È quasi trascorso un anno da quando, all’E3 2014,
Nintendo presentò un nuovo gioco in esclusiva per Wii U, uno sparatutto in terza persona votato principalmente al multiplayer, caratterizzato da uno stile grafico unico e da alcuni interessanti concetti di gameplay. In attesa del lancio del titolo, previsto per il prossimo
29 Maggio, e della nostra inevitabile recensione, siamo qua oggi per proporvi un’anteprima di
Splatoon, effettuata dopo svariate ore di prova del gioco.
Have you seen Splatoon?
Splatoon presenta due modalità principali, profondamente diverse tra loro: quella multiplayer e quella singleplayer. Nonostante il titolo nasca infatti con una
spiccata attitudine multigiocatore, i programmatori di Nintendo hanno duramente lavorato nell’ultimo anno per fornire al titolo una campagna singleplayer che non fosse solamente un riempitivo o un adattamento di quella multiplayer (magari con dei bot). Il risultato è un titolo variegato, con caratteristiche distinte e ben definite in ognuna delle sue due anime.
Nella porzione multigiocatore del titolo ci troveremo di fronte a delle battaglie 4 contro 4, in cui l’obbiettivo non sarà quello di conquistare il numero maggiore di uccisioni, quanto piuttosto quello di
colorare la porzione maggiore di territorio possibile. Basta questa piccola idea per fare di Splatoon un gioco speciale: la mobilità dei personaggi (che possono trasformarsi in calamari e nuotare nell’inchiostro), le armi stravaganti, ma soprattutto l’intelligente design delle mappe creano un gameplay allo stesso tempo familiare e sconosciuto per gli appassionati di sparatutto. Il titolo ha un’inaspettata componente strategica, dovuta al dover continuamente bilanciare le proprie attenzioni tra il ricoprire d’inchiostro il terreno ed il tenere a bada gli avversari. Le partite sono frenetiche e ad alto tasso adrenalico: nei 3 minuti a disposizione più volte ci saranno
rovesciamenti di situazione improvvisi, e saranno importanti tanto la prontezza di riflessi quanto la conoscenza delle mappe ed il saper leggere il “flusso” della partita. Il GamePad di Wii U, oltre come sistema di controllo primario, è utilizzato per mostrare in tempo reale una mappa con la situazione attuale: sarà fondamentale tenere d’occhio ogni sviluppo, magari intervenendo in certi momenti chiave nell’aiutare i compagni di squadra o andando a “reclamare” zone dimenticate dagli avversari.
Splattando in singleplayer
Diametralmente opposta è la modalità a singolo giocatore. Ci troveremo qua impegnati in una serie di livelli in cui dovremo recuperare i cosiddetti “pesciscossa”, sottratti da una banda di malvagi polpi. In questa veste il gioco si trasforma completamente ed assume quasi
connotati platform. Dovremo infatti sfruttare le abilità a nostra disposizione per superare una serie di ostacoli e trappole a dir poco creativi e tutti basati sul nostro inchiostro: blocchi spugna che si ingrandiranno se colpiti, geyser di inchiostro da cavalcare, percorsi invisibili da colorare, e così via. In singolo sono di gran lunga le trappole ed i puzzle ambientali a farla da padrone, mentre i nemici sono poco più che mera carne da cannone. Ciò trasforma completamente il ritmo e lo stile del gioco, che perde parte del dinamismo e della freneticità multiplayer per dar luogo ad un gameplay più ragionato e cervellotico, memore addirittura di alcune soluzioni già viste nei due
Super Mario Galaxy. È un vero peccato che a tale creatività non si accompagni un livello di sfida adeguato: l’inesistente intelligenza artificiale dei nemici li rende banali ed a malapena fastidiosi per il giocatore. Il sospetto è che siano stati usati solo per “riempire” i livelli, e lasciare il giocatore meno a se stesso tra un puzzle ambientale ed una sezione di platforming. Altro punto interrogativo della modalità a singolo giocatore è la sua durata: abbiamo completato i primi due mondi in un tempo piuttosto breve e supponiamo che l’intera modalità non conti più di 4 – 5 ore gioco. Se ciò fosse confermato in sede di recensione non potrebbe che costituire un punto negativo, visto che l’intero sforzo dei programmatori di Nintendo di fornire a Splatoon una modalità singleplayer che non fosse un mero riflesso di quella multiplayer potrebbe vedersi vanificato da una durata così ridotta.
Stile da vendere
Oltre al suo particolare gameplay, ciò che di Splatoon colpisce il giocatore è senza dubbio l’aspetto grafico: coloratissimo, vivace,
ricco di stile, lo sparatutto Nintendo è lontano anni luce dai canoni dei tipici FPS/TPS, spesso accusati di basare eccessivamente le proprie palette cromatiche sulle tonalità del grigio e del marrone. Non è solo la pioggia di colori a rimanere impressa, ma anche lo stile caratteristico di personaggi, inklings e polpi, il loro vestiario, le architetture. Il gioco adotta uno stile a metà strada tra quello modaiolo giapponese ed il tipico look anni ’90 da skater, realizzando una combinazione unica e ricca di fascino. Allo stesso modo Nintendo ha creato dietro al titolo un intero universo, con storia, retroscena, cultura, addirittura un gergo particolare, che contribuisce a rendere unica l’atmosfera di Splatoon. Per quanto il titolo non offra particolari virtuosismi tecnici, si nota con piacere come il motore di gioco riesca a reggere tutto alla perfezione, con zero tentennamenti, sia in singolo che in multiplayer. Per quanto riguarda la porzione multiplayer, per quanto la nostra prova sia avvenuta in condizioni controllate e diverse da quelle reali, l’impressione è che
il netcode si comporti ottimamente, con assolutamente nessun problema di lag o connessione. Completa il quadro un comparto sonoro ricco di musiche allegre e piacevoli, oltre ad una serie di extra come minigiochi, sfide, supporto agli Amiibo ed a Miiverse, che tratteremo più approfonditamente in sede di recensione.
Commento
Pro e Contro
✓ Fresco ed innovativo
✓ Multiplayer frenetico e divertente
✓ Stile grafico vincente
x Poco senso di sfida in singleplayer
x Pochi contenuti al lancio?
#LiveTheRebellion