Alessandro Ghisolfi

Speciale Anteprima: Nintendo Labo Vr Kit

Abbiamo avuto occasione di provare in anteprima il nuovo kit di Nintendo Labo dedicato alla Realtà Virtuale. Sarà riuscita Nintendo a realizzare un prodotto all’altezza dei device già disponibili?

Togliamoci subito via il peso: sì, Nintendo con Labo Vr Kit è riuscita a creare un esperienza che non ha nulla da invidiare ai rivali già presenti nel mondo della realtà virtuale, con un prodotto che trasuda Nintendo difference da ogni poro del cartone di cui è composto il kit.

Prima di andare pero’ a raccontarvi pregi e difetti del nuovo prodotto Nintendo, consigliamo a chi non conoscesse i precedenti prodotti della famiglia Labo il nostro precedente articolo per avere un quadro più completo del funzionamento della periferica Nintendo.

E pensare che non serve nemmeno un goccio di colla vinilica.
Come per i kit precedenti, l’esperienza Labo parte dalla fase di creazione delle periferiche di gioco attraverso la manipolazione delle forme di cartone presenti all’interno delle confezione.

I detrattori di Art Attack saranno comunque felici di sapere che il montaggio dei vari pezzi non richiede ne forbici dalla punta arrotondate ne abbondanti dosi di colla vinili.

Necessaria invece, un po’ di pazienza e buona volontà per il montaggio dei kit più complessi.


Fatto?
Una volta assemblati i vari pezzi di cartone, avremo tra le mani le varie forme che andremo ad utilizzare come “controller” di gioco.

Al momento le forme disponibili sono :

Il Visore Vr, come facilmente intuibile dal nome, costituisce l’indispensabile alloggiamento che consente di trasformare lo schermo di Nintendo Switch nel monitor che utilizzeremo per immergerci nella realtà virtuale.

Abbiamo poi il Blaster, da utilizzare per sessioni di sparatutto: dotato di un “carrello” per il caricamento che rende il tutto molto realistico grazie all’ ottimo feedback tattile offerto dalla funzione di vibrazione dei Joy-Con, ci ha consentito di immergerci in sessioni di una sorta di “tiro al piccione” (ovviamente in puro stile Nintendo, niente necromorfi assassini, zombie o ex fidanzate isteriche.)

La Fotocamera invece, come facilmente intuibile, consente invece sessioni di gioco più rilassate dove poter fotografare qualsiasi tipo di paesaggio o situazione che stiamo vivendo con addosso il visore. Nella nostra prova ad esempio eravamo immersi come novelli sommozzatori in un paesaggio marino, utile per fotografare pesci, fondali marini e… tutto quello che ci potrebbe aspettare di trovare in un romanzo di Jules Verne.

L’Elefante, che con la sua proboscide consente di utilizzare i Joy-Con come una sorta di mano virtuale: utile per afferrare e manipolare oggetti oppure simulare di impugnare un pennello per realizzare disegni virtuali in 3D. Proprio queste meccaniche “creative” hanno contribuito a far eleggere velocemente l’elefante a nostro kit preferito.Se il blaster ha soddisfatto il “ragazzino” che è in noi, l’elefante ha solleticato -e molto- il nostro lato più creativo.


Se il blaster ha soddisfatto il “ragazzino” che è in noi, l’elefante ha solleticato -e molto- il nostro lato più creativo.

Il Pedale eolico, è stato il kit che ci ha colpito di meno: dal funzionamento relativamente semplice, per mezzo di pressioni del piede, nel mini-gioco provato ci ha consentito di far saltare il nostro avatar e… stop. Per chi si stesse chiedendo il perchè di “eolico”, il motivo è semplice (ma ingegnoso): grazie alla sua particolare forma, quando andiamo a premere il pedale per saltare, andremo a muovere anche una voluminosa appendice che andrà a indirizzare verso di noi una folata d’aria (a mò di ventaglio insomma).

La prova non può dirsi conclusa senza però aver prima tirato fuori l’Uccello.
A completare l’ offerta di Nintendo Labo Vr Kit è l’Uccello, una sorta di grande origami Joy-Con munito dalle sembianze di un volatile ( specificazione doverosa n.d.r.)

Tramite la pressione delle ali, nel gioco provato potevamo simulare appunto lo sbattere delle ali (con conseguente acquisto di velocità) del nostro mezzo di trasporto piumato all’interno del mondo di gioco.

Due parole noiose sul lato tecnico
Soffermarsi troppo sul lato tecnico di Labo farebbe un torto alla natura stessa del progetto: gran parte dell’esperienza di gioco è infatti indirizzata verso un target di età bassa (ottima quindi la scelta Nintendo di inserire gli avvisi di effettuare una pausa con una frequenza maggiore del solito), più attento al divertirsi piuttosto che alla conta dei pixel e dei frame.

Per onor di cronaca comunque, abbiamo riscontrato una discreta -ma non eccelsa- resa dello schermo di Switch utilizzato come visore ( che ricordiamo ha una risoluzione di 720p) e nell’ora abbondante in cui abbiamo avuto modo di testare i giochi, non abbiamo riscontrato nessun tipo di problemi di nausea o problemi affini derivanti dall’uso del visore, grazie anche alla buona fluidità di tutti i giochi.

Sorprendentemente, un po’ di stanchezza si è fatta sentire al braccio utilizzato per sorreggere il visore, che ricordiamo essere privo di lacci e simili, e che va quindi sempre tenuto posizionato “a mano” davanti al viso. Se da un lato tale scelta lo rende meno naturale da utilizzare rispetto alla concorrenza, questa modalità di utilizzo ha il pregio di rendere l’ esperienza meno “isolante” data la velocità con cui si può mettere e togliere il visore (o anche scostare leggermente a lato per guardarsi intorno).

Velocità di “indossamento” ridotta che tra l’altro ha consentito agli sviluppatori di inserire anche giochi affrontabili in più giocatori previo passaggio del visore a ogni turno.

In conclusione, Labo Vr Kit conferma quanto di buono e innovativo già sperimentato con i precedenti kit Labo, dando a Nintendo il merito di essere approdata nel campo della realtà virtuale con la personalità tipica delle sue periferiche.

Inoltre, nonostante all’ interno del software del gioco siano già inseriti più di 60 mini-giochi, in futuro l’offerta ludica offerta da Labo Vr è destinata ad espandersi con nuovi mini-giochi e l’ implementazione della Vr con altri titoli già esistenti.

Sì, Zelda e Mario compresi…

#LiveTheRebellion