. Questa modalità, di certo la più attesa e la meglio sviluppata, ci porta in nuove ambientazioni rispetto alla campagna in singolo, con lo stesso livello di perfezione della grafica e dell’audio unite a una vastità incredibile delle zone di gioco e la possibilità di distruggere qualsivoglia oggetto. Le modalità di gioco, Conquista, Corsa e Deathmatch, garantiscono divertimento a ogni tipo di giocatore, dal più “frenetico” (scuola CoD, per intenderci), a quello con un approccio più tattico. Il numero di giocatori, che su PC arriva fino a 64, rende l’esperienza di gioco veramente unica, catapultandoci in un vero e proprio simulatore di guerra che non ha nulla da rimpiangere a qualsiasi altro titolo sul mercato. Che voi vogliate assaltare i vostri nemici a mani nude, da un jet, un carro armato o paracadutandovi, su Battlefield 3 potrete farlo, grazie alla verità del design delle mappe.
Nessuno rimarrà deluso. Il comparto multiplayer di Battlefield 3 è il migliore sul mercato, andando a costituire da solo un motivo più che valido per l’acquisto del titolo.

Hey, ho bisogno di aiuto qui!

La modalità Co-op del gioco ci permette di affrontare 6 missioni, in parte riprese dalla campagna principale ed in parte con ambientazioni inedite, insieme ad un nostro amico che possiamo invitare alla partita o ad uno sconosciuto collegato tramite matchmaking. L’esperienza rimane sempre molto fluida, con un lag da me mai riscontrato nelle varie partite giocate. Il bello di queste missioni, oltre a potervi mettere in competizione con un vostro amico, è che vi garantiranno degli sblocchi per la modalità Multiplayer una volta accumulati abbastanza punti EXP. Sicuramente, anche questa volta, un surplus alla maestosità del comparto multigiocatore del titolo, ma che può solamente aumentare la qualità di quest’ultimo andando a soddisfare ancora altre tipologie di giocatori.

Goodbye social life…

Se la campagna si può liquidare in 8 ore, di certo non pensate di liberarvi di questo titolo in tutta fretta. Gli sblocchi per il comparto multiplayer, tra Dog Tags, componenti per l’equipaggiamento tattico, abbigliamento, nastrini e medaglie, danno davvero una marcia in più al livello di replay dell’intero gioco, risultando anche un incentivo a raggiungere determinati obiettivi con tutte le classi presente e favorendo la collaborazione di squadra, punto forte dell’intera serie.

…Welcome social war

Ma in tutta questa mole di sbloccabili, missioni da scegliere e server da trovare, come faremo a districarci? Una delle innovazioni più utili di DICE è sicuramente quella dell’introduzione del Battlelog, un banalmente definibile “Facebook per Battlefield”. Tramite questo servizio messo a nostra disposizione, possiamo consultare tutte le statistiche di gioco del nostro alter ego e dei nostri amici, controllare i progressi di tutti quanti e compararli, chattare (sia tramite testo che con microfono), creare plotoni (in puro stile Battlefield, che ha sempre puntato tutto sul gioco di squadra), andare a vedere tutti gli oggetti e le onorificenze che abbiamo sbloccato (controllando anche quanto manca ai prossimi unlock) scegliere le partite da giocare e invitare i nostri amici in partita (o raggiungerli). Le funzioni, tutte molto intuitive e facili da sfruttare, sono disposte in modo da essere riconosciute ad una prima occhiata, rendendo quindi il Battlelog un utilissimo strumento in aggiunta al valore del titolo, invece che un malus da evitare per la sua complessità o inutilità.

Tra le considerazioni finali, non si può non dire che Battlefield 3 va esaminato, nel suo complesso, come il primo vero sguardo nella next-gen, che si parli della campagna in singolo un po’ sottotono o del multiplayer tra i più soddisfacenti della storia dei videogiochi.  L’augurio più importante che il gioco porta con sè è che il PC torni nuovamente ad essere la piattaforma di sviluppo primaria, da sempre più avanzata delle console e per questo in grado di dare ai gamer esperienze molto più evolute (si guardino i vari tagli alle versioni console dello stesso Battlefield 3).  Il gioco si può riassumere in queste poche parole: un salto a piedi uniti nel futuro. Se questo futuro vi piaccia o no, sta a voi deciderlo.

Verdetto
9.5 / 10
L'arte della guerra
Commento
Dovreste comprare Battlefield 3? Sì. Che voi siate amanti del gioco in singolo o di quello online, la mia risposta non cambierebbe. Come già detto nelle 1000 parole di recensione, il brillante comparto multiplayer non si può assolutamente paragonare alla controparte offline, la quale non per questo è da considerare come "non riuscita". Personalmente, ho trovato una trama interessante in un motore eccellente che poteva essere giostrata decisamente meglio al livello di gameplay e level design, ma che non mi ha lasciato l'amaro in bocca come altri titoloni hanno fatto. Per quanto riguarda il multiplayer, nulla da dire. Non ho mai provato nulla di così bello.
Pro e Contro
Frostbite 2 è il futuro
Audio eccezionale
Grafica mozzafiato
Il miglior multiplayer sul mercato

x Single player decisamente migliorabile

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