Durante le feste natalizie abbiamo avuto modo di provare in anteprima The Steampunk League, nuova fatica del team italiano Dixidiasoft, che mette i giocatori al comando di alcune tra le più brillanti menti a cavallo tra l’800 e il 900, in lotta contro l’armata meccanica di Thomas Edison.
Al momento il titolo è in fase di valutazione aperta agli utenti su Steam Greenlight, e, da ciò che abbiamo potuto provare, ancora in fase alpha, in parte dovuto al passaggio dall’originario concetto di action game in terza persona all’action-platformer a visuale isometrica attuale. Sebbene alcune meccaniche risentano dello stadio di sviluppo, alcuni elementi sono già ben definiti, come ad esempio i personaggi giocabili e la struttura degli stage.
Nella demo provata abbiamo potuto sperimentare i due protagonisti principali del gioco, un agguerrito Nikola Tesla e un Howard Phillip Lovecraft in versione “indagatore dell’incubo”, sebbene nella
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Quest’ultimo aspetto è particolarmente evidente nei livelli “Arena”, giocabili nella demo, che mettono il giocatore contro ondate sempre più numerose di avversari: giocando nei panni di Tesla ci troveremo a spammare incessantemente l’attacco principale (dei colpi di pistole caricate elettricamente), così come impersonando Lovecraft, diventerà praticamente imprescindibile tenere fissa la balestra come attacco secondario. Gli attacchi in mischia risultano (al momento) in una esperienza frustrata da un rilevamento dei colpi piuttosto rudimentale, e gli attacchi speciali (colpi ad area, per la maggior parte) diventano inservibili quando, per utilizzarli efficacemente è richiesto di essere a poca distanza dagli avversari, e qualsiasi colpo ricevuto cancella l’animazione. Buona invece è l’implementazione di oggetti esplosivi nel paesaggio, utili per tendere agguati ai nemici, ma l’utilizzo effettivo in combattimento è piuttosto raro se non più complesso che non combattere normalmente. Fortunatamente la curva di difficoltà richiesta dagli scontri non è così elevata da richiedere un approccio tattico, e, specie nei livelli normali, ci troveremo spesso ad alternare il blocco del target su un obiettivo, sparare fino a esaurirne la barra d’energia, e ripetere lo stesso procedimento per ogni altro avversario a schermo. Decisamente poco tattico come approccio, ma funzionale, specie visto il sistema di controlli (attualmente non mappabili) che supporta sia tastiera che controller, ma decisamente sbilanciato verso quest’ultimo, in linea con la natura action-platformer del titolo.
Purtroppo, il rovescio della medaglia è che il gameplay diventa ben presto ripetitivo, anche per la natura stessa dei livelli, organizzati in maniera eccessivamente lineare. Oltre alla già citata modalità Arena, la demo si compone di una serie di aree dalla limitata navigabilità, con alcuni enigmi di facile soluzione sparsi nei punti più critici, il tutto in visuale a volo d’uccello, in maniera non dissimile a quanto visto in titoli come Sacred o Diablo.
Nonostante la linearità, ad ogni modo, l’esplorazione è inficiata da alcuni problemi tecnici, primo fra tutti la presenza di livelli visivi sovrapposti all’area principale: esplorando la demo, infatti, è
capitato più volte di osservare alberi, piante o strutture di edifici che coprono completamente il personaggio principale, il terreno e i nemici, con il risultato di aumentare la difficoltà di alcuni scontri per motivi completamente slegati dall’abilità del giocatore. In altri casi invece, in cui è stato necessario posizionare oggetti scenici su interruttori specifici, alcuni problemi nella codifica del gioco impedivano alle casse di restare al proprio posto, con il risultato di perdere mezz’ora abbondante per bloccare due interruttori. Principale assente dalla demo, inoltre, è la meccanica di creazione oggetti e potenziamento dei personaggi, annunciata sul sito ufficiale del gioco e accennata sotto forma di materiali collezionabili rilasciati dai nemici sconfitti, che tuttavia al momento restano fini a sé stessi.
Oltre alle problematiche di gioco e ai bug dovuti allo status di alpha (tra cui vanno inclusi anche menù non funzionanti e typo nella localizzazione inglese), The Steampunk League ha però anche alcuni lati positivi, in primis il comparto audio e lo stile visivo. La resa musicale è soddisfacente, sebbene resti più un sottofondo che un vero e proprio elemento d’atmosfera, così come i dialoghi tra i vari personaggi, narrati via brevi sequenze di testo e mezzibusti. Quest’ultimo aspetto ha il leggero vizio di interrompere l’azione, in quanto i dialoghi sono spesso scriptati in punti specifici, e quando in questi sono presenti nemici, non è difficile perdere il filo del combattimento, rischiando di subire danni.
Tuttavia, in situazioni meno concitate, è piacevole vedere l’interazione tra i personaggi attivi (nel gioco controlleremo un solo membro della Steampunk League per volta) e quelli “in panchina”, specie vista la notevole cura e caratterizzazione dedicata alle illustrazioni e alle versioni cartoon dei brillanti autori e inventori di fine ‘800, quasi più vicine ad un fumetto che a un videogame.
Meno piacevole, purtroppo, è l’assenza di cutscene vere e proprie nella demo, che si traduce in sequenze di eventi che saltano inspiegabilmente da una situazione all’altra (ex: un traghetto appena salpato con i nostri eroi a bordo, che improvvisamente si trova incagliato su una scogliera uno stacco di scena dopo), e una resa grafica ingame relativamente blanda, che rende i personaggi riconoscibili e l’intero titolo giocabile, ma sfigura leggermente accanto agli elaborati artwork di cui il gioco è costellato.
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