Dopo quasi un anno e mezzo di attesa – tanto è infatti il tempo trascorso dal 10 Dicembre 2011, data in cui veniva rilasciato in Giappone Monster Hunter 3G su Nintendo 3DS – finalmente il nuovo episodio dell’amato franchise Capcom sbarca anche in occidente, con un paio di novità. La prima è il nome modificato in un più accattivante Monster Hunter 3 Ultimate mentre la seconda è l’arrivo, oltre che su 3DS, anche di una versione del gioco per Wii U, la neonata console casalinga di casa Nintendo. Sarà dunque valsa la pena sopportare tutti questi mesi di attesa? Scopriamolo subito assieme.
Monster Hunter 3 Ultimate non è altro che la versione definitiva, rivista e corretta di Monster Hunter 3, uscito nel 2009 su Nintendo Wii (2010 in occidente). Guai però a definirlo un semplice port migliorato, perché in questo caso le aggiunte sono sostanziali, e difatti raddoppiano la quantità di contenuti del gioco, oltre a limarne alcune imperfezioni nel gameplay. Rispetto al gioco originale Monster Hunter 3 Ultimate presenta 1 mostro inedito, 9 varianti inedite di mostri già noti e 28 mostri provenienti da altri giochi della serie, per un totale di 38 mostri aggiuntivi. Monster Hunter 3 Ultimate presenta quindi in totale 73 mostri differenti, contro i soli 35 della versione Wii. Il gioco introduce inoltre una nuova serie di missioni di grado elevato che portano il numero totale di missioni nel gioco a 339, escludendo i DLC (un incremento di 171 missioni). Simili aggiunte sono riscontrabili anche negli equipaggiamenti, mentre la categoria delle armi non ha visto solo delle aggiunte ma anche alcune modifiche: in primis sono state introdotte quattro nuove classi di armi: le doppie lame, il corno da caccia, la lancia-fucile e l’arco. La balestra, arma già presente in Monster Hunter 3 è stata invece modificata e resa più semplice: se nel vecchio gioco le balestre dovevano essere assemblate a partire da tre diversi pezzi, in MH3U sono preassemblate e distinte nelle loro varianti leggere e pesanti.
Ma in cosa consiste il gameplay di Monster Hunter 3 Ultimate? Nel gioco saremo chiamati a vestire i panni di un cacciatore (o di una cacciatrice, lo stabiliremo durante la creazione del file) mercenario impegnato a difendere il piccolo villaggio Moga dall’assalto di vari mostri, gigantesche creature che imperversano nel mondo di Monster Hunter. Alcuni di tali mostri ricordano nelle sembianze alcuni animali del mondo reale: orsi, pesci abissali, giganteschi uccelli, ma la maggior parte avrà un aspetto che richiama maggiormente il mondo dei rettili: dinosauri, draghi, e così via. Ogni mostro avrà le sue ben definite abilità, come ad esempio lo sputare fuoco od il produrre elettricità o veleno, così come ognuno di essi avrà il suo ben definito habitat, i suoi ben definiti comportamenti, le sue ben definite debolezze. Il compito del giocatore sarà quello di affrontare questi enormi bestioni, sia quando lo richiederanno le varie missioni della gilda, sia quando si imbatterà in essi durante le sessioni di caccia libera, utilizzando la propria arma preferita. Nel gioco sono presenti 12 classi di armi: spad-ascia, spadone, spada lunga, spada e scudo, doppie lame, martello, corno da caccia, lancia, lancia-fucile, balestra leggera, balestra pesante, arco. Ogni tipologia di arma presenta vantaggi e debolezze: alcune sono veloci ma provocano danni leggeri, altre sono più lente ma hanno potenza devastante, alcune sono utilizzabili dalla distanza, altre hanno effetti particolari. Il parco mosse di ciascuna categoria è inoltre unico, quindi passando da un’arma all’altra si ha la possibilità di variare notevolmente il gameplay e di affrontare il gioco sotto prospettive sempre differenti. Una particolarità di Monster Hunter è quella di non essere un gioco semplice. Il titolo è costruito secondo una concezione spiccatamente hardcore, e concede ben pochi appigli a chi gli si avvicina con eccessiva leggerezza. I mostri hanno infatti dei quantitativi di salute spropositati, e sono in grado di provocare tanti danni al giocatore in pochi attacchi. Di contro il giocatore non ha dalla sua ne un sistema di lock-on targeting, ne alcuna indicazione del quantitativo di danni che si sono inflitti all’avversario. Sono inoltre caratteristiche della serie la lentezza di gran parte delle armi, e l’impossibilità di interrompere l’animazione di un attacco, per passare in parata o schivata o per spostarsi: sarà possibile farlo soltanto al termine del nostro attacco. Se tale design non fosse deliberato ci troveremmo di fronte ad un titolo da criticare aspramente per la sua macchinosità, ma in realtà si tratta di scelte perfettamente motivate dalla logica e dallo spirito del gioco. Monster Hunter, un po’ come titoli come Demon’s Souls/Dark Souls e ZombiU, è un gioco che fa parte di un vero e proprio movimento di “rinascimento hardcore”. Il gioco è strutturato appositamente da punire chi si butta in battaglia a capofitto senza pensare, chi si affida al button-mashing, chi si è adagiato troppo su comodità moderne come il lock-on targeting, chi pensa che se una parte di gioco è troppo difficile basti andare a grindare un po’ di esperienza altrove per poi superarla con facilità. Monster Hunter premia piuttosto la razionalità, la metodicità del giocatore. Lo studio costante delle proprie mosse, e di quelle dell’avversario, quello dei tempi morti degli attacchi e quello dei punti deboli. Monster Hunter premia il giocatore attento, quello che da un certo movimento intuisce che tipo di attacco sta per arrivare e si prepara in anticipo a schivarlo, così come quello che da uno zoppicare, da un infuriarsi del bestione di turno capisce che i propri attacchi stanno sortendo effetto e che è tempo di portare a termine l’opera. E’ chiaro che MH3U non è un titolo per tutti i gusti, ma è anche un gioco che regala una immensa soddisfazione a chi decide di immergersi nelle sue meccaniche e di affrontarlo con rigore e metodo. Veder cadere sotto i propri colpi, dopo ore di preparativi, quel mostro che prima sembrava assolutamente imbattibile è un’esperienza incredibile, e lo è ancora di più il sapere che il gioco non ha regalato nulla, non ha concesso nulla, ma che è solamente merito dell’abilità del giocatore.
Monster Hunter 3 Ultimate non è soltanto caccia. Una parte fondamentale del gioco consiste nei vari preparativi, ovvero nella raccolta dei materiali che verranno utilizzati sia come consumabili in battaglia (erbe, pozioni, proiettili per le armi a medio e lungo raggio) sia per craftare nuove armature ed armi. Il gioco prevede all’incirca un migliaio di armi differenti, ed un paio di migliaia di pezzi di armatura differenti. Questo equipaggiamento potrà essere in minima parte acquistato al negozio ma per la maggior parte dovrà essere forgiato da zero a partire dai vari materiali raccolti, oppure ottenuto craftando armi ed armature già esistenti con altri materiali. I vari materiali potranno venir raccolti sia durante le missioni che nelle le fasi di caccia libera e sono tra i più disparati: erbe di tutti i tipi, funghi, insetti, rocce, metalli, corna, ossa, scaglie e pelli di mostro e così via. Lo spazio nel nostro inventario sarà limitato ed anche in questa fase sarà opportuno valutare strategicamente a cosa dare la precedenza nella raccolta e cosa portare con se in missione. Utilizzando le varie risorse raccolte durante la caccia sarà inoltre possibile avviare la piccola fattoria del villaggio e l’attività della flotta di pesca, che insieme contribuiranno a fornire una fonte stabile dei consumabili più utilizzati.
Il grande successo della serie in Giappone è dovuto in larga parte alla sua porzione multiplayer: i vari episodi per PSP e la versione 3DS di MH3U sono divenuti dei veri e propri fenomeni di costume nella terra del Sol Levante grazie ad una forte comunità di giocatori che si riunisce dal vivo per affrontare le varie missioni multiplayer. Per questo motivo la versione 3DS (che, dobbiamo ricordare ha quasi un anno e mezzo di vita alle spalle), originariamente pensata per il mercato giapponese, è provvista soltanto di una modalità multiplayer locale fino a 4 giocatori. Nel portare il gioco in occidente, Capcom e Nintendo hanno però ben pensato di includere una modalità multiplayer online nella versione casalinga per Wii U, come già succedeva nel vecchio MH3 per Wii. L’arrivo contemporaneo delle due versioni nel nostro mercato offre la possibilità di sperimentare varie possibilità di multiplayer. E’ possibile giocare in multiplayer locale non soltanto attraverso più 3DS, ma anche attraverso un Wii U e da uno a tre 3DS, in cross-play. Viceversa il gioco online è per il momento esclusiva della versione Wii U, ma verrà presto rilasciato un software che permetterà di giocare online alla versione 3DS attraverso la connessione con una console Wii U. Sia in locale, che online, l’esperienza di gioco migliora sensibilmente: grazie alla possibilità di coordinare i propri sforzi con quelli di altri giocatori la sensazione di appartenere ad un gruppo moltiplica esponenzialmente la soddisfazione che si ricava dal successo nelle varie missioni. In questi frangenti sarà importante avere maggiore cura della propria salute e di quella dei propri compagni: anche in multiplayer viene conservato il limite di tre tentativi per ogni missione, ma se ciò in singleplayer si traduceva con la possibilità di tornare in partita per ben due volte dopo il KO, in multiplayer i tre tentativi verranno considerati comuni per tutto il gruppo. In questo modo la caccia viene ulteriormente caricata di un senso di responsabilità: essere troppo deboli, morire troppe volte, non vanifica soltanto il proprio tentativo, ma rischia anche di far fallire l’intero gruppo. Ecco che quindi nuovamente il giudizio del giocatore si trova di fronte nuove sfide: quando conviene continuare ad attaccare? Quando conviene ritirarsi per andare a curare le proprie ferite? Anche in questo caso ad una maggiore sfida corrisponde una maggiore soddisfazione: è indescrivibile abbattere un mostro poco prima che questo sferri l’attacco che avrebbe messo KO un nostro compagno, facendoci perdere la partita. Se da un lato la coordinazione nel multiplayer locale avviene tramite l’interazione diretta dei vari giocatori, nel multiplayer online esistono vari canali per organizzarsi con gli altri membry del party. In primis è possibile utilizzare il microfono presente sul GamePad di Wii U per comunicare direttamente tramite chat vocale, metodo semplice ed efficacissimo. Chi preferisse la parola scritta a quella parlata può utilizzare invece una tastiera virtuale sullo schermo del GamePad per scrivere in una chat testuale (da segnalare anche la possibilità di utilizzare una comune tastiera USB, collegandola a Wii U), mentre per la frenesia della battaglia è previsto un menù da cui scegliere alcune frasi tipo di frequente utilizzo. Grazie a questi accorgimenti non c’è nessun ostacolo per la fruizione della modalità online su Wii U, che è inoltre del tutto priva di problemi di lag o di connessione. Al momento è possibile giocare soltanto con altri giocatori provenienti dalla regione europea, ma è previsto in futuro un aggiornamento che aprirà l’online anche a giocatori provenienti da differenti regioni. Vale la pena menzionare inoltre come, a differenza del vecchio MH3, in cui le modalità online ed offline erano del tutto separate, in MH3U sia possibile accedere anche da soli alle missioni multiplayer. Certamente affrontare missioni tarate per quattro giocatori da soli aggiunge un ulteriore grado di sfida, ma sarà possibile fare affidamento su due simpatici accompagnatori: Cha-cha e Kayamba. Si tratta di due bambini della tribù degli Shakalaka, che aiuteranno il giocatore fornendogli potenziamenti temporanei e distraendo i vari mostrazzi. Un ultima interessante caratteristica del gioco è quella che permettere agli utenti che acquisteranno entrambe le versioni di trasferire il proprio salvataggio da Wii U a 3DS e viceversa, magari per continuare a giocare anche fuori casa od in viaggio. La procedura è semplice e prevede l’utilizzo di un piccolo software da scaricare sul proprio Nintendo 3DS dal Nintendo eShop. Trasferendo il proprio salvataggio sull’altra versione, il nostro salvataggio principale resterà bloccato fino a che non vi ritrasferiremo i progressi effettuati e viceversa.
Da un punto di vista tecnico le due versioni del gioco sono caratterizzate da un ampissimo grado di fedeltà. Nel passaggio da Wii a 3DS si è perso qualcosa nella ricchezza dei modelli poligonali e nella qualità delle texture, ma il gioco ha ricevuto in cambio un nuovo sistema di illuminazione dinamica e delle ombre in tempo reale (su Wii non c’erano ombre, solo un cerchio scuro al di sotto del personaggio). L’effetto 3D stereoscopico della console portatile è stato sfruttato in maniera ottimale, con ghosting e problemi di visualizzazione praticamente assenti. Se è vero che la visualizzazione 3D nulla aggiunge al gameplay del gioco, è anche vero che è in grado di regalare al giocatore tante piccole chicche, come ad esempio veder passare in primo piano una farfalla, quasi a voler venir fuori dallo schermo. Ad ogni modo, chiunque trovasse questa caratteristica non necessaria può disabilitarla non soltanto con l’apposita levetta della console ma anche via software attraverso un’opzione nei menù. Così facendo si potrà godere di un percepibile aumento nel framerate. Su Wii U assistiamo invece ad un trattamento simile a quello a cui ci hanno abituato i migliori port HD della generazione: ritroviamo senza compromessi tutti gli elementi della versione Wii, ma con texture in maggior risoluzione. Il gioco è in 1080p ed ha un framerate che varia tra i 30 ed i 45 FPS. Anche in questa versione è presente il nuovo sistema di luci ed ombre dinamiche. In entrambe le versioni ritroviamo comunque i limiti di un gioco nato su Wii e realizzato da un team che ha lavorato per molto tempo sulla vecchia PSP: il titolo soffre di alcuni problemi di compenetrazione dei poligoni, modelli poligonali dei personaggi secondari scarni e limitata dimensione delle aree di gioco. Nonostante ciò l’impatto globale è gradevole e tutto sommato soddisfacente. Le due versioni differiscono anche per il sistema di controllo, principalmente per l’assenza del secondo stick analogico su 3DS. A differenza dei vecchi episodi per PSP, in cui si faceva tranquillamente a meno di tale comodità, Monster Hunter 3 Ultimate presenta, come Monster Hunter 3 prima di esso, delle porzioni di caccia subacquea, in cui il controllo della telecamera è fondamentale. Per risolvere questo problema Capcom ha deciso di mappare sul touchscreen di 3DS una croce direzionale virtuale con cui controllare la telecamera, assieme ad un pulsante per direzionarla automaticamente sul mostro che stiamo cacciando. Come soluzione d’emergenza è funzionale, anche se siamo lontani da un sistema di controllo ottimale: la croce virtuale è scomoda da raggiungere e soprattutto nelle fasi subacquee ciò rende le partite in parte più difficoltose che nella versione casalinga. E’ fortunatamente disponibile il supporto per il Pad Scorrevole Pro, l’accessorio (da alcuni poco amichevolmente soprannominato“Frankenstick”) che collegandosi a 3DS fornisce il secondo analogico, oltre a costituire un’impugnatura più comoda e naturale per la console portatile. In questo caso la giocabilità migliora sensibilmente, e si consiglia a tutti gli interessati alla versione 3DS del gioco di reperirne uno.
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