Conoscete Crypt of the NecroDancer? Io personalmente, fino a qualche mese fa, non conoscevo l’opera prima dei ragazzi di Brace Yourself Games. Durante il Nindies Showcase del 20 Marzo 2019 sono quindi rimasto estremamente colpito dall’annuncio di Cadence of Hyrule: Crypt of the Necrodancer feat The Legend of Zelda. Insomma, un rogue-like con elementi da rhythm game con le ost di zelda? Da fan di Zelda e dei due generi citati non ho potuto far altro che comprarlo appena mi è stato possibile! Andiamo a vedere insieme quali sono i punti forti e le debolezze di questa prima ed importante “avventura indie” di Link e Zelda!
Ben 3 personaggi giocabili, tra cui anche Cadence, protagonista di Crypt of the NecroDancer
Sia lodato il multiplayer in locale! Il gioco offre anche la possibilità di giocare con un amico. Se comprate il gioco chiamate subito qualcuno per giocarci insieme, magari un altro fan di Zelda!
Rispondo subito alla domanda: NO, non ci troviamo assolutamente innanzi ad un more of the same, anzi. Certo, molte meccaniche sono state importate direttamente da Crypt of the Necrodancer, ma in Cadence of Hyrule è completamente diversa la formula di gioco. Mentre il primo è un rogue-like duro e puro, Cadence of Hyrule è un vero e proprio zelda-like. Bisogna cercare grotte e anfratti per la mappa di gioco e risolvere piccoli enigmi ambientali grazie ai vari oggetti trovati durante l’avventura. Si passa praticamente da un gioco basato esclusivamente sull’esplorazione di dungeon procedurali ad uno che invece mette il focus sull’esplorazione di una mappa di gioco costruita e dettagliata in stile Zelda 2D. Essa inoltre è piena di rimandi e citazioni alla saga e si, anche qui le coccò vi ammazzeranno se provate a rompergli le palle!Ma i dungeon?
Da Youtube ad Hyrule FamilyJules e Nicolas Daoust, rispettivamente chitarrista e voce del mercante, hanno entrambi un canale youtube. Se vi piace la ost del gioco vi consiglio assolutamente di seguirli!
Poche saghe videoludiche possono vantare una colonna sonora dello stesso livello di The Legend of Zelda. La mole di melodie da pelle d’oca e ritmi epici lasciata da Kondo in primis e poi dai suoi “sottoposti” è dannatamente enorme. Se non conoscete la figura di Koji Kondo vi consiglio di leggere questa mia vecchia monografia sulla sua carriera! Immagino che i ragazzi di Brace Yourself Games abbiano sentito un po’ il peso di tutto questo. Saggia decisione infatti è stata quella di mischiare alcuni brani di Zelda con altri del loro precedente titolo. Il risultato però a volte lascia un po’ a desiderare; in alcuni luoghi come le Lost Woods ad esempio non troveremo la classica Saria’s song ma un pezzo originale. Per carità, fantastico ed incalzante, però un po’ di amaro in bocca rimane. Nonostante questo la ost del gioco è senza dubbio memorabile, piena di richiami ed omaggi alla serie ma anche di ottimi virtuosismi originali. Giuro, sta roba non mi esce più dalla testa! Il pregio più grande di tutti è però quello di dimostrare con ogni nota quanto sia stato tutto fatto con amore e rispetto verso questa saga leggendaria.
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