Originariamente uscito su PC nel 2011,
Fotonica è un titolo in prima persona sviluppato dallo studio
indie italiano Santa Ragione. Dopo un recente passaggio su
OUYA ed
iOS, il team di sviluppo è riuscito ad ottenere l’approvazione
Greenlight per la pubblicazione su
Steam, dove il titolo è stato reso disponibile lo scorso 6 Novembre, nelle sue versioni
PC,
Mac e
Linux. Per celebrare l’occasione abbiamo quindi deciso di fare un salto indietro nel tempo di qualche anno ed andare ad analizzare il seminale gioco dello studio milanese.
Versione testata: PC
Simple, not Easy
Il concept alla base di Fotonica è molto semplice. Ci troviamo di fronte ad una sorta di
“endless runner” in prima persona, dove tutte le azioni possibili sono mappate su di un
unico tasto. Tenendolo premuto inizieremo infatti a correre, prendendo velocità. Rilasciandolo effettueremo un salto, ed a mezz’aria potremo utilizzarlo per velocizzare la caduta, in modo da calibrare gli atterraggi. I livelli in cui ci muoveremo sono complessi e
pluristratificati, con numerosi percorsi da scegliere a seconda del modo in cui calibreremo i nostri salti, compito che diverrà progressivamente più difficile con l’aumentare della
velocità. Fotonica è un gioco
molto semplice da comprendere, ma non necessariamente facile da giocare. La grande velocità di gioco, il timing di salti ed atterraggi, l’astuto level design contribuiscono a dare uno spessore ed una profondità notevole per quello che dovrebbe essere “solo” un endless runner. Al giocatore saranno fondamentali doti come il tempismo, la capacità di concentrazione, lo spirito d’osservazione, oltre che una buona dose di riflessi, per attraversare gli 8 livelli Arcade di Fotonica, di difficoltà crescente e ciascuno costruito a partire da un proprio concept unico. Mentre la modalità arcade contiene soltanto questi 8 tracciati, di lunghezza e level design predefiniti, esiste anche una modalità “Endless”, in cui sarà possibile cimentarsi in tre diversi percorsi infiniti, generati proceduralmente. In questa modalità lo scopo non sarà quindi raggiungere la fine del livello, quanto realizzare il punteggio più alto possibile, restando in partita il più a lungo possibile. Proprio per via della loro natura “random”, i livelli endless si presentano con un design meno brillante, decisamente più iterativo, e forse offrono all’utente situazioni di gioco un po’ meno eccitanti di quelle viste nella modalità Arcade. Si può ovviamente compensare aumentando il livello di difficoltà. In Fotonica vi sono
4 diversi livelli di difficoltà, che in realtà corrispondono a
diverse velocità di esecuzione del gioco: maggiore la difficoltà, più rapida sarà la nostra corsa e più rapidi dovranno essere i nostri riflessi e tempi di reazione. Completano il quadro una modalità multigiocatore locale fino a 4 giocatori, delle immancabili classifiche online e ben 20 Achievements da sbloccare. È bene far notare che il giocatore che si mette d’impegno, può tranquillamente finire Fotonica in mezzo pomeriggio, se per “finire” s’intende arrivare in fondo a ciascuno dei livelli offerti dal gioco. In questo modo si perde però un po’ di vista la natura del gioco, che è chiaramente improntato sulla ricerca dell’high score. È quindi con la mentalità di chi gioca, rigioca e rigioca alla nausea per aumentare il proprio punteggio che ci si dovrebbe avvicinare a Fotonica, altrimenti si rischia di rimanerne delusi.
Una presentazione Fotonica
L’aspetto audiovisivo di Fotonica è fenomenale. Fautore di una grafica realizzata con uno straordinario stile
vettoriale, dalle sfumature
lisergiche, Fotonica pone l’accento sul senso di velocità anche nella sua componente visiva, grazie ad effetti grafici, linee cinetiche, fondali che si muovono e si trasformano. Ciascuno dei livelli del gioco ha la sua ben precisa ambientazione, alcune più attinenti al mondo reale, altre meno, tutte comunque che attraverso il filtro della grafica vettoriale assumono caratteristiche
psichedeliche ed astratte, rendendo Fotonica
un esperienza anche e soprattutto visuale. Il commento musicale del gioco è protagonista tanto quanto l’aspetto grafico, grazie a delle straordinarie composizioni elettroniche create da
Michael Manning,
Nicolò Sala e dal celebre artista giapponese
Baiyon. Ci troviamo di fronte a dei brani elettronici letteralmente “da trip”, che si sposano alla perfezione con il particolare stile visivo del gioco, e che assieme ad esso contribuiscono a creare una atmosfera psichedelica, che spinge il giocatore ad entrare in uno
stato di flusso. Vale sicuramente la pena menzionare il fatto che proprio grazie al suo particolare aspetto audiovisivo, Fotonica è stato inserito nel 2011 nella selezione della 54esima Biennale d’arte di Venezia, senza dubbio un riconoscimento di grandissimo livello e spessore per il lavoro svolto dai ragazzi di Santa Ragione.
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Verdetto
Si
Un gioco Fotonico!
Commento
Pro e Contro
✓ easy to learn, hard to master
✓ Musiche e visuali strepitose
✓ Bell'esempio di sviluppo italiano
x Potrebbe apparire troppo semplicistico
x Prezzo Steam non in linea con la versione iOS
#LiveTheRebellion