Quando, nel corso della Storia, lo spirito d’avventura decide di pompare flussi continui di ambizione nelle vene di pochi fortunati, ci sono alcuni uomini che decidono di rispondere alla chiamata del mondo senza alcuna paura. È stato il caso dei Vichinghi nell’antica cultura nordica medievale, certo, ma lo è stato anche per un gran numero di altri avventurieri nel corso della Storia, nati in un recinto troppo piccolo per contenere le loro ambizioni verso il mondo esterno.
Non è un segreto che le storie di pirati siano ormai entrate nell’immaginario collettivo: combattimenti a fil di spada, armi da fuoco a pallettoni e spietati saccheggi sono forse ciò che più affascina i maggiori appassionati del periodo coloniale, un periodo in cui un giusto numero di galeoni d’oro poteva comprare una nave, una ciurma e una batteria di cannoni per salpare alla volta dei Sette Mari. Mari che erano solcati da un gran numero di velieri e navi diverse, appartenenti a pirati e uomini della corona in egual misura.
A un certo punto nella Storia contemporanea, qualcuno ha ben pensato di creare un gioco da tavolo pieno di pirati all’interno dell’universo di Warhammer Fantasy: Man O’ War è stato prodotto nel lontano 1993 per un pubblico di giocatori “tabletop” già immersi nel mondo di Warhammer, e “riciclava” i personaggi principali dell’universo fantasy per riproporli in una serie di battaglie per il dominio sugli oceani. Oggi, dopo circa 23 anni dal rilascio del gioco da tavolo, gli sviluppatori indipendenti di Evil Twin Artworks hanno deciso di dare una nuova vita al prodotto di Games Workshop, e hanno rilasciato Man O’ War: Corsair su Steam in una versione ad accesso anticipato. Ma sceglierete di essere temibili pirati o onorevoli uomini dell’Impero?
Versione testata: Alpha 0.1.0
Yarrr, me capt’n!
Man O’ War: Corsair cerca di riproporre lo stile di vita tipico dei pirati
Le battaglie in mare erano spietate, ai tempi dei velieri e delle armi da fuoco dell’epoca coloniale: i pirati erano noti per le loro razzie e per la loro crudeltà, e non poche furono le navi abbordate, saccheggiate e affondate in alto mare nel corso del XVIII secolo. Ciò nonostante, in molti vedono ancora un grande fascino nella figura del pirata, noto per il suo libero spirito di indipendenza e per la sua quasi inesistente paura della morte; Man O’ War: Corsair cerca di catturare lo stile di vita tipico dei pirati, proponendo un vastissimo mondo esplorabile via nave in cui (quasi) tutto è possibile.
Nei panni di un capitano di una nave appena battezzata (e di cui sarà possibile scegliere il nome), il giocatore viene lanciato a bordo di un veliero per solcare i mari di un mondo di gioco fittizio, popolato da orchi e creature marine dalle dimensioni sovrumane. La trama è sostanzialmente assente in Corsair: un capitano di umili, intermedie o nobili origini (utili per determinare il livello di difficoltà) si ritrova al comando di un vascello con una ciurma di affezionati marinai assetati di sangue e ricchezze, e dovrà vagare di porto in porto svolgendo missioni e assaltando altri velieri al fine di acquisire risorse e rivenderle negli approdi più vantaggiosi delle terre emerse.
Comparto tecnico ancora embrionale, ma promettente
Sebbene il comparto tecnico sia in uno stato piuttosto embrionale (il gioco, lo ricordiamo, è ancora disponibile esclusivamente in fase Alpha), gli effetti di luce e i modelli grafici in generale sembrano già promettere parecchio per un titolo che si propone di riportare in vita un universo abbandonato da più di 20 anni, anche se c’è evidentemente ancora molta strada da fare sul fronte dell’ottimizzazione. Onde e riflessi a parte, infatti, non esistono effetti grafici particolarmente pesanti, all’interno di Man O’ War: Corsair, né texture così complesse da richiedere una mole di calcolo estrema per essere gestite; con un framerate altalenante e raramente stabile, lo scorrere sullo schermo dell’esperienza di gioco è ancora troppo incerto per poter esprimere un giudizio concreto, ma siamo certi che gli sviluppatori lavoreranno parecchio in tal senso nel corso dei prossimi mesi.
Un discorso diametralmente opposto, invece, può essere fatto per quanto riguarda il design dei personaggi e delle creature avversarie in generale: pur non brillando per cura e originalità, le texture degli alleati e dei mostri all’interno del gioco (primo fra tutti il mastodontico Megalodonte) hanno senza alcun dubbio un aspetto convincente, e la prima apparizione non prevista di un mostro marino sarà certamente in grado di sorprendere più di un giocatore nel corso della sua avventura. Altrettanto (se non più) dettagliate risultano, inoltre, le navi utilizzate dal giocatore o dai nemici, ricche di particolari che rendono ogni vascello una gioia per gli occhi già a questo primo stadio dello sviluppo.
Se a ciò si aggiunge una colonna sonora ben studiata che accompagna e riempie ogni singola battaglia, Man O’ War: Corsair risulta certamente caratterizzato da un comparto tecnico più che promettente, che si spera venga sfruttato a pieno nel corso dello sviluppo.
Ogres ahoy!
Un gameplay di battaglie, cannoni e abbordaggi
La parte più divertente del nuovo titolo di Evil Twin Artworks, tuttavia, non sono certo i semplici viaggi per mare (che, al contrario, risultano particolarmente lunghi e tediosi a meno di incappare in qualche nave da distruggere); al centro del gameplay stanno, infatti, le battaglie tra i vascelli, che possono essere distrutti dalle batterie di cannoni del veliero o semplicemente abbordati per affrontare l’equipaggio nemico con armi da fuoco alla mano. Fa storcere un po’ il naso l’assenza (si spera, momentanea) di qualsivoglia arma bianca a disposizione del giocatore, che si ritroverà a staccarsi dal timone della nave per abbattere i nemici dalla distanza con le sue fide bocche di fuoco nel corso degli abbordaggi; con un gran fragore di spade e metallo già presente sul ponte della nave in tali frangenti, tuttavia, sembra quasi naturale l’implementazione futura di qualche arma bianca per affrontare l’equipaggio avversario combattendo alla testa della propria ciurma, piuttosto che restando nelle retrovie per eliminare i nemici senza avvicinarsi troppo.
Sul fronte delle armi, il giocatore avrà a disposizione cinque bocche di fuoco diverse da poter acquistare nei vari porti, che spaziano dal fucile a lungo raggio a un paio di pistole a colpo singolo o a ripetizione.
Al di là di abbordaggi e battaglie navali (che, comunque, risultano particolarmente divertenti e appaganti in ogni occasione), la presenza di un Megalodonte (uno squalo di dimensioni gigantesche) all’interno di questa prima versione di Man O’ War: Corsair fa ben sperare nella presenza di un gran numero di creature marine da poter affrontare nel corso dei viaggi per mare, e non c’è dubbio che i combattimenti con gli squali giganti siano già entrati a pieni voti tra i momenti più divertenti dell’esperienza di gioco. E, sì, sappiamo che state pensando al Kraken.
Tharr be land closeby, capt’n!
Realismo da un lato, noia dall’altro
Tra un assalto ai vascelli nemici e l’altro, il giocatore si ritroverà spesso a viaggiare di porto in porto per vendere risorse o affrontare missioni in cambio di galeoni d’oro, che potranno poi essere spesi per comprare nuove armi, arruolare nuovi membri della ciurma o migliorare la propria nave per renderla più robusta e, al tempo stesso, più aggressiva che mai. Per quanto sia presente la possibilità di raddoppiare la velocità di gioco, tuttavia, i viaggi per mare risulteranno spesso troppo lunghi per non causare noia, e anche il semplice raggiungimento di un punto in mezzo al mare (magari per affrontare un altro Megalodonte) può far sbuffare per l’eccessiva lentezza della nave. Se, da un lato, ciò contribuisce a rendere più realistico il tutto (complice anche la presenza di un vero e proprio indicatore nell’HUD per navigare col vento in poppa), non c’è dubbio che ciò spinga il giocatore anche ad abbandonare il titolo in fretta, allo stato attuale, nonostante la grandissima quantità di missioni secondarie da poter compiere (compresa la ricerca di tesori).
Al momento attuale, uno dei maggiori pregi di Man O’ War: Corsair è sicuramente la capacità di stupire: che sia con una nave carica di orchi, con una mappa del tesoro o con un Megalodonte che minaccerà di rovesciare la nave all’improvviso, non saranno pochi i momenti in cui il nuovo titolo di Evil Twin Artworks sarà in grado di lasciarvi a bocca aperta, catapultandovi in un mondo alternativo fatto di avventure e scontri per mare. Si spera che la versione finale (che dovrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi) possa, in qualche modo, “rattoppare” tutti i – legittimi – punti di debolezza di questa prima versione Alpha, offrendo una maggiore ottimizzazione e un gran numero di feature e creature che sapranno affascinare il giocatore man mano che il titolo si svela davanti ai suoi occhi.
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Commento
Avete mai sognato di diventare pirati e solcare i Sette Mari? Be', non saranno i Sette Mari che siete abituati a conoscere, ma il mondo creato dagli sviluppatori di Evil Twin Artworks promette di essere vasto e vario abbastanza da poter offrire un'esperienza di gioco di qualità, una volta rilasciato il gioco finale. L'acquisto della versione ad accesso anticipato, attualmente, è tuttavia consigliato soltanto per chi accetta di vivere l'evoluzione del gioco volta per volta nel corso dei prossimi mesi: con un framerate un po' ballerino, la mancanza di viaggi rapidi tra un porto e l'altro e una serie di piccole mancanze generali, la versione Alpha di Man O' War: Corsair è lontana dall'essere un prodotto finale, con un gran numero di "buchi" ancora da rattoppare e qualche bug occasionale che potrebbe costringere i meno pazienti ad abbandonare il gioco per qualche mese. Ciò nonostante, il nuovo titolo di Evil Twin Artworks dimostra avere un grande potenziale, possibilmente in grado di stupire gli appassionati di battaglie navali e polvere da sparo Settecentesca. E non ho dubbi che gli sviluppatori sapranno sfruttare al massimo tutti i punti di forza già riscontrati nel corso di questa gradita anteprima.
Pro e Contro
✓ Battaglie navali divertenti e adrenaliniche ✓ Atmosfera resa perfettamente ✓ Ci sono i megalodonti!
x Viaggi tra i porti lunghi e noiosi x Mancanza di viaggi rapidi x Piccole mancanze generali x Scarsa ottimizzazione
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