Uscito nel 2008 su PS3, Valkyria Chronicles è stato uno dei titoli di maggior successo di Sega degli ultimi anni, un successo tale che ha spinto a produrre due sequel per PSP. Purtroppo dopo il terzo capitolo, rimasto confinato solo in Giappone, la serie è stata accantonata fino a quest’anno. Grazie al remaster del primo capitolo per PS4, Sega ha deciso di sviluppare un gioco del tutto inedito: Valkyria: Azure Revolution, che abbiamo avuto modo di provare grazie alla demo del gioco inclusa nell’edizione giapponese di Valkyria Chronicles Remaster.
La parola “rivoluzione” all’interno del titolo è perfetta per descrivere il gioco, che ha subito notevoli cambiamenti in termini di gameplay rispetto a Valkyria Chronicles, cambiamenti che hanno portato il titolo a diventare un action RPG vero e proprio piuttosto che uno strategico. La demo di per sé è piuttosto semplice, è presente un introduzione che spiega la storia e descrive alcuni dei protagonisti: la valchiria Brynhildr e i 3 personaggi messi a disposizione in questa versione di prova, Amleth, Ophelia e Brigitte. La prima missione funge da tutorial e spiega passo passo come muoversi nel campo di battaglia, finita questa ne verrà sbloccata una seconda con tanto di boss ad attenderci alla fine.
Appena preso in mano il pad si possono notare subito i cambiamenti apportati rispetto al passato. All’interno della mappa ci si può muovere liberamente e i nemici sono perfettamente visibili sul campo. I tre personaggi a disposizione, che si possono cambiare a piacere premendo i tasti su e giù del D-Pad, hanno tutti in dotazione un fucile, da utilizzare col tasto R1 per avviare uno scontro a fuoco. Qui potremo decidere di ripararci dietro un muro o una barricata grazie al tasto cerchio, cercando di evitare i proiettili nemici e di colpirli a nostra volta, in modo da infliggere a loro vari status alterati che comportano una serie di vantaggi come subire più danni e l’abbassamento del morale, fondamentale per indebolire le fila nemiche per renderci la vita più facile. Oltre alle armi da fuoco, ogni personaggio possiede un arma secondaria specifica, accessibile tenendo premuto il tasto L1. Amleth è in grado di usare le granate, ideali per colpire gruppi di nemici e infliggergli grossi danni, Ophelia ha dei fumonegi, perfetti per colpire di sorpresa l’avversario e Brigitte ha in dotazione un fucile da cecchino, ideale per colpire da grandi distanze senza farsi scoprire. Pensare bene alle proprie mosse è essenziale per venire a capo della missione, pena il game over in quanto andare in giro sparando all’impazzata è decisamente una pessima idea. Questo perché l’aspetto tattico tipico della serie costituisce ancora il fondamento del gioco.
La più grande novità del gioco è sicuramente quella degli scontri ravvicinati. Avvicinandoci ad un nemico o un gruppo di nemici, infatti, avvieremo uno scontro corpo a corpo dove i personaggi impugneranno le loro spade. È qui che la vena action del gioco la fa da padrone: con il tasto quadrato porteremo dei fendenti semplici, mentre con il triangolo colpi più pesanti ma lenti, il tasto X invece serve per effettuare schivate. Durante questi scontri potremo anche usare il fucile col tasto R1, col tasto R2 che serve per impostare il mirino su un determinato nemico e seguire meglio tutti i movimenti. Premendo il tasto L1 accederemo alle magie, l’altra novità del gioco. Queste si attivano tenendo premuti L1 e il tasto della magia corrispondente (ovvero cerchio, x quadrato e triangolo). Ogni personaggio è specializzato in magie diverse e ognuna si adatta alla situazione. Contro il boss finale della demo ad esempio, un enorme tank dall’aspetto di uno scorpione, la magia a base di elettricità di Brigitte si rivela la più utile. Sebbene gli scontri ravvicinati funzionino molto bene, al momento appaiono troppo confusionari, complici delle inquadrature decisamente scomode, ma visto che si parla di una demo di un gioco ancora in sviluppo potrebbero esserci miglioramenti nella versione definitiva.
Se c’è una cosa che risalta subito all’occhio (e orecchio) appena avviata la demo, questo è il comparto tecnico, notevole per un titolo in via di sviluppo e che quindi ha ancora parecchi margini di miglioramento. Come nel caso dei vecchi capitoli, anche qui viene utilizzato il CANVAS, particolare motore grafico che regala uno stile “da disegno” all’intero gioco, che beneficia molto della potenza di PS4. Sebbene nella demo ci sia a disposizione una sola mappa, questa appare dettagliatissima, varia e piena di colori, con i modelli dei personaggi davvero ben fatti. Anche il sonoro promette bene, grazie ad alcuni brani presenti composti dal bravissimo Yasunori Mitsuda.
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