Recensione Assassin’s Creed Chronicles Trilogy

Previsto inizialmente come DLC di Assassin’s Creed Unity, Assassin’s Creed Chronicles China diventò l’inizio di una trilogia stand-alone, proposta nel corso degli ultimi dieci mesi su PlayStation 4, PC e Xbox One. Lo scorso 9 Febbraio, contemporaneamente all’uscita di Chronicles Russia (ultimo capitolo della serie) Ubisoft ha rilasciato Assassin’s Creed Chronicles Trilogy(da ora solo Chronicles) sia in digitale che in versione retail per PlayStation 4 e Xbox One, ad un prezzo di partenza di 24,99€ (per la versione in digital download) e di 29,99 € (per quella fisica). Dopo aver completato le tre avventure, è giunta l’ora di esprimere un giudizio sulla complessità del titolo sviluppato da Climax.

Versione Testata: PlayStation 4

China
Ad aprire le danze della trilogia(e della recensione) troviamo il capitolo ambientato in Cina, uscito l’Aprile dello scorso anno (e di cui abbiamo parlato nello specifico qui) e avente protagonista Shao Jun, la giovane assassina dagli occhi a mandorla allieva del compianto Ezio Auditore (e coprotagonista del corto Embers). Lo scopo di Shao Jun è recuperare la scatola di legno appartenuta al suo maestro, e nel mentre uccidere le cinque Tigri (eunuchi templari che hanno eliminato praticamente tutti gli assassini cinesi) in un classico racconto di vendetta. Chronicles China non fa che iniziare a tessere la trama della trilogia, mostrando al giocatore gran parte delle esperienze di gameplay che andrà ad affrontare nelle successive venti ore.

China sviluppa il proprio Level Design principalmente su diversi piani a scorrimento orizzontale,  in cui Shao Jun dovrà farsi strada tra guardie templari,  e ottenere così una delle tre categorie di valutazione ad ogni check-point raggiunto: Ombra, il premio più ambito, si ottiene non uccidendo nessuno e  rimanendo fuori dal campo visivo di ogni nemico presente a schermo (un cono grigio che nella tradizione della serie si colorerà una volta entrato in contatto con il giocatore); Assassino, ottenibile uccidendo almeno un avversario, ma riuscendo comunque a non farsi scoprire nascondendo il cadavere nei numerosi punti vantaggiosi e infine Rissoso, per i giocatori con poca pazienza e che non sfruttano le zone d’ombra, ma preferiscono massacrare ogni soldato alla luce del sole. Ognuna di queste tre categorie ha una cromatura (Oro, Argento, Bronzo) e regala al raggiungimento del check-point, un punteggio utile a potenziare la propria assassina. Ogni sequenza infatti, richiede il raggiungimento di determinati  punteggi per sbloccare nuove mosse, espansioni dell’equipaggiamento e upgrade della salute e della barra Helix (ne parleremo meglio tra poco).

Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, ogni assassino avrà a disposizione un lancia corda (R1), quattro strumenti di distrazione selezionabili con la croce direzionale ed utilizzabili con L1+R1, e delle meccaniche di movimento semplificate (R2 per la corsa, L2 per la scivolata, X per il salto, Quadrato/Triangolo per l’attacco) e, soprattutto nei primi due capitoli, lascerà completa libertà al giocatore di scegliere come affrontare ogni situazione, o quando utilizzare la barra Helix, vero è proprio potere speciale a consumo temporale, che permetterà all’assassino di muoversi indisturbato tra un nascondiglio e l’altro, o di  finire gli avversari con un solo attacco, o di mimetizzarsi rimanendo completamente immobile (solo in India e Russia).
Le dodici sequenze con protagonista Shao Jun alternano fasi di infiltrazione a fasi di corsa contro il tempo, inseguiti dalle fiamme o da delle esplosioni. Queste fasi di running sono il momento più riuscito della maggior parte della trilogia, non solo in China ma anche negli altri due capitoli, mettendo la giusta fretta e dose d’adrenalina nelle vene del giocatore.

India
Il capitolo centrale di Chronicles è probabilmente quello più riuscito: nei panni di Arbaaz Mir, assassino indiano innamorato della Principessa, dovrete recuperare un gioiello sacro dalle mani dei Templari, prima che questi trovino una certa scatola di legno. L’ambientazione di India è quella dell’omonimo paese ai tempi delle colonizzazioni inglesi e infatti, oltre ai templari, dovrete vedervela anche con le guardie britanniche. A differenza di Shao Jun però, guidata solamente dalla vendetta, Arbaaz prova pietà per i suoi nemici, e non costringe il giocatore ad ucciderli: tenendo premuto quadrato infatti, l’assassino potrà stordirli, lasciandoli svenuti nei nascondigli e non inficiando nel punteggio (ottenendo la classe Silente, che va a sostituirsi a Rissoso); sta sempre al giocatore (tranne in rari casi per motivi di trama o di sottomissioni) decidere se uccidere o meno gli avversari.

In India ci sono anche alcune modifiche al gameplay: vengono introdotti i Chackram, che a differenza dei pugnali di Shao Jun, possono rimbalzare sui muri andando a tagliare corde o sostegni (e con determinati potenziamenti potranno anche uccidere i nemici) e nelle sequenze finali il giocatore potrà prendere confidenza con il fucile da cecchino, vero e proprio protagonista dell’ultimo capitolo di Chronicles. Anche le valutazioni, oltre al cambio di una categoria, hanno subito un cambiamento in positivo: accumulando solo premi oro, si otterrà un moltiplicatore di punteggio, in modo tale da raggiungere  più facilmente i potenziamenti del livello. Infine viene aggiunta anche la Lama Helix, nuovo potere dell’apposita barra, che permette di far sparire i cadaveri se utilizzato al momento dell’uccisione.

anche le vicende di Arbaaz vengono raccontate in dodici sequenze, in cui però avranno la predominanza  livelli a tempo, tra grotte degli antichi e fughe da elefanti, il giovane assassino dovrà cercare di ricongiungersi  con successo alla sua amata, mimetizzandosi tra i mercati indiani e in un paio di occasioni  recuperando costumi per poter passare inosservato. In più di un’occasione Chronicles India  richiama il primissimo Prince of Persia, non solo per l’ambientazione ma anche per alcune scelte di level design apportate da Climax Studios.

Russia
Completate le vicende amorose di Arbaaz, a chiudere la trilogia di Chronicles ci pensa Nikolai Orelov, conosciuto ai fan della serie Ubisoft grazie a due fumetti (editi anche in italia grazie a Panini) : The Chain e The Fall. Chronicles Russia è ambientato dopo gli eventi del fumetto, Nikolai sta per intraprendere l’ultima missione prima di poter fuggire in America con la famiglia: dovrà recuperare una scatola di legno appartenuta niente meno che al grande Ezio Auditore, e riportarla alla confraternita. Quando si introduce nella villa dello Zar però, qualcosa va storto e si ritrova a dover aiutare Anastasia, la figlia del padrone di casa, venuta in contatto sia con la tanto bramata scatola, sia con una gemma particolare. Chronicles Russia permette al giocatore di controllare entrambi, differenziando le varie sequenze a seconda del personaggio utilizzato.

Nikolai potrà fare affidamento su un verricello elettrico, in grado di sovraccaricare gli appositi alimentatori o di trainare piattaforme, e sul fucile, capace di distrarre le guardie o ovviamente di  mandarle a tappeto definitivamente con un colpo alla testa. Anastasia invece sfrutterà i poteri Helix (Nikolai potrà adoperarli solo nel Nuovo gioco +) e si farà strada con furia tra gli avversari.
Nonostante queste buone idee, Chronicles Russia risulta il più insipido sul versante  level design, oltre al costringere il giocatore a comportarsi in un determinato modo per portare a termine la sequenza, privandolo della libertà dei primi due capitoli.

Inoltre il livello di difficoltà di Russia è tarato verso l’alto, molto più dei suoi due comprimari, e non saranno poche le volte che vi ritroverete a morire per colpa di un salto mal calibrato o per un ritardo nell’input dei comandi. Non solo, i nemici sovietici paiono molto più sensibili, e si avventeranno al minimo rumore rendendo ogni azione piena d’ansia e soprattutto snervante dopo l’ennesimo fallimento. Il problema sta nella calibrazione sbagliata della difficoltà, soprattutto quando, a gioco finito si andrà a sbloccare la vera modalità difficile (così come in China e India) in cui il lancio del joypad  potrebbe diventare abituale. Il tutto potrebbe risultare un ostacolo per coloro che vorrebbero giocare il titolo solo per  la trama e per amore della saga.

Paese che vai…
Ognuno dei tre capitoli gode di un proprio setting fatto di luci, ombre e  tonalità che si differenziano e privilegiano un aspetto rispetto ad un altro: se China da grande spazio agli sfondi acquarellati e alle  pennellate decise di rosso, India  si concentra sul forte impatto di colori accesi, mentre Russia all’opposto gioca su una scala di grigi e sull’immancabile presenza della tonalità cremisi. Anche i tre temi principali risultano convincenti e accattivanti, mentre, è assente il doppiaggio in lingua italiana, sebbene ogni altro aspetto del gioco sia tradotto fin nei minimi particolari.

Una volta completata la campagna principale si avranno a disposizione due nuove modalità ( Nuovo gioco +, e Difficile +) in cui conserverete le abilità degli assassini ma  i punteggi verranno raddoppiati e i nemici si faranno più tosti e furbi (e i campi visivi saranno visibili solo tramite Occhio dell’Aquila). È presente infine in ogni episodio un trittico di codici nascosti (visualizzabili solo con l’Occhio dell’Aquila) che una volta immessi al termine di Russia garantiranno la visione di un finale segreto. Tutti questi contenuti, riescono a giustificare il prezzo budget della trilogia, soprattutto per gli amanti della serie che quest’anno resteranno a bocca asciutta di un capitolo principale.

Verdetto
7.5 / 10
Dalla Russia col furgone
Commento
Sebbene ben lontano dalla perfezione, Assassin's Creed: Chronicles Trilogy Pack, è un buon intermezzo peri fan della saga, che sicuramente apprezzeranno alcune delle trovate in finto 2D apportate da Climax Studios. Resta inspiegato l'aumento di difficoltà drastico che separa Russia dagli altri due titoli, che in alcune fasi risulta davvero snervante e odioso. Fortunatamente il tutto non riesce ad affossare il resto della trilogia, che regala non solo ottime atmosfere (grazie a paesaggi e colonna sonora) ma anche dei buoni spunti per il futuro della serie. Unica pecca il level design, veramente poco ispirato e blando , salvo rari casi come i livelli di running o le fasi nel tempio di India.
Pro e Contro
Stile grafico intrigante
Buone scelte di gameplay
Colonna sonora ottima

x Level Design scialbo
x Russia inspiegabilmente snervante
x Qualche difetto nei controlli

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