Avete mai pensato come sarebbe il ritrovarsi pienamente coscienti all’interno di un sogno? Magari un sogno che, per quanto surreale, rispetta alla perfezione praticamente tutte le leggi della fisica?
Gli sviluppatori di
NoBrakesGames, un team indie con l’evidente passione per i platform, devono essersi chiesti diverse volte che razza di esperienza potesse essere, prima di partorire l’idea per
Human: Fall Flat; poi, con tanta ambizione e determinazione, si sono lanciati nell’impresa per cercare di realizzare un’esperienza di gioco fedele alle loro aspettative (
e a quelle degli utenti).
Nel caso specifico,
Human: Fall Flat è un puzzle-platformer “
open-ended” (
sostanzialmente dal gameplay non lineare) attualmente in sviluppo per
PC, che mette il giocatore alle prese con una serie di ambientazioni da percorrere e puzzle fisici da risolvere per giungere, banalmente, all’uscita del livello attuale.
Il titolo dei NoBrakesGames è ancora un prototipo, ma è stato già approvato tramite
Steam Greenlight ed è al momento disponibile per l’acquisto sul
sito ufficiale degli sviluppatori.
Pronti a cadere?
“Dagli il calcio. Immergilo.”
In Human: Fall Flat, il giocatore guida Bob attraverso i suoi sogni
Come insegna
Christopher Nolan, il modo più efficace per svegliarsi da un sogno è cadere nel vuoto. Cosa succede, però, se la caduta viene interrotta da un altro sogno? In
Human: Fall Flat, il giocatore sarà chiamato a guidare il simpatico
Bob (
completamente bianco all’inizio, ma potrà essere personalizzato con colori e disegni) attraverso i suoi sogni peggiori, in architetture caotiche e spesso definite dalle sue “paure e ansie”, o anche solo dai suoi ricordi. Attraversare una semplice porta (
o un passaggio) con un cartello di uscita permetterà al nostro Bob di continuare la sua caduta, passando al sogno successivo.
È così che Bob si ritrova in un ambiente surreale e onirico, con strutture fluttuanti e veri e propri labirinti architettonici che si porranno tra lui e il suo prossimo sogno. Il tutto viene presentato con una (
volutamente) scarsissima attenzione per le texture e i dettagli, quasi come se Bob si trovasse all’interno di un dipinto minimalista: le varie strutture saranno appena accennate da forme e poligoni, e il tutto contribuisce certamente a dare un’idea di onirico alle intere ambientazioni, che scorreranno con estrema fluidità per tutta la durata dell’esperienza. Stupisce, ad esempio, l’impeccabile ottimizzazione già messa in pratica dagli sviluppatori: già dalla versione 0.3.0, infatti,
non è necessario possedere un computer di fascia troppo alta per godersi le avventure di Bob, che scorrono su schermo senza troppi problemi nella gran parte dei casi.
Lasciano un po’ di amaro in bocca l’attuale
assenza di colonna sonora (
fatta eccezione per un delizioso motivetto nel menù principale), che immerge totalmente nel silenzio i pellegrinaggi del giocatore attraverso i puzzle,
o l’animazione dello stesso Bob, che sembra poco meno di un
ragdoll ubriaco che vaga barcollando per le ambientazioni. Trattandosi ancora di un prototipo, tuttavia, si spera fortemente che tali aspetti vengano migliorati con la release definitiva, e gli sviluppatori sembrano essere già al lavoro su una colonna sonora integrale per il gioco completo.
“Signor Bob, le piacerebbe tornare a casa, in America, dai suoi figli?”
NoBrakesGames ha deciso di mantenere il mistero su chi possa essere il cosiddetto
dream-maker, un elemento che potrebbe andare a comporre una parte consistente della trama, ma una cosa è certa sin da ora:
Bob dovrà affrontare un gran numero di pericoli e ostacoli per superare tutte le sue paure e vincere contro i suoi sogni, e non c’è un solo modo “giusto” per farlo. In alcuni casi, conoscendo le sporgenze e le meccaniche di gioco, sarà persino possibile saltare dall’inizio alla fine di un livello con un singolo passaggio, e questo è forse uno degli elementi più affascinanti della piccola perla che è
Human: Fall Flat: non esiste un solo modo per completare i livelli, né una singola strada per giungere all’uscita o una singola soluzione ai vari puzzle proposti. Con un po’ di ingegno e creatività, Bob potrà scalare un treno deragliato o risparmiarsi una serie di sporgenze semplicemente seguendo i passaggi giusti.
Bob: traceur professionista
E le meccaniche platform sono forse la parte più divertente del titolo di NoBrakesGames: Bob potrà saltare, aggrapparsi a sporgenze e tirarsi su, raccogliere oggetti, penzolare da palle demolitrici e/o lanterne e così via, e tutto con il solo ausilio delle onnipresenti leggi della fisica. Persino lanciarsi in un pozzo di luce di un palazzo in costruzione può essere divertente, e, a differenza delle animazioni di Bob quando si muove tra i vari livelli, i movimenti compiuti dal personaggio durante le scalate sono quanto di più bello da vedere ci possa essere, risultando realistici ad ogni singolo istante.
Anche in questo suo primo stadio di prototipo (
con soli 6 livelli da giocare, di cui tre particolarmente lunghi),
Human: Fall Flat presenta delle meccaniche efficaci e divertenti, testimoni dello sviluppo capace e consapevole da parte del team di NoBrakesGames.
“Ti do due minuti per disegnare un labirinto che ne richieda uno per risolverlo.”
Human: Fall Flat è già efficace e divertente così com’è
La formula di gioco di
Human: Fall Flat risulta efficace e divertente già così com’è, nonostante alcuni casi di puzzle che appaiono frustranti semplicemente perché la fisica non sembra reagire come dovrebbe. Trattandosi di un titolo
open-ended, tuttavia, si è portati persino a dubitare che la soluzione adottata occasionalmente da chi scrive sia stata quella corretta, semplicemente perché il titolo è già vasto in questa sua forma quasi embrionale. A questo punto dello sviluppo, colonna sonora e rifiniture del motore fisico a parte, ciò che manca davvero al gioco sono delle semplici “chicche” o “rifiniture” che potrebbero rendere l’esperienza più che piacevole dall’inizio alla fine: Easter Egg, Achievement (
che verranno certamente introdotti con Steam) ed eventuali collezionabili sono solo alcune delle idee che potrebbero essere accolte dagli sviluppatori, se non altro per rendere l’esperienza di gioco più interessante di quanto già non sia.
Trattandosi di un ambiente onirico, inoltre, l’implementazione di architetture indefinite e surreali (
à la Monument Valley, per esempio, che sfrutta i Paradossi Architettonici) potrebbe contribuire a rendere incredibilmente più varie le avventure di Bob, aumentando i tocchi di stile all’interno delle ambientazioni di gioco. Non resta che attendere la release finale per giudicare l’intera esperienza nel suo complesso.
Nel frattempo, vi lasciamo a una galleria di immagini tratte direttamente dal gioco:
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Commento
Pro e Contro
✓ Motore grafico leggero ed efficace
✓ Divertente ed estremamente vario
✓ Splendido level-design
✓ Motore fisico efficace...
x ... Ma a volte decisamente frustrante
x Alcune animazioni poco convincenti
#LiveTheRebellion