Cosa succede quando uniamo lo stile d’animazione giapponese a quello occidentale?
Beh, una delle risposte più convincenti e significative a questa domanda siamo riusciti a trovarla in Batman Ninja.
Già durante la XX edizione del Napoli Comicon avevamo avuto occasione di vederlo in anteprima, ma abbiamo deciso di parlarvene solamente adesso in concomitanza con l’uscita in lingua italiana su tutte le più note piattaforme digitali, che avverrà a partire dal 7 settembre. Prodotto da
Warner Bros. e diretto da
Junpei Mizusaki,
Batman Ninja è il risultato della fusione di un personaggio americano con lo stile e la narrazione tipici della terra del Sol Levante.
Un batman d’altri tempi
La narrazione inizia in medias res, catapuldando lo spettatore in uno scontro tra Batman e Gorilla Grodd all’interno dell’Arkam Asylum. Il noto protagonista della DC Comics, durante la battaglia, verrà però trasportato improvvisamente nel Giappone feudale. In ritardo di due anni rispetto ai suoi alleati, scoprirà quindi di non essere l’unico ad aver viaggiato nel tempo. Ritroveremo così tra i nostri alleati i volti di
Nightwing, Robin, Red Robin, Cappuccio Rosso, Catwoman e
Alfred, mentre popoleranno le schiere dei villain personaggi quali il
Joker, Harley Quinn, Due Facce, Pinguino, Poison Ivy, DeathStroke e lo stesso
Gorilla Grodd.
I più acerrimi nemici di Batman, approfittandosi delle loro conoscenze e del periodo storico in cui si trovano,
riusciranno a prendere il controllo del Giappone di quegli anni. Nonostante la narrazione sia spesso troppo sbrigativa e a tratti anche priva di elementi originali,
non mancano i colpi di scena e i momenti straordinariamente coinvolgenti, capaci di tenere lo spettatore incollato allo schermo per tutta la durata del film.
Lo stile d’animazione giapponese permea ogni strato di Batman Ninja.
I combattimenti ricordano in ogni momento quelli a cui siamo stati abituati da anime e manga shonen di ogni tipo, con elementi a volte esagerati ma che ne hanno caratterizzato il successo degli ultimi decenni. Il lavoro di character design ad opera di
Takashi Okazaki, ben noto per
Afro Samurai, è a dir poco sorprendente. I richiami alla sua precedente opera sono ben evidenti, al punto che
più che di Batman Ninja avremmo dovuto parlare di Batman Samurai. Nonostante ciò, personaggi come Joker (
che ricorda veramente tanto Kefka di Final Fantasy VI), o quello di Robin sono rappresentati in modo caratteristico, indimenticabile e a dir poco sublime. Ciò che abbiamo a schermo sono personaggi tridimensionali su sfondi disegnati a mano, in un connubio che mette saggiamente in mostra vari stili della tradizione nipponica e con un risultato che non delude mai.
Batman Ninja fa dell’esagerazione i suoi punti di forza
Come un moderno
Gurren Lagann, e ciò doveva essere prevedibile se consideriamo che lo script originale è stato scritto da
Kazuki Nakashima, Batman Ninja è permeato di esagerazioni lungo l’intera pellicola. A causa di ciò non mancheranno elementi trash che non potranno non strappare almeno una risata allo spettatore. Saranno così numerosi i momenti di questo tipo che sarà a dir poco impossibile non arrivare a pensare che in realtà si volesse creare una parodia di ciò che sono i capisaldi dell’animazione giapponese classica. Di conseguenza, tra no-sense, trash ed esagerazioni di varia natura, assisteremo a combattimenti tra robottoni, tra ninja, tra samurai e tra buoni e cattivi in un modo che era veramente difficile riuscire ad immaginarsi. All’inimmaginabile segue però il divertimento e l’esaltazione allo stato pur0, tanto che non riuscirete a fare a meno di esaltarvi.
Di Batman Ninja abbiamo avuto l’opportunità di vedere sia la versione in lingua originale, sottotitolata in italiano, sia quella doppiata direttamente per il nostro paese.
Come gli stessi Leo Chu e Eric Garcia hanno ammesso di aver fatto per la release americana,
è stato modificato il plot tra le due pellicole. Le immagini saranno ovviamente le stesse e, sebbene gli scrittori sostengano che i dialoghi siano al 90% differenti, il senso di fondo di ciò che avviene resterà inalterato. Tuttavia non sarà così strano se vorrete assistere a quella che è l’edizione originale, motivo per cui iTunes (
e presumibilmente tutti gli store su cui sarà rilasciato) offre la possibilità di guardare il film in lingua giapponese con i sottotitoli in lingua italiana.
Ultimo, ma non per importanza, è il lavoro fatto da
Yugo Kanno nella realizzazione della colonna sonora del film, che meravigliosamente accompagna ogni secondo di questa pellicola.
#LiveTheRebellion