Ci troviamo nel favoloso Far West. Un villaggio di frontiera si trova preso nella morsa di un esercito di misteriosi mostri di pietra intenzionati a divorare tutti gli animali d’allevamento della comunità, i buffi Mangiolini. Sarà Dillon, un armadillo guerriero professionista a dover proteggere il villaggio dall’invasione ostile, ovviamente dietro lauto compenso.
Questa è la premessa di Dillon’s Rolling Western, preambolo che non nasconde l’ispirazione proveniente dal classico western “I Magnifici Sette” a sua volta ispirato al capolavoro di Akira Kurosawa, “I Sette Samurai”. Quasi a voler chiudere un cerchio, sono ora gli sviluppatori giapponesi di Vanpool a cimentarsi in questo archetipo, in questa storia senza tempo, con un titolo realizzato in esclusiva per il Nintendo eShop di 3DS.
Dillon’s Rolling Western si presenta come originale mix di azione, strategia e tower defense. Nel gioco saremo chiamati a difendere 10 diversi villaggi, ciascuno per tre giorni di assalto nemico. La struttura del gioco è rigidamente codificata: ogni giornata è suddivisa in una fase preparatoria, una fase di combattimento, ed una fase di riposo.
Nella prima porzione avremo libero accesso alla mappa e, con Dillon, potremo esplorare i dintorni del villaggio, raccogliere denaro, risorse e materiali di vario genere, esplorare cave, scoprire tesori segreti, ma soprattutto pianificare le azioni della fase successiva. Nella fase preparatoria sono infatti chiaramente evidenziati i punti da cui spawneranno i nemici nella fase di combattimento. In base a queste conoscenze ed in base alle nostre risorse dovremo decidere quali delle porte del villaggio rinforzare, se bloccare o meno certi percorsi con ostacoli, se ed in che modo armare le torri di difesa od addirittura quali ricostruire e quali lasciare invece in disuso.
Questa pianificazione tornerà ovviamente utile nella fase successiva, in cui ondate di nemici si infrangeranno contro le difese da noi schierate, come nel più classico tower defense. Tuttavia sarà ancora una volta Dillon ad essere chiamato in causa per eliminare la gran parte dei nemici di roccia. Muovendoci per la mappa, avremo infatti la possibilità di intercettare ondate di nemici prima che raggiungano le difese da noi schierate. Non appena toccheremo uno dei nemici, l’azione passerà ad una schermata di battaglia, come succede in certi JRPG, in cui dovremo utilizzare le abilità dell’armadillo combattente per sconfiggere tutti i nemici. Mentre saremo impegnati nella schermata di battaglia, il tempo continuerà a scorrere sulla mappa, ed è per questo fondamentale una buona fase di pianificazione, per evitare che il villaggio venga saccheggiato mentre si sta affrontando un altro nemico.
Se riusciremo a sconfiggere tutte le ondate di nemici potremo finalmente passare alla fase conclusiva della giornata, quella ambientata nel saloon. Prima di concedersi il meritato riposo, Dillon avrà modo di parlare con gli abitanti del villaggio, accettare missioni o richieste particolari per l’indomani, comprare o vendere equipaggiamento, e provare nuove abilità in sessioni d’allenamento.
Questa struttura si ripete in maniera identica per tre giornate per ognuno dei dieci villaggi del gioco, e questa grande ripetitività di fondo è forse il limite più grande di Dillon’s Rolling Western. Nonostante il gioco proponga una originale interpretazione del genere tower defense e nonostante gli sviluppatori si siano sforzati di aumentare la varietà delle mappe, dei nemici, delle abilità, una volta giunti al terzo o quarto villaggio si sa già cosa aspettarsi e l’interesse del giocatore scema vistosamente.
Dal punto di vista dei controlli, il gioco si basa quasi in toto sull’uso del touchscreen. Esso è utilizzato sia nella modalità principale di movimento, il far rotolare su se stesso Dillon, sia per attaccare i nemici rotolandogli contro o rimbalzandoci sopra, anche con l’ausilio di un paio di combo e tipi di attacco diversi che verranno upgradati nel corso dell’avventura. Questo tipo di controlli rende la fruizione del gioco piuttosto istintiva ed immediatamente divertente, anche se a lungo andare può provocare un po’ di affaticamento della mano che sorregge il 3DS, un po’ come accade in Kid Icarus: Uprising, pur non arrivando a quei livelli.
Graficamente il gioco si presenta molto bene, con uno stile grafico simil cel shading accattivante, accompagnato da una realizzazione tecnica di buon livello, che non sfigurerebbe neanche in un titolo retail.
Dal punto di vista del sonoro, il gioco presenta musichette di stampo western non particolarmente memorabili ma mai fastidiose, mentre risulta sfortunatamente assente il parlato.
La longevità è difficile da quantificare, visto che il gioco propone sfide aggiuntive che incitano e rigiocare i precedenti villaggi, anche se per molti sarà difficile non stufarsi della struttura ripetitiva prima ancora di completare almeno una volta il gioco.
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