Inizio anni ’90, un’era che ha accompagnato gli sviluppatori e i giocatori di tutto il mondo dove sono ora, dove sono nati i grandi generi e i grandi giochi che ci hanno seguiti fino ad oggi.
Con l’uscita di Sega Mega Drive e di Super Nintendo ogni casa aveva la sua console fissa, e l’arrivo del primissimo Game Boy segnava l’esistenza dei primi nintendari: il successo di The Legend of Zelda, Dragon Quest ed ovviamente di Super Mario aprono la strada a quelle che diventeranno serie di videogiochi di fama mondiale (e, con titoli come Resident Evil, Doom e Quake, siamo certi che la strada che si sono aperti fosse piena di cadaveri).
Ci sono tanti generi che pian piano prendono vita, ed uno tra i più popolari è quello che spopola sopratutto tra i vecchi cabinati: il picchiaduro a scorrimento. Tra i più noti esponenti ricordiamo Street of Rage, arrivato in Europa nel 1991, dove a suon di arti marziali bisognerà riportare la città all’ordine e sconfiggere l’organizzazione criminale; Double Dragon, che ha ispirato anche un fumetto, un film e una serie tv, dove due fratelli dovranno sconfiggere una banda di malviventi; Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time, seguito di Teenage Mutant Ninja Turtles, basato sul famoso cartone delle Tartarughe Ninja.
Tra tutti i titoli che cercano di crearsi un posto nel mondo videoludico, però, appare anche Bishoujo Senshi Sailor Moon.
Potere del Cristallo di Luna! Vieni a me!
Sailor Moon nasce in Giappone dalle sapienti mani di Naoko Takeuchi con il manga di Codename Sailor V (1991), aprendo la strada a Pretty Guardian Sailor Moon (l’anno successivo), la bella guerriera che veste alla marinara e che tutti noi conosciamo. In Italia il manga è stato rilasciato nel 1995, stesso anno in cui sono stati acquistati i diritti per la trasposizione dell’anime. Nel 2014, per il ventesimo anniversario dell’anime, Toei Animation ha prodotto un adattamento più fedele del manga, intitolato Sailor Moon Crystal.
Sailor Moon ha conquistato subito grandi e bambini, maschi e femmine, facendosi largo nel mondo al fianco di grandi successi come Dragon Ball e Lupin III. Ovviamente la gloria ha portato ad un’espansione mondiale del merchandising: accessori, cartoleria ed anche i videogiochi. I quali, in Giappone, spopolarono sia su arcade che su console; ne furono sviluppati circa 20, ma nessun gioco a quei tempi venne rilasciato al di fuori del Sol Levante, ad eccezione di Bishoujo Senshi Sailor Moon.
Noi siamo le guerriere Sailor
Bishoujo Senshi Sailor Moon fu rilasciato fuori dal Giappone solo in lingua francese, ma non si tratta di un enorme problema visto che i dialoghi sono sporadici e presenti solo alla fine, mentre gli attacchi pronunciati dalle guerriere saranno comunque in giapponese. Sviluppato da Angel e pubblicato da Bandai, il videogame che narra le vicende delle paladine alla marinara venne rilasciato in Giappone il 27 agosto 1993, per poi arrivare in Francia nel 1994. Il gioco è un picchiaduro a scorrimento lineare, durante il quale il giocatore dovrà affrontare 5 diversi livelli divisi in due parti ciascuno, seguendo le vicende dell’anime.
Sono venuta per punirvi in nome della Luna
Il gioco parte con lo sfondo nero e il grido di battaglia di Sailor Moon in giapponese: “Sono venuta qui per punirvi in nome della Luna“, per poi mostrare al giocatore uno sfondo rappresentate il Silver Millenium, il Regno della Luna, luogo di nascita delle combattenti.
Arriverà poi il momento di scegliere il proprio personaggio: Sailor Moon, Sailor Mercury, Sailor Mars, Sailor Jupiter e Sailor Venus faranno tutte la loro apparizione nel gioco, e toccherà al giocatore l’ardua scelta della propria prediletta, poiché ognuna delle Sailor sarà dotata delle sue mosse caratteristiche. Dopo la classica trasformazione (molto più veloce di quella dell’anime) verremo catapultati nel primo livello.
Se essere una guerriera significa usare la violenza, io non voglio più esserlo
Come già detto, il gioco segue le vicende dell’anime; ogni Sailor avrà il suo attacco caratteristico come mossa speciale, e l’influenza della serie si vede anche nei vari nemici presenti. Il mostro più riconoscibile all’interno del gioco è quello nel primo episodio dell’anime, quando la madre di Naru (Nina, nell’adattamento italiano) viene sostituita da una creatura oscura per raccogliere l’energia degli umani.
Il gioco è un adattamento abbastanza fedele del cartone animato
Percorreremo le vicende dell’anime in modo abbastanza lineare, ed ogni livello sarà ben distinto dall’altro. Il Quartiere Latino, ad esempio, avrà delle ambientazioni molto simili al mondo normale: troveremo tracce di una città moderna e una semplice strada asfaltata a fare da sfondo alla fase iniziale del livello, per poi staccare di netto ed entrare in un mondo arcano dove il tempo non ha importanza e colori cupi e freddi dominano lo schermo. Le nostre eroine, a quel punto, non saranno più semplici studentesse, ma protettrici del Regno della Luna.
Bunny sulla Luna mangia un pasticcino..
Il Parco dei Divertimenti è ulteriormente diverso. Avremo una musica di sottofondo più andante e coinvolgente, e lo sfondo sarà costellato da attrazioni tipiche di un qualunque luna-park: montagne russe, ruota panoramica, castelli; tutti di un color argento vivace risaltato dalla miriade di piccole luci di contorno.
Le canzoni in sottofondo delineano i diversi luoghi in modo definito
I tre livelli successivi avranno uno scenario sempre più cupo e triste. La Macchina Segreta avrà una musica adatta al luogo, coinvolgendo il giocatore – grazie anche allo scenario composto da pavimenti in movimento e alla predominanza del colore grigio – in un ambiente metallico e freddo. Attraverso una piattaforma in movimento si passerà ad un piano successivo, dove si affronterà il boss Zoisite (uno dei quattro generali del Regno delle Tenebre) travestito da Sailor Moon, che ci darà anche l’onore di esultare nel caso si dovesse morire in battaglia (stron*o). Nel Silver Millennium ci ritroveremo catapultati nell’anime: la musica darà al giocatore una sensazione nostalgica e malinconica, e il Palazzo semi-distrutto con la Terra come sfondo fisso rappresenta il momento in cui le guerriere Sailor vengono a conoscenza della storia del loro luogo natio, prima della reincarnazione.
Il finale vede il giocatore arrivare nel Regno delle Tenebre, luogo tetro che insedia nel giocatore un senso di inquietudine amplificato dall’ambiente, con pavimenti, muri e colonne fatti di ossa e fuochi viola a circondare la zona. Nel combattimento con il boss finale saremo al cospetto di Queen Beryl, e, proprio come nel cartone, Sailor Moon acquisterà le sembianze della Principessa Serenity per sconfiggere il nemico insieme alle altre principesse.
…Bunny non resiste e ne mangia subito un altro.
Bishoujo Senshi Sailor Moon vuole aiutare il mondo videoludico a entrare nella storia di Sailor Moon, ma senza troppo successo. Al di fuori del Giappone, il gioco non ha avuto un vasto seguito e poche persone sono in grado di testimoniare la sua esistenza. I motivi sono vari, tra i quali si potrebbe presumere il fatto che il cartone di Sailor Moon era rivolto ad un pubblico principalmente femminile, e accostare il titolo ad un picchiaduro, nel momento in cui i videogiocatori iniziavano ad approcciarsi al mondo dei videogiochi, potrebbe aver fatto perdere interesse in un gioco che, per quanto semplice, sa comunque come divertire e intrattenere.
Il coinvolgimento per i fan della serie è però assicurato ed evidente, testimoniando ancora una volta l’eredità di uno dei cartoni che hanno segnato l’infanzia di molti giovani adulti attuali.
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