Recensione Assassin’s Creed III

Cinque anni fa, Ubisoft portò nelle case dei videogiocatori una nuova serie, incentrata su un giovane chiamato Desmond, rapito da un’organizzazione privata, denominata Abstergo, e messo contro la sua volontà in un macchinario che riesce a far rivivere le vite dei propri antenati.
In questi cinque anni, e negli altrettanti capitoli ( se non consideriamo gli spin-off portatili n.d.r.), Desmond è cresciuto, sia come uomo, sia come assassino, e in questo quinto episodio, compirà finalmente il suo destino.
Questo è il preludio ad Assassin’s Creed 3 dove non solo avremo un nuovo antenato di Des, ma useremo perfino il nostro eroe in diverse città del mondo.

La chiave per la salvezza

Assassin’s Creed 3 riparte esattamente dal finale di Revelations: Desmond, suo padre, Shaun e Rebecca devono trovare il modo di impedire il cataclisma solare previsto per il 21 dicembre, e per farlo devono riuscire ad entrare nel Laboratorio sotterraneo dei Precursori (Minerva, Giunone e quella gente lì, per intenderci n.d.r.) situato sotto New York.
Ogni porta ha una chiave, e per aprire questa, Desmond dovrà trovare l’ubicazione di un manufatto, appartenuto ad uno dei suoi antenati; il nostro eroe rientrerà quindi nell’animus per vivere le gesta di Haythan e di Connor, in uno dei periodi più interessanti della storia americana: la guerra d’indipendenza.
Non mancheranno figure come George Washington o Benjamin Franklin, ne come al solito i riferimenti architettonici e storici dell’epoca (come ad esempio la rivolta del tè e la guerra dei sette anni).
Anche in questo capitolo la trama resta uno dei punti forti del gioco, con alcuni grossi colpi di scena (fine della sequenza 4 n.d.r.), anche se il giocatore è più spinto a scoprire cosa succederà a Desmond, piuttosto che a rivivere la guerra d’indipendenza, se a questo punto uniamo il fatto che Connor non riesce a competere ne con Ezio ne tantomeno con Altaïr, per quanto riguarda la personalità e la storia vera e propria, le sezioni al di fuori dell’animus risulteranno molto più interessanti di quelle storiche.

Tre personaggi un solo destino

Oltre a Desmond, questa volta potremo usare ben due nuovi personaggi: Haythan Conwey, inglese emigrato in nord america e pronto a tutto per raggiungere il suo obiettivo, e Ratohnhaké:ton, per gli amici Connor, un anglo-indiano che vorrebbe che tutti gli umani fossero liberi.
Se Haythan spicca in quanto carattere e personalità, Connor non riesce a fare lo stesso, risultando spesso piatto e il più delle volte incoerente con le proprie idee.
Purtroppo Ubisoft Montreal ha deciso per l’ennesima volta di non dare lo spazio necessario al vero protagonista della serie, preferendolo all’introduzione di un nuovo personaggio che  i videogiocatori dimenticheranno molto facilmente.
C’è quindi da ripetere che le parti ambientate nel presente risultano più interessanti sia nel gameplay (a parte per la presunta immortalità di Desmond) sia nella trama, e soprattutto da un punto di vista tecnico, infatti sono gli unici frangenti di gioco dove non sono stati riscontrati bug grafici e tecnici (almeno nella mia esperienza personale, n.d.r.).

Vivi il sogno americano

Non sono presenti sostanziose novità nel gameplay di Assassin’s Creed 3, gli scontri sono ancora 1 vs 1, sebbene questa volta i nemici si alterneranno nell’attaccarvi, e a volte potrete dare il via a delle sequenze scriptate con una doppia esecuzione; inoltre vi saranno dei mini quick-time event, dovuti alla conclusione di determinati eventi di gioco.
Sono state aggiunte due nuove armi: il tomahawk, che vi trasformerà in perfetti psicopatici mentre aggredirete più volte la povera vittima, e l’arco, preciso e letale e utilissimo per completare alcuni obiettivi secondari; inoltre  con l’avanzare della tecnologia anche la pistola e il veleno hanno subito delle migliorie notevoli che vi aiuteranno nella vostra avventura.
È stata invece rimossa completamente l’armatura, sostituita da una barra della vita che si ricarica automaticamente, e facilità ulteriormente il gioco, inoltre sono stati rimossi tutti i negozi diversificati (Fabbri,sarti,banche,mercanti d’arte), sostituiti da mercanti generalisti che compreranno e venderanno praticamente di tutto.
L’assenza delle banche si nota, ma costringe il giocatore ad affrontare seriamente una delle novità di questo quinto capitolo: la caccia; grazie a trappole, esche e soprattutto al nuovo e pratico arco, potremmo cacciare nella vastissima mappa di gioco ogni genere di preda (dalle lepri, ai cervi, ai puma fino ad arrivare perfino agli orsi bruni) per poi scuoiarla e ricavarne materiali utili sia per la vendita che per la fabbricazione di nuovi oggetti.

Vieni anche tu alla Tenuta Davenport

Nel corso del suo peregrinare, tra Boston, New York e la Frontiera, Connor incontrerà diverse persone in difficoltà, tutte guarda caso facenti mestieri diversi, che decideranno di trasferirsi alla Tenuta di Davenport, dimora del nostro indiano, e che lo aiuteranno nel commercio e nella fabbricazione di nuovi oggetti.
Le attività degli abitanti della tenuta sono tra gli aspetti più curati di Assassin’s Creed 3, infatti ogni azione di ogni mestiere è riprodotta scrupolosamente e nel dettaglio: potremo ad esempio vedere Dave il fabbro ferrare un cavallo, oppure Myriam la cacciatrice piazzare una trappola, o perché no, vedere Oliver il locandiere sgozzare un maiale.
Completando poi le immancabili sottoquest, potrete far salire di livello i vostriamici lavoratori, permettendo di accedere a nuovi progetti e ampliare ulteriormente la Tenuta, rendendola quindi un vero simbolo dell’America.
In tutta la mappa del gioco, non solo alla Tenuta, sono inoltre presenti dei giochi da tavolo e non (Fanarona, Filotto, Bocce e Dama) con vari livelli di difficoltà, su cui scommettere e guadagnarsi così altri soldi da poter spendere in rifornimenti e migliorie.

Navigando nell’oceano

Prima di passare ai tasti dolenti, bisogna premiare la parte migliore di Assassin’s Creed 3, le missioni Navali: Connor si ritroverà proprietario dell’Aquila, un immenso veliero pronto a solcare i mari e a fare la guerra agli inglesi, tra palle di cannone e speronate letali.
Divertenti, impegnative se si vogliono completare al cento per cento, e senza problemi tecnici, le missioni Navali risultano tra i momenti più entusiasmanti dell’intero gioco, mettendoci al timone dell’Aquila, si dovrà decidere la velocità, ammainando e spiegando le vele, abbordare le navi nemiche, e proteggere i vascelli alleati, il tutto in purtroppo solo meno di venti missioni totali.
La parte migliore di Assassin’s Creed 3 è anche la più breve, e sebbene siano rigiocabili e distribuite lungo diverse sequenze di gioco, se lasciate per ultime si riescono a finire tutte nel giro di qualche ora.
Le missioni navali si uniscono alla vastità di sottoquest (anche se spesso ripetitive come il portare oggetti da una città all’altra) e ai molteplici collezionabili a cui la saga ci ha ormai abituato (oltre ai classici scrigni e alle piume dovremo dar la caccia alle pagine volanti degli almanacchi di Benjamin Franklin); tante ore di gioco facoltative per chi non vuole pensare solo alla storia e al multiplayer.

Online che vince… Si paga!

Anche il comparto multiplayer non ha subito modifiche se non estetiche, a parte due novità: la modalità Branco, vera e propria modalità co-operativa contro l’inteliggenza artificiale, che ci permetterà di affrontare con fino ad un massimo di tre amici, degli obiettivi a tempo nelle mappe di gioco.
La seconda novità è l’introduzione delle microtransazioni, che trasformano l’online di Assassin’s Creed 3 in un “pay-to-win” infatti se vorrete spendere soldi veri, potrete ottenere fin dal livello uno le abilità più forti, in modo tale da salire velocemente di livello e farvi notare da tutti gli altri giocatori; un’aggiunta antipatica che toglie anche quel poco interesse rimasto nel già estraneo comparto multiplayer del brand.
Ovviamente nessuno vi costringe a comprare le abilità, e potrete sudarvele alla vecchia maniera, ma questo non vi assicura che qualche altro giocatore non abbia comprato il veleno istantaneo, e si riveli più forte di giocatori che  hanno faticato per arrivare al livello massimo.

Non è tutto oro quel che luccica

Siamo infine giunti alla parte tragica di questa recensione, dal punto di vista tecnico purtroppo Assassin’s Creed 3 non riesce a soddisfare e lascia molto contrariati.
Sebbene sfrutti il motore grafico AnvilNext, evoluzione de i suoi predecessori, graficamente su PS3 non è migliorato,ma non solo, in molte parti del gioco vi è una mancanza di texture incocepibile per un titolo tripla A facente parte di un brand così famoso.
Inoltre mai prima di Assassin’s Creed 3, un capitolo principale della saga presentava così tanti bug grafici: personaggi secondari che si sdoppiano nello stesso luogo, convogli da depredare che inghiottono Connor e sembrano anche digerirlo, barilotti di esplosivo che se raccolti fanno diventare lo schermo bianco e causano suoni raccapriccianti come se il televisore fosse posseduto da un entità indiana; per non parlare di avversari che appaiono dal nulla nei sotterranei, personaggi che dopo aver ricevuto gli oggetti di una missione secondaria spariscono e non lasciano traccia di sé, da un secondo all’altro, e abitanti di Boston in preda a convulsioni sui pontili della città.
Sono errori che si possono perdonare ad un titolo minore, non ad uno che è in sviluppo da tre anni, dal quale ci si aspetta molto di meglio.
Parlando della colonna sonora di Assassin’s Creed 3 abbiamo un altro punto a favore di questo quinto capitolo, magistrale come al solito e con quel tocco di maestosità quando serve; anche il doppiaggio italiano non è da meno, impeccabile e quasi alla pari con quello inglese, unica pecca la sincronia tra immagini e audio, molto spesso sballata e incerta, troviamo infatti personaggi che parlano ma non emettono alcun suono per qualche secondo, per poi diventare eccellenti ventriloqui alla fine della frase.
Un capitolo che poteva essere curato di più sotto l’aspetto tecnico, per non risultare così “danneggiato”.

Verdetto
7 / 10
Haytham > Connor
Commento
Purtroppo Assassin’s Creed 3 non riesce a convincere in pieno come i primi capitoli del brand, anche se si rivela molto più interessante e importante per la trama di Revelations, garantisce comunque ore di svago per i fan della saga, anche se sicuramente poteva essere fatto un lavoro migliore sotto l’aspetto tecnico. Se le avventure di Desmond e dei suoi antenati continueranno, speriamo che Ubisoft Montreal facciatesoro di questi errori e non li ricommetta nuovamente.
Pro e Contro
Colonna sonora ottima
Missioni navali divertenti
Parti ambientate nel presente migliori di quelle nell’Animus

x Troppi bug grafici e tecnici
x Doppiaggio mal sincronizzato
x Connor non è all'altezza dei suoi predecessori

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