Seguo World of Horror da quando hanno cominciato a circolare in rete le prime informazioni su questo indie horror l’anno scorso. È un progetto terribilmente interessante nei suoi intenti: un videogioco che mescola avventura grafica ed RPG con combattimento a turni immerso in un’ambientazione ispirata alle opere di Junji Ito (e quindi, di riflesso, a H.P.Lovecraft). Da poco è stato annunciato che il 20 Febbraio sarà disponibile l’accesso anticipato su Steam, quindi ho deciso di mettere mano alla demo della versione PC, gratuitamente scaricabile dal sito ufficiale.
Ci sono tanti motivi per cui World of Horror ha attirato la mia attenzione.Junji Ito è un mangaka horror, famoso per opere agghiaccianti come Uzumaki e Tomie. È considerato l’erede giapponese di H.P. Lovecraft per la sua predilezione per l’orrore cosmico e la paura dell’ignoto.
Panstasz, pseudonimo dietro cui si cela l’unico autore dietro al progetto World of Horror, ha dichiarato di voler ricreare nel gioco le atmosfere dei manga di Junji Ito. World of Horror si presenta quindi con una veste grafica ben precisa: un mondo a bassissima risoluzione, ad 1 bit, in bianco e nero.Junji Ito e il videogioco Non è la prima volta che il mondo dei videogiochi e Junji Ito si incontrano: il mangaka aveva già collaborato con Hideo Kojima per la realizzazione di Silent Hills, e compare in un cameo anche in Death Stranding.
La demo di World of Horror si presenta da subito in tutto il suo retro-splendore indie horror. L’inquietante colonna sonora chiptune ci accoglie nel menù, da cui sono accessibili anche una buona quantità di impostazioni grafiche per personalizzare l’esperienza. Ci viene data la possibilità di impostare la grafica a 2 bit per aumentare leggermente il livello di dettagli a schermo e di applicare vari filtri di colore. La demo è brevissima, e ci presenta una delle tante storie affrontabili nel gioco completo. L’interfaccia all’inizio sembra un po’confusionaria e non è subito chiaro come muoversi tra i vari menù. Si impara in fretta, va detto, ma inizialmente la mole di informazioni a schermo può essere un po’ soffocante; questo da un certo punto di vista contribuisce a rendere percettibile l’atmosfera malsana del gioco, che ci vuole disorientati e in balia del caos abbattutosi sulla città. L’esplorazione delle varie aree di gioco è piuttosto schematica, e mi auguro che la versione finale di World of Horror integri qualche piccola aggiunta che renda più corposo questo aspetto, che altrimenti rischia di diventare un po’ ripetitivo a lungo andare. Tutt’altra storia per quanto riguarda i combattimenti. Si tratta di scontri a turni con esseri terrificanti, creati con una cura maniacale, e la varietà di azioni possibili è davvero enorme.
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