Anteprima Wizordum “and chill” in early access

Tra le altre cose, i videogiochi mi hanno insegnato che all’essere umano piace da impazzire rivangare il passato. Sì, sì, “che palle le remastered” – d’accordo che la generazione PS5 verrà ricordata più per quelle che per altro, ma sotto sotto il concetto ci piace anche. O ci piacerebbe, se solo non le vendessero a prezzo pieno.

Oggi no parliamo di remaster in realtà, piuttosto di un altro tipo di nostalgia. Quello per i giochi “di una volta”, senza troppe pretese di trama o grafica o gameplay. I giochi che ti sapevano coinvolgere e ti piacevano già solo per questo – mamma mia quanto avrebbero da imparare i videogiochi d’oggi.

Sì, ogni tanto qualcosa come Wizordum ci vuole. Ogni tanto, perché se stiamo ancora qui a parlare di videogiochi vuol dire che anche quelli di oggi tanto male non stanno andando. Forse.

Wizordum è una dimostrazione (tra le tante) che non servono il 4K o i 60 FPS o il fotorealismo perché un gioco abbia la possibilità di farcela. Se non hai tutto questo oggi parti in svantaggio, certo, ma c’è tanto altro che può darti la spinta.

Il gioco alla fine è semplice in un po’ tutto quel che fa. Due mani, una mazza, alcuni nemici da oltrepassare per finire il livello. Wizordum si impernia su quel “retro” gaming che fa impazzire molte persone al solo sentirlo, cosa che nel mio caso non è completamente applicabile ma è riuscita a stregarmi in pochissimi istanti.

La trama è qualcosa che scatenerebbe le lamentele di molte persone (lagne all’aria, ma pur sempre tali). Il male si è scatenato sulla terra di Terrabruma, e tu, “giovane promettente in grado di usare la magia, sei tra le poche speranze sopravvissute di Wizordum”. Il santuario ha risposto alla chiamata del suo popolo inviando te a salvare il mondo.

Due mani, una mazza e nuovi oggetti e incantesimi da trovare per affrontare questo enorme impellente pericolo. Un’avventura dalle basi già poste, ma che fondamentalmente resta a chi gioca scrivere nella sua interezza.

Di Wizordum mi ha catturato dal primo secondo di gioco lo stile grafico e di gameplay. Semplice ma pieno di dettagli, fondamentalmente in 2D ma che riesce a si crea una sua profondità, facendo ruotare sull’asse verticale gli oggetti fissi e i nemici che popolano la mappa.

E poi ovviamente l’avventura: quel senso di avventura che ha fatto spopolare i videogiochi dal primo dei loro giorni. La capacità di raccontare una storia appassionante senza scriverla per intero, complici pochi elementi e un’immersività studiata a puntino. C’è una porta chiusa – mi serve una chiave, ma devo farmi strada a suon di mazza oltre un’orda di goblin per cercarla.

Come accesso anticipato tra l’altro è anche bello pienotto. Quantomeno l’idea di cosa ti troverai davanti all’uscita puoi fartela – che è poi forse proprio il punto di una early access. Lo dico pensando ad esempio a Planetsmith, altro accesso anticipato che ho provato io stesso in cui più che avere la speranza confidavo seriamente che si rimpolpasse presto il gioco. Wizordum al contrario è già così esaustivo nel presentarsi che dal futuro non saprei proprio cosa aspettarmi.

Forse un’importanza ancora maggiore al coinvolgimento di chi gioca. Se è vero infatti che il pubblico principale è chi ha già un interesse base verso questo tipo di titoli, è pur vero che nemmeno questo tipo di giocatori e giocatrici ha una pazienza infinita e può annoiarsi a lungo andare. Per ora abbiamo davanti un accesso anticipato da giocare per rilassarsi un po’, in attesa che il futuro ci dica che ne sarà.

Commento
Wizordum è un gioco semplice ma pieno di dettagli, che con poche cose riesce a catturare perfettamente chi sta oltre lo schermo. Un'early access esaustiva e promettente.
Pro e Contro
Grafica molto godibile
Gameplay coinvolgente

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