Recensione Arcania: Gothic IV – The Complete Tale

Se un neofita chiedesse oggi di indicargli un titolo esemplificativo per il genere del gioco di ruolo ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta: agli inizi dello scorso decennio almeno due videogiocatori su quattro avrebbero risposto citando Gothic. Arcania è l’erede di quella discendenza che ha fatto la storia del gioco di ruolo, spianando la strada con molte innovazioni al format come lo conosciamo oggi. Arcania – The Complete Tale è invece un’edizione rivista e migliorata, con l’aggiunta del DLC The Fall of Setarrif, del gioco uscito originariamente nel 2011 per PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Il gioco offre oltre almeno 30 ore di gioco (concentrandosi quasi solo sulle main quest) immersi in una classica atmosfera fantasy. Il titolo al tempo non sia stato acclamato da critica e pubblico, questa edizione rivista e migliorata riuscirà a tenere alto il nome che si porta sulle spalle? Scopriamolo in questa recensione.

Versione testata: PlayStation 4

Il sangue chiama sangue
La trama di Arcania non è di sicuro tra le più profonde viste in un gioco di ruolo
La trama di Arcania è molto semplice e lineare, a tratti anche un po’ stereotipata. Questo forse per una volontà dello sviluppatore di creare un GDR entry-level, adattabile quindi anche a chi non ha mai giocato a nulla del genere prima d’ora. Non in molti ricorderanno che alla fine di Gothic III: Forsaken Gods, il fu eroe senza nome riunificò il regno di Myrtana diventando Re con il nome di Robhar III. Le vicende di Arcania prendono luogo 15 anni dopo questo evento: nell’isola di Feshyr il nostro nuovo eroe senza nome conduce una tranquilla vita bucolica come pastore, con la sua promessa sposa e gli altri abitanti del suo villaggio. Questo calmo quadretto vede ben presto la propria fine però. Di ritorno da una missione il nostro pastorello trova il proprio villaggio messo a ferro e fuoco dalle milizie di Re Rhobar III e, tra le vittime della razzia, rinviene anche il corpo della sua sposa, morta con ancora in grembo il loro primogenito. Il sangue chiama sangue, e in questo evento si solidifica la trasformazione del pastorello nel nostro eroe senza nome che per placare la propria sete di vendetta partirà alla ricerca di un potente artefatto sull’Isola di Argaan. Il nostro eroe dovrà dunque vagare in lungo e in largo da paludi a zone innevate, da spiagge a fitte foreste, per scoprire cosa spinga il Re a compiere vili delitti e soprusi apparentemente insensati. Ma una giustificazione esiste e solo svelandola si concluderà quella che come avrete capito non è una delle trame più profonde o intricate che potreste trovare in un gioco di ruolo. Il DLC Fall of Setarrif aggiunge un capitolo di gioco extra il cui plot si ricollega direttamente al finale, per cui vi basterà sapere che a Setarrif, tagliata fuori dal resto dell’isola, caos e anarchia regnano incontrastate e il nostro eroe senza nome viene inviato a risolvere la situazione, ignaro di cosa troverà una volta arrivato a destinazione.

Padrone di Argaan
Gli sviluppatori hanno reso il gameplay di Arcania immediato per chiunque
Il gameplay di Arcania palesa in pieno la volontà degli sviluppatori di rendere il gioco semplice ed immediato per chiunque. Il mondo di gioco si dipana in modo lineare, area per area, per cui entrando in una nuova regione bisognerà completare la main quest prima di poter accedere a quella successiva. Le aree sono molto diversificate tra loro ma non estremamente vaste. Il sistema di combattimento è davvero immediato ed improntato all’azione, senza troppi fronzoli né milioni di voci da incrociare all’interno di complicatissimi menù, fondamentalmente colpisci, abbatti e vai avanti. Spezza la monotonia del combattimento in mischia (quasi da hack and slash) il sistema di magie e attacchi a distanza che risulta un po’ più variegato e creativo proprio per la natura diversificata di magie e armi da tiro. La visuale in terza persona inoltre orienta il titolo ad avere un’impronta molto action, con molta duttilità ma anche abbastanza approssimazione delle azioni di combattimento. Il looting è a un livello estremo e non ci sono limiti di inventario, e molto interessante è anche il sistema di crafting per le pozioni in quanto permette di creare qualcosa praticamente da ogni ingrediente. Anche il sistema di evoluzione del nostro personaggio è molto semplice e questo, se da un lato limita in parte l’esperienza di gioco, dall’altro offre una più efficace crescita evitando al giocatore di perdersi nei meandri di alberi evolutivi infiniti. Il giocatore non dovrà scegliere una classe a inizio gioco, bensì evolverà il suo eroe alla fine di ogni livello in cui avrà la possibilità di investire i punti guadagnati in sei diverse abilità e tre scuole di magia (il tutto volto a migliorare le capacità di attacco fisico, attacco a distanza e attacco magico) e una volta raggiunto un determinato livello si potrà potenziare l’eroe con nuove ulteriori abilità. Il sistema risulta dunque immediato ma molto limitativo perché riduce le scelte tattiche effettuabili e tende ad appiattire la possibilità di personalizzare il proprio eroe. A conti fatti l’elemento action prevarica sulla componente ruolistica, in nome della parola d’ordine: semplificazione. Il più grande assente del quadro è però lo stesso mondo di gioco che appare statico ed irreale. A discapito della bellezza dei paesaggi e degli scenari l’interazione con i PNG è praticamente assente: i dialoghi con gli altri personaggi sono preimpostati e le azioni dell’eroe non vanno ad influire minimamente sul loro andamento in quanto manca qualsiasi “sistema morale” che era invece presente già in titoli antecedenti di due decenni! Nonostante queste evidenti mancanze l’immediatezza del sistema di combattimento ci permetterà di diventare in poco tempo padroni di Argaan e rendere il tutto molto veloce e in certi casi anche divertente.

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Grafica e Sonoro
Visivamente il lavoro di revisione si vede, peccato per i modelli poligonali e il sonoro non convincenti
Arcania – The Complete Tale è, come già detto, un’edizione rivista e migliorata e una pulizia grafica generale è in effetti palpabile. Il comparto grafico mostra i suoi anni ma regala scenari molto belli ed effetti particellari curatissimi. Le ambientazioni sono suggestive e mai spoglie, soprattutto le zone più frequenti ovvero le foreste sono dense di vegetazione e di dettagli. Anche montagne, radure e villaggi risultano sempre molto variegati. Se i fondali e le ambientazioni sorprendono notevolmente, non fanno altrettanto i modelli poligonali dei personaggi e soprattutto i loro inguardabili volti. Altra nota davvero dolente è il comparto sonoro, decisamente dimenticabile sia per quel che riguarda i livelli di campionamento che le melodie di sottofondo. Non riesce a trasmettere epicità ai pochi momenti della trama che avrebbero potuto meritarne un briciolo né a coinvolgere nella contemplazione di alcuni scorci paesaggistici davvero ben fatti.

Verdetto
6.5 / 10
Aveva il potenziale per essere un grandissimo gioco di ruolo
Commento
Arcania: Gothic IV – The Complete Tale è un gioco controverso. Un gioco con grandi potenzialità sopite in nome di una sfrenata semplificazione, volta forse a voler avvicinare a un brand finito un po’ nel dimenticatoio nuovi utenti, senza però considerare la moltitudine di giochi di ruolo di stampo action a cui ormai l’utenza è abituata, di livello sia tecnico che narrativo ben più alto di quel che abbiamo qui. Nel complesso Arcania resta comunque un gioco di ruolo godibile, soprattutto divertente e dinamico nel sistema di combattimento. Se siete alle prime armi con i giochi di ruolo, sicuramente potreste considerarlo un buon punto di partenza visto anche il basso prezzo.
Pro e Contro
Immediato e divertente
Graficamente ancora molto godibile
Prezzo di lancio basso

x Talmente semplificato da diventare banale
x Varietà di gameplay ridotta all'osso
x Colonna sonora non all'altezza

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