Ci sono voluti 8 anni per vedere l’uscita di un nuovo capitolo principale di Persona. Il quarto infatti risale al 2008 e dopo una lunghissima attesa, il 15 settembre 2016 è stato il giorno del lancio di Persona 5. Complice quindi l’uscita in Giappone (ricordiamo che in occidente arriverà il 14 Febbraio 2017), noi di I Love Videogames vi proponiamo un’esclusiva anteprima del gioco, grazie ad una copia giapponese acquistata per l’occasione.
L’impatto iniziale con Persona 5 è spiazzante. Iniziato il gioco ci si ritrova subito catapultati nel bel mezzo dell’azione con il protagonista impegnato in una fuga da un casinò. Bisogna ricordare, infatti, che nel titolo i personaggi sono dei ladri, quindi il motivo dei furti sarà ricorrente. In questa fase si farà subito conoscenza dei controlli, facili e intuitivi, e dopo una breve introduzione ci sarà un salto indietro nel tempo ad Aprile, mese in cui comincia effettivamente l’avventura. Anche in Persona 5 impersoneremo il classico protagonista trasferitosi da un altra città, ma già da questo momento vedremo una trama dai toni totalmente diversi rispetto a quanto vissuto in passato, a partire proprio dal protagonista e la sua storia. Il giovane infatti si trasferisce a Tokyo dovendo sottostare a libertà vigilata per aver ferito un uomo che cercava di molestare una donna. Questo però è solo un piccolo assaggio della tipologia degli avvenimenti che vivremo nel gioco, che spesso ci metterà di fronte a fatti duri e spesso crudeli, cosa che contribuisce a dar vita ad una storia decisamente seria, più adulta e per certi versi più vicina ad uno Shin Megami Tensei classico che un Persona, e proprio questo è uno degli aspetti più innovativi proposti dal gioco: il ritorno alle origini che vuole la serie come spin-off di SMT.
Nel complesso la trama di Persona 5 si rivela essere di altissimo livello, merito anche dei suoi personaggi caratterizzati alla perfezione. Proprio loro sono uno dei motivi portanti di tutta la storia e anche quelli secondari giocano un ruolo fondamentale, come mai era successo prima.
Uno degli aspetti che colpisce del gioco è la fortissima sensazione di unità del gruppo. Non solo per via della storia, ma anche per l’aspetto giocato. In battaglia i personaggi si supportano di continuo, uniti contro il nemico. Non solo potremo scegliere se utilizzare direttamente un personaggio o dargli ordini, ma ci si può proteggere a vicenda, attaccare insieme e molto altro come ad esempio cedere il proprio turno ad un alleato grazie al Baton Touch, potenziando le sue statistiche per l’attacco successivo. A rafforzare ancora di più il concetto di team però ci pensano i personaggi stessi, che non smetteranno di incitarsi in battaglia, compreso il protagonista, molto meno silenzioso che in passato: si sentirà parlare in alcune cutscene animate e molto più spesso durante le battaglie o nei dungeon. Come ciliegina sulla torta abbiamo la Thief’s Union. Simile al Vox Populi di Persona 4 Golden, questa feature online permette direttamente ai giocatori di aiutarsi in vari momenti del gioco, ad esempio consultando scelte fatte in un determinato giorno o soccorrere qualcuno in caso si trovi in pericolo durante un combattimento.
I dungeon, un’altra delle più grandi novità e al tempo stesso un miglioramento enorme paragonato ai capitolo precedenti. Dimenticate i soliti labirinti generati caso fatti da stanze e corridoi. I dungeon di Persona 5 sono unici, estremamente complessi e pieni di pericoli da affrontare. I Palace, questo il nome dei labirinti, sono manifestazioni fisiche del cuore delle persone corrotte da sentimenti oscuri, spesso legati ad uno dei sette vizi capitali. Il compito del giocatore è quello di esplorare il luogo alla ricerca del tesoro, in modo da riformare l’obiettivo ma non sarà semplice: oltre ad essere pieni di nemici, i Palace propongono tantissimi enigmi da risolvere per poter andare avanti, inoltre si tratta di luoghi molto grandi che porteranno via anche più di un giorno per essere completati, sia nel gioco che nella vita reale.
Come detto in precedenza, i protagonisti sono dei ladri, e questo aspetto influisce fortemente sul gameplay. Un approccio stealth è pressoché fondamentale per venire a capo dei Palace, anche perché ognuno di questi dungeon presenta un indicatore di allerta che se arriva al 100% comporta l’uscita forzata dal posto e di conseguenza la perdita di tutti i progressi fatti fino a quel momento. Inoltre cogliere di sorpresa i nemici può rivelarsi cruciale per l’esito degli scontri, che sono assolutamente da non sottovalutare in quanto il livello di difficoltà è molto più elevato rispetto a quello che si può pensare, nulla di insuperabile ovviamente ma il gioco dà il meglio di sé dal livello normale in poi.
Se i Palace sono luoghi specifici legati ad un determinato individuo, i Memento rappresentano il cuore della collettività. In questi dungeon, generati in maniera casuale, potremo svolgere una delle tantissime missioni secondarie disponibili, che solitamente consistono nel trovare il proprio obiettivo e riformarlo. Delle volte però dovremo prima svolgere una serie di indagini per conoscere volto e nome del bersaglio, andando in giro per la città alla ricerca di informazioni.
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