Recensione Art of Balance

Chi segue il panorama delle release digitali su piattaforme Nintendo non è nuovo al nome Shin’en Multimedia. La piccola casa tedesca ha infatti supportato le varie piattaforme digitali Nintendo con un grosso numero di release, a partire da WiiWare, passando per il Nintendo eShop di 3DS ed arrivando a quello di Wii U. Art of Balance è un po’ il simbolo di questo lungo percorso: nato nel 2010 su Wii, ha poi visto nel 2012 una release rivista e corretta su 3DS, per approdare infine su Wii U in questo 2014, con quella che può dirsi a tutti gli effetti la sua versione definitiva.

Art of Balance alla riscossa
Spiegare il gameplay di Art of Balance ad un neofita è piuttosto semplice: si tratta di un puzzle game in cui dovremo disporre delle varie forme geometriche una sopra l’altra, facendole restare in equilibrio senza cadere. Un concetto molto semplice, che si accompagna ad una esecuzione veramente intuitiva ed immediata. Se i primi puzzle saranno però di una facilità imbarazzante, le cose cambieranno abbastanza rapidamente con l’introduzione di vari blocchi speciali, come quelli che si frantumeranno sotto il peso dei blocchi che andremo a collocare successivamente, o come blocchi galleggianti tra loro collegati in maniera tale da farne cadere uno se l’altro si sposterà troppo in alto. Grazie a queste piccole introduzioni, oltre che ad una simulazione fisica eccellente e rigorosa, Art of Balance è in grado di catturare il giocatore nonostante la sua relativa semplicità concettuale. Nella modalità principale, quella Arcade, sono presenti oltre 200 puzzle diversi, che anche grazie ad un livello di difficoltà decisamente ben studiato (forse leggermente ricalibrato al ribasso rispetto alle vecchie incarnazioni) potranno fruttare anche ai giocatori più esigenti diverse ore di scervellamenti e divertimento.

Art of Multiplayer
La più grossa novità di questa versione è l’introduzione di 3 modalità alternative, delle quali due multiplayer. Ma andiamo per gradi. Subito dopo Arcade troviamo Endurance, una classica modalità sopravvivenza in cui avremo a disposizione tre vite per completare il maggior numero di puzzle nel minor tempo possibile, con tanto di classifica online. Le due modalità multiplayer sono invece Swift Stacker, in cui i vari giocatori si separeranno in due team, che si sfideranno nel riuscire a completare il prima possibile il puzzle proposto, e Tower Crumble, in cui tutti i giocatori, a turno, posizioneranno un blocco sulla torre di oggetti, e perderà soltanto il giocatore che farà crollare la torre. Tower Crumble può essere giocato soltanto in multiplayer locale, fino a 5 giocatori (1 con il GamePad, gli altri con Wiimote), mentre Swift Stacker presenta modalità sia offline che online (in quest’ultimo caso fino ad 8 giocatori, divisi in due squadre su due diverse console Wii U). Pur non presentando la varietà e la completezza di un autentico Party Game, Art of Balance riesce a difendersi piuttosto bene in multiplayer, regalando delle sessioni di giochi che complementano piuttosto bene la massiccia esperienza in singolo. Risulta particolarmente interessante la modalità Tower Crumble, dove si scateneranno delle vere e proprio “guerre d’infamia“: lo scopo non sarà più solo quello di posizionare correttamente il proprio blocco, ma anche tentare di posizionarlo nel modo più sfavorevole possibile per chi giocherà dopo di noi, tentando di farlo perdere. Il divertimento è assicurato, gli insulti pure.

Qualità Shin’en, si vede
Da sempre Shin’en Multimedia ci ha abituato a prodezze tecniche incredibili, dagli esordi poligonali su GBA agli incredibili titoli WiiWare, che nonostante il limite di 40MB di dimensione presentavano una grafica migliore dei giochi Wii retail, fino ad arrivare a giochi come Nano Assault NEO, che pur essendo titolo di lancio Wii U si è subito imposto come uno dei metri di paragone grafici della console. Art of Balance non è certo da meno, e pur presentando uno stile artistico volutamente più blando e semplice, in linea con le precedenti uscite della serie, a tratti stupisce per la cura con cui sono renderizzati i vari oggetti, per la splendida resa visiva dell’acqua e degli effetti di luce. Per quanto questo conti poco in un puzzle, il frame rate è fisso sui 60FPS, e l’eccellente simulazione fisica crea un grande senso di realismo. Le musiche ben si adeguano al tipo di gameplay del gioco con brani rilassanti e qualche fuga jazz nient’affatto sgradita. In generale però si nota l’assenza di un vero brano significativo, e lo scarso numero di pezzi musicali inclusi nel gioco rende l’esperienza sonora ripetitiva dopo poche ore di gioco. Peccato.

Verdetto
8 / 10
Third time's a charm
Commento
Questa terza uscita di Art of Balance può senza ombra di dubbio alcuna definirsi quella definitiva: ad un gameplay fondamentalmente immutato (ed è un bene, visto l'ottimo mix di immediatezza, divertimento e difficoltà ben calibrata) e ad una realizzazione tecnica eccellente come al solito, unisce la grande novità delle due modalità multiplayer, in grado di rinnovare l'esperienza anche per i giocatori veterani del titolo Shin'en. Come sempre la casa tedesca ha sfornato un titolo senza punti deboli in nessun suo aspetto. L'unico, se volessimo trovare il pelo nell'uovo, è lo stile generale, eccessivamente blando ed anonimo. Ma questa è un po' la caratteristica di tutti i lavori Shin'en: eccellenti dal punto di vista tecnico e fondamentalmente solidi, gli manca quella scintilla in più, quel tocco di genio che può scaturire solo da un direttore artistico o da un game designer navigato. Nonostante ciò, Art of Balance risulta al momento uno dei migliori puzzle disponibili su Wii U e resta un acquisto vivamente consigliato.
Pro e Contro
Gameplay immediato ma non banale
Tecnicamente eccellente
Tanti, tanti puzzle
Buone le nuove modalità multiplayer

x Musiche un po' ripetitive
x In generale un po' anonimo

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