Anteprima The Legend of Zelda: Breath of the Wild (Switch)

Lo scorso Luglio, ancora euforici dagli annunci dell’E3 di casa Nintendo, ci trovavamo a Milano a provare con mano l’ultima avventura di Link nel nuovo The Legend of Zelda: Breath of the Wild, canto del cigno dell’ormai defunto Wii U. A pochi mesi di distanza dal nostro hands-on, ci siamo ritrovati in un’uggiosa giornata a testare nuovamente uno dei titoli di punta di Nintendo di questa stagione videoludica, questa volta sul nuovo e fiammante Switch, che debutterà nei negozi il prossimo 3 Marzo.
Ospiti di Nintendo Italia nello showcase temporaneo dedicato alla sua nuova console ibrida e alla line-up che ne accompagnerà il lancio, abbiamo avuto l’occasione di dare uno sguardo alla versione Switch di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

Svegliati, Link
L’approccio al gioco cambia totalmente in questa nuova veste open world
Parliamoci chiaro: la curiosità dietro questa versione delle avventure di Link e Zelda è alle stelle. Non solo per l’ottimo trailer mostrato lo scorso 13 Gennaio durante il reveal della console, confezionato ad hoc per accendere nei fan (e non) tutto il loro interesse rendendo l’attesa ancora più snervante, ma anche per lo sbarco su Switch e conseguente performance tecnica sulla nuova console Nintendo.
La prova si è svolta grossomodo ricalcando quella avvenuta a Luglio, con il gioco che si apre con il risveglio di Link da un lungo sonno di 100 anni. Dopo aver recuperato le sue cose e una strana “tavoletta” che si rivelerà essere indispensabile per il compimento della sua avventura, Link si troverà davanti alla vastità di Hyrule. Una Hyrule sconfinata, che si estende a perdita d’occhio e che sarà teatro di un lungo ed impegnativo viaggio, con l’incombenza di una nuova minaccia della quale però sappiamo ancora troppo poco. L’approccio al gioco cambia totalmente in questa nuova veste open world, non solo per la libertà di poter visitare tutto il regno e le sue lande, che da quanto abbiamo visto fino ad ora promette una grande varietà di ambientazioni, ma anche nella filosofia dietro a questo capitolo di The Legend of Zelda: usciti dalla grotta che ospitava il nostro sonno potremo scegliere come comportarci, se buttarci a capofitto nella storia o assaporare tutto con calma meticolosa, dedicandoci all’esplorazione dei dungeon, oltre un centinaio, e al completamento delle missioni secondarie, o ancora fiondarci alla ricerca di nuovi equipaggiamenti, sconfiggendo le orde di Bokoblin che infestano le prime aree di gioco.

A sottolineare la completa libertà, Link sarà in grado anche di arrampicarsi praticamente ovunque
Proprio l’armamentario ricoprirà un ruolo importante in questo episodio di The Legend of Zelda. Ogni arma che troveremo potrà essere equipaggiata e sfruttata a nostro vantaggio contro i nemici, e a seconda del tipo che impugneremo cambierà anche lo stile di lotta, con diversi tempi di reazione ed efficacia, il tutto stando attenti al livello dell’usura che ne comprometterà l’utilizzo. Anche il vestiario influirà attivamente sul gameplay. Abiti più resistenti ci consentiranno di ottenere un incremento della difesa o serviranno, ad esempio, a proteggerci dal freddo nelle aree gelate e così via. A questi si aggiungono altri utili strumenti, come lo scudo, che oltre a deviare i colpi avversari potrà essere usato come una pratica “tavola da snowboard” per solcare le discese e spostarsi con rapidità, o una sorta di paracadute per planare dai punti più alti e raggiungere nuove zone.
A sottolineare la completa libertà di Breath of the Wild, Link sarà in grado anche di arrampicarsi praticamente ovunque, ad esempio sugli alberi, per recuperare ingredienti da utilizzare magari in qualche ricetta in uno dei tanti fuochi da campo sparsi qua e là per Hyrule, o pareti rocciose ed edifici, e il tutto come nel caso della corsa, verrà gestito da un’apposita barra della stamina che ne limiterà i movimenti oltre un certo livello.
Altro elemento cardine del gameplay è la tavoletta Sheikhan che otterremo ad inizio gioco, e che avrà molteplici usi, tra cui quello di manipolare alcuni oggetti nell’ambiente circostante per creare passaggi o risolvere enigmi, il tutto integrato in maniera semplice ed intuitiva, mantenendo intatta quella componente puzzle che da sempre accompagna la serie.

Switch to U
la direzione artistica e l’atmosfera che si respira rendono l’attesa spasmodica
La perdita del secondo schermo in questa versione rappresenta uno dei “punti critici” di questo capitolo di Zelda. Con l’avvento di Wii U (e prima ancora con i capitoli su Nintendo 3DS), i vari remake approdati nel corso degli anni ne avevano guadagnato grazie all’introduzione del menù in tempo reale, che permetteva di utilizzare gli strumenti (o la mappa) in maniera rapida e senza interruzioni di sorta, e che qua viene rimosso per mantenere intatta su entrambe le console la stessa esperienza di gioco. Adesso ci troviamo di fronte ad una soluzione che si affida, oltre al classico menù, ad alcune shortcuts rapide che permettono di cambiare al volo sia il vestiario che le armi, rendendo più snello il processo di “vestizione” ed equipaggiamento. Nel corso della nostra prova abbiamo avuto modo di testare il gioco sia nel setup home console che nella sua controparte portatile. Quando Switch sarà collocato nell’apposita dock station girerà a 900p (contro i 720p della versione Wii U) passando a 720p non appena estrarremo lo schermo dalla base e saremo pronti ad uscire di casa, con un frame rate che si mantiene stabile sui 30fps. A proposito del frame rate, pur trattandosi di una build non definitiva del gioco, non abbiamo riscontrato grandi incertezze da parte dell’engine, che fa girare il tutto con una buona resa generale anche nelle situazioni più frenetiche. Più marcato invece l’aliaising, soprattutto sullo schermo della console, visibile in diversi elementi presenti a video, così come molti degli oggetti renderizzati in lontananza (in particolar modo la vegetazione) soffrono di uno strano “effetto cartonato”, che migliora man mano ci avvicineremo, diventando più nitidi e definiti.

the legend of Zelda: Breath of the wild

 

Nel complesso però il gioco, già in questa nostra prova, mostra tutti i suoi muscoli, e sono proprio la direzione artistica e l’atmosfera che si respira a rendere l’attesa spasmodica. Novità in questa versione è il doppiaggio italiano, che avevamo già avuto modo di sentire nel trailer rilasciato lo scorso mese. A parte la voce di Zelda che ci guiderà nei primi istanti del gioco accompagnando il nostro risveglio, non abbiamo avuto modo di sentirne altre e quindi, almeno per questo aspetto dovremo affidarci al gioco completo.

Commento
Questa nuova prova di The Legend of Zelda: Breath of the Wild non solo ci tranquillizza sull'ottima resa del gioco su Nintendo Switch ma conferma la qualità generale della nuova avventura di Link, rendendo questi ultimi giorni che mancano all'uscita del gioco insopportabili. La nuova formula di gioco open world, così come le meccaniche relative alla tavoletta Sheikah o la completa libertà d'azione sono solo alcuni degli elementi che riescono a dare nuova linfa ad una serie che da sempre, capitolo dopo capitolo, sa rinnovarsi proponendo esperienze uniche e indimenticabili. I presupposti per una delle migliori avventure dell'eroe dalle orecchie a punta ci sono tutti, e ad oggi solo il tempo saprà dirci la verità.
Pro e Contro
Direzione artistica e atmosfere stupende
Un intero mondo da vivere
Buona performance tecnica...

x ...sebbene non priva di qualche difetto
x Qualità del doppiaggio da verificare
x La storia sarà all'altezza delle aspettative?

#LiveTheRebellion