Apro questa recensione di Alchemy Emporium dicendovi che l’alchimia è una delle pseudo scienze che più mi affascina. Vuoi per il suo legame con la chimica, vuoi per quell’aura di mistero che vari scrittori hanno creato nei secoli, per me passare del tempo tra intrugli verdognoli e ali di pipistrello è un piacere. Il gioco di Curtel Games vuole restituire questo feedback e secondo me, con i limiti del caso, ci sono riusciti.
In fuga
Alchemy Emporium è un gestionale molto semplice come idea ma molto complicato poi da capire e da masterare. Nel gioco interpretiamo un’alchimista in fuga, che decide di aprire bottega in una cittadina molto lontana così da passare inosservata e guadagnare qualche soldo per vivere. Quindi, Alchemy Emporium consiste semplicemente nel fare le pozioni e venderle ai clienti. Punto. Come vi ho detto, il concept è diretto e efficace. Essendo, però, un gestionale, avremo tantissimi pannelli, eventi, missioni, e qualsiasi alto elemento che riempia di numeri lo schermo, e quindi non sarà immediato capire cosa fare e soprattutto come farlo al meglio.
In questo, per fortuna, Curtel Games è stata davvero brava, e il team se l’è cavata con un tutorial ben fatto e qualche piccolo aiuto. Tipo un pre-set per l’organizzazione della settimana. Sia lodato quel pre-set. Nota di demerito, invece, per alcune scelte fatte nella fase più cruciale di tutto il gameplay: la creazione delle pozioni.
Ora, cerco di farvi un veloce cappello introduttivo senza tediarvi troppo e senza dirvi ogni singola azione che potrete compiere dentro al gioco. Per sapere quelle cose compratevelo. Andando avanti, ogni ciclo di azioni sarà diviso in settimane. Tramite un pannello organizzeremo la settimana in base alle nostre esigenze. Tra tutte le cose che si possono fare, 5 sono quelle fondamentali: acquistare gli ingredienti, miscelarli, assaggiare le pozioni per cercare di intuire cosa fanno, venderle e leggere i libri.
Perché sono quelli fondamentali? Beh, vendere si spiega da sé, per gli altri invece la situazione è più complicata. Ad ogni inizio run avremo una combinazione casuale di tre oggetti per ogni singola pozione creabile dentro al gioco. Questa combinazione è segreta e potremo scoprire come fare la pozione solo testando gli ingredienti e quindi rischiando anche di perderli. Non solo, ma nella fase di assaggio non scopriremo con certezza cosa fa la pozione, ma avremo una probabilità di intuire cosa fa. Probabilità che può essere confermata con successivi assaggi o con eventi in gioco. E ancora una volta non solo, perché nella fase di vendita avremo una probabilità che i clienti cerchino quella pozione o quelle pozioni che noi abbiamo creato.
Quindi, con un quantitativo così imprevedibile di possibilità, l’unica cosa che doveva essere messa in chiaro è il pannello con le pozioni già scoperte. Invece no, nascosto, in basso. Durante la fase d’acquisto non so quante volte ho aperto quel pannello per capire quali ingredienti comprare per fare le pozioni sicure e quali invece comprare per fare dei test. Si risolve tutto prendendo un figlio di carta. Però, insomma…
Verso nuovi orizzonti
Per il resto Alchemy Emporium ha un’ottima varietà. Tra eventi in game, aiutanti, ragionamenti senza senso per capire se fare o no lo scontrino a quel cliente che sembra impaccato di soldi, le ore passaranno di volata. Lo stile grafico, poi, è pazzesco. Pieno di dettagli e con queste pennellate in contrasto con le line definite delle figure umane. Un po’ meno belle le animazioni, legnosette quasi al limite del marionettistico.
Nulla di grave eh, però in un gioco che tecnicamente non ha grossi problemi, che si presenta esattamente come si vende e senza pretese esagerate, queste cose risaltano. Anche perché è un bel gestionale, assolutamente. Bilanciato, complesso e tutto quello che vi ho detto in questa recensione, ma Alchemy Emprium non brilla. Manca quel qualcosa che mi fa dire: “cavolo, sì, è unico”. E’ un vero peccato, perché questo titolo ha davvero tanti pregi, ma che per colpa di questo settore sempre più ricolmo di giochi spazzatura, rischia di rimanere sconosciuto e accantonato come mediocre.
Non fatelo, perché non è così.
Voto e Prezzo
7.5 / 10
13€ /16€
Commento
Alchemy Emporium è un bel gestionale. Un compito ben realizzato che con un concept semplice offre un'ottima varietà e complessità. Purtroppo non brilla in modo eclatante in nessun aspetto e questo è un rischio in un periodo storico così saturo di titoli di tutti i tipi. Merita, quindi non lasciatevelo scappare.
Pro e Contro
✓ Ottima varietà ✓ Bello stile grafico ✓ Concept semplice e azzeccato
x Putroppo non brilla in modo eclatante x Qualche scelta infelice nella gestione dei vari pannelli
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