È quasi trascorso un anno da quando
Corecell, piccolo studio indie taiwanese, ha rilasciato la prima versione di
AeternoBlade tramite il Nintendo eShop di 3DS. All’epoca
il titolo non ci aveva convinto, risultando mediocre e poco incisivo, ma siamo ora pronti a dare una seconda chance al gioco, che si presenta con una versione rinnovata su
PS Vita.
AeternoBlade alla riscossa…
Avviando la versione PS Vita del gioco si viene colti da un profondo senso di familiarità.
Molto poco è stato infatti cambiato dalla precedente versione. Ritroviamo la stessa avventura, introdotta dallo stesso filmato FMV e la cui trama è sviluppata nello stesso identico modo della versione 3DS. Freyja, la nostra protagonista, è una guerriera in cerca di vendetta contro il demone autore dello sterminio del proprio villaggio, Beladim. Armata della titolare AeternoBlade,
una spada in grado di controllare lo scorrere del tempo, e aiutata da un piccolo cast di comprimari, la nostra eroina si getterà quindi in un avventura a scorrimento che fa il verso ai cosiddetti
metroidvania. La storia di AeternoBlade purtroppo puzza di già visto e già sentito, risulta spesso banale e prevedibile in più punti e la qualità dei dialoghi è lontana dall’essere ottimale. Molti passaggi sono confusi e risultano poco chiari al giocatore, a volte anche generando qualche grattacapo di troppo quando contengono indicazioni su come proseguire nel gioco o come affrontare un determinato enigma ambientale.
…ma la solfa è sempre quella
La mediocrità di fondo di AeternoBlade è rispecchiata anche dal suo gameplay. Il gioco è un classico action platformer a scorrimento. Se inizialmente i livelli saranno piuttosto lineari e contenuti, procedendo nel corso dell’avventura questi si apriranno a strutture più complicate e ramificate, con molteplici percorsi ed ostacoli superabili soltanto dopo aver ottenuto specifiche abilità. Una ricetta alla
metroidvania dunque, anche se
il level design non raggiunge mai le vette dei migliori Metroid o dei migliori Castlevania. Il combattimento si esplicita tramite una serie di combo attuabili con il pulsante dell’attacco. Sfortunatamente soltanto nelle fasi avanzate del gioco sarà possibile ottenere combo alternative, quindi per tutta la prima parte dell’avventura il giocatore sarà costretto ad un button-mashing
senza stimoli e senza alcuna strategia. La situazione non viene certo migliorata dai nemici, con pattern di attacco ripetitivi e noiosi, assolutamente non in grado di offrire alcuna sfida al giocatore.
Solo i boss di fine livello riescono a risollevare un po’ la qualità, con pattern di attacco e difficoltà moderatamente interessanti. La componente più interessante del gioco è tuttavia l’utilizzo dei poteri della AeternoBlade: riavvolgere il tempo, rallentarlo, e così via. Questi vengono utilizzati nella risoluzione di puzzle ambientali ben studiati ed accattivanti che purtroppo, nuovamente, si concentrano nella seconda parte del gioco. È come se AeternoBlade fosse costituito da due giochi: uno più blando, noioso, lineare, ripetitivo, senza sfida; un altro che inizia invece a mostrare qualità grazie ad una strutturazione dei livelli più elaborata, ad un sistema di combo che si apre ed all’utilizzo sempre più ingegnoso di puzzle. Il vero problema è che per giocare al secondo gioco è necessario superare la prima, pessima parte, un’impresa che potrebbe scoraggiare i più.
Ripetitività e riciclo non fanno mai bene…
Il passaggio ad una piattaforma come PS Vita ha sicuramente giovato al comparto grafico di AeternoBlade, che ora appare più nitido e brillante e più fluido. Nel sottofondo
persistono comunque gli stessi problemi della versione 3DS, tra cui dei modelli poligonali eccessivamente semplici, texture degli ambienti bruttine e slavate ed una grande ripetitività generale. Il design artistico del gioco è particolarmente debole, e se il character design dei personaggi principali è più o meno decente (
anche se sembra provenire da un qualsiasi JRPG dell’era PSX), quello dei nemici è completamente anonimo e riciclato all’inverosimile. In AeternoBlade sono presenti pochissime tipologie di nemici, e per allungare il brodo gli sviluppatori di Corecell hanno ben pensato di crearne di ulteriori utilizzando colorazioni differenti degli stessi modelli poligonali. Una strategia di sviluppo al risparmio, che non giova al look complessivo del gioco. Lo stesso riciclo è evidente anche nelle ambientazioni, spesso vuote, anonime e semplificate al massimo. Pur senza raggiungere l’eccellenza il commento musicale di AeternoBlade è su di un altro livello rispetto alla componente grafica. Le musiche non saranno forse memorabili, ma sono orecchiabili, piacevoli e si adattano molto bene all’ambientazione e al tipo di gioco.
Verdetto
5.5 / 10
Cambia la piattaforma, ma non la sostanza
Commento
Pro e Contro
✓ Enigmi ambientali interessanti
✓ Seconda parte del gioco valida in generale
✓ Qualche ritocco grafico rispetto alla versione 3DS
x Prima parte del gioco vuota e noiosa
x Storia banale
x Design artistico mediocre
x Combattimenti ripetitivi
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