È arrivato. Dopo tanti mesi di anticipazioni, l’atteso confronto
made-in-I Love Videogames sui controller e i comandi è finalmente giunto a compimento nel mese di Marzo, giusto per inaugurare l’arrivo della Primavera. Dopo aver parlato di
critica videoludica il mese scorso con ben due ospiti d’eccezione (tra cui un rimpiazzo bello e buono), il team di
Gameromancer si ricompone nella sua formazione originaria per affrontare un argomento a lungo schivato e anticipato, per paura di dover chiudere i battenti una volta per tutte. E, con immensa sorpresa di tutti,
l’analisi dei controller e delle mappature si è chiusa (quasi) pacificamente, anche se i nostri eroi intravedono già all’orizzonte un altro pericolo per le loro amicizie millenarie.
Perché su
Mario Kart si accelera ancora con A? Perché i
motion controller non si sono diffusi a macchia d’olio come sperato? Perché il regista
Antonino Lupo non è ancora stato riconosciuto ufficialmente come sosia di Francesco Gabbani? A queste e altre domande, la puntata di questo mese tenterà di dare una risposta ben precisa. Ai microfoni dello studio (ma senza studio) troverete il solito
Pietro Iacullo, i cui problemi tecnici hanno costretto il regista a
tirar giù un paio di santi in fase di editing, accompagnato dall’intramontabile
Guido Avitabile, reduce da sessioni no-stop di oltre 24 ore sull’ultimo
The Legend of Zelda (di cui almeno 12 ore con qualcosa in mano che non sia il controller). Al loro fianco, partner indivisibili di una romantica avventura piena di eresie, ascolterete ancora una volta
Filippo “Wikipedia” Veschi e un risorto
Luca Mazzocco, tornato in puntata quando ormai pensavamo tutti che non lo avremmo più rivisto. Ospite d’eccezione:
Stefano Calzati, pescato direttamente dalla melma informe redazionale, che si presenta in puntata per tradire occasionalmente la fiducia di Pietro.
Grandi assenti da questa puntata: i
Giochi Copertina, introdotti il mese scorso e brutalmente tagliati per rientrare nel minutaggio;
Antonino Lupo in regia, impegnato nei tour per promuovere il suo nuovo disco sul Karma dei meridionali. La durata ridotta di questo episodio, infine (soltanto un’ora), potrà permettervi di dimostrare all’Ora Legale che non avete bisogno di lei per perdere comunque un’ora del vostro tempo prezioso: basta ascoltare cinque str*nzi che dicono la propria sui videogiochi.
In questa puntata di Gameromancer:
- Intro + Sigla [0:00]
- Presentazione Ospite [2:02]
- Argomento Principale: c’è ancora spazio per i motion controller nell’ottava generazione? Switch e i Joy-Con; commenti su 1-2 Switch; motion controller su VR; comodità e “scomodità” dei motion controller; PlayStation Move e Kinect [3:26]
- I giochi che funzionano con i Motion Controller: motion controller negli sparatutto in prima persona; pregi e difetti di The Conduit; Senran Kagura coi Joy-Con [23:26]
- I controller migliori:
il controller GameCube i migliori controller dopo quello GameCube; Filippo critica il sommo controller GameCube; gli analogici; i Joy-Con di Switch (2.0); i grilletti; confronti tra i controller presenti e passati [37:26]
- Consuetudini e standard nei controlli: quando una mappatura definisce un genere; spiriti d’iniziativa e standardizzazione; “perché X è diverso su tre controller diversi?” [47:14]
- Mario Kart – il Flame: atteso confronto sul perché in Mario Kart si acceleri ancora con A; considerazioni sul game-design; vizi e necessità dei giocatori; [53:58]
- Outro: saluti finali, il contest di Breath Of The Wild [1:04:18]
- Bloopers: hashtag misteriosi; dispetti alla regia; la bellezza di Fruit Ninja VR; un porcospino all’orizzonte; il mantra di Kojima [1:07:02]
- Insulti alla Regia [un po’ più assenti]
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