Far Cry è una saga che è riuscita a guadagnarsi una discreta fetta di pubblico solamente a partire dal suo terzo episodio, all’interno del quale non solo è presente uno degli antagonisti più riusciti degli ultimi anni, ma anche un perfetto equilibrio tra gameplay e narrazione. Per quanto capace di soddisfare comunque le aspettative dei fan, i due capitoli seguenti non sono riusciti a replicare il successo di Far Cry 3 a causa di meccaniche troppo simili tra loro e di alcune discutibili scelte stilistiche. In arrivo il 27 febbraio, Far Cry 5 sembra avere tutte le carte in regola per riportare il focus sulla serie, grazie ad un’ambientazione d’impatto, a tematiche non banali e ad un gameplay solido in ogni suo aspetto. In occasione della Milan Games Week, siamo riusciti a mettere le mani sul nuovo capitolo targata Ubisoft per circa 10 minuti, sicuramente troppo pochi per un giudizio definitivo, ma abbastanza per presentarvi questa anteprima.
La demo in prova ci ha messi subito a bordo di un aereo, con lo scopo di abbattere alcuni obiettivi sensibili (come alcuni silos ripieni di carburante) e, nel finale della missione, fermare un convoglio prima che potesse raggiungere la propria meta. Inutile negarlo: la build del titolo testata era evidentemente ancora arretrata rispetto al prodotto che potremo trovare nei negozi tra qualche mese, o quantomeno è quello che speriamo. Tralasciando i comandi estremamente macchinosi che abbiamo avuto poco tempo per padroneggiare, Far Cry 5 si è dimostrato ricco di cali di frame e, soprattutto, di effetti pop up che, nel loro culmine massimo, hanno fatto comparire il convoglio che dovevamo abbattere pochi metri prima che lo raggiungessimo. Questo non solo ha reso la demo di difficile fruizione, facendoci schiantare più volte contro gli alberi, ma ci ha permesso anche di avere a che fare con quelli che, al momento, sembrano essere i nemici principali del titolo in questione: i caricamenti. Non esageriamo dicendo che, dei 10 minuti di demo a nostra disposizione, abbiamo passato dai 2 ai 3 minuti a guardare le immagini di caricamento dopo essere morti in modi terribilmente stupidi. Anche in questo caso siamo certi che, come tutti gli anni, Ubisoft saprà porre rimedio a questi problemi tecnici, come accadde esattamente un anno fa con Ghost Recon: Wildlands.
Una volta che ci siamo stufati dei controlli legnosi dell’aereo, abbiamo deciso di atterrare per continuare la nostra missione a piedi e per testare con mano il gunplay della nuova produzione Ubisoft. In questo caso la situazione è migliorata sensibilmente, con pop up quasi del tutto assenti e con una stabilità nel frame rate decisamente maggiore. I pochi colpi sparati, inoltre, ci hanno trasmesso un buon feedback con le armi, non molto lontano dagli episodi precedenti e, proprio per questo motivo, più che valido. Ottima anche la regia della cutscene che ha accompagnato l’annuncio della fine della demo, con personaggi graficamente ben riusciti e una recitazione generale di buon livello. Ci auguriamo, quindi, che il titolo si dimostri essere un ottimo prodotto a livello di gameplay, ma che sia capace, grazie alle tematiche mature e ai suoi personaggi sopra le righe, di stupire anche dal punto di vista della sceneggiatura.
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