Se è vero che la
Pixel Art è una moda che sta venendo
sempre più sfruttata fino al midollo, è altrettanto vero che negli ultimi anni sono usciti numerosi titoli capaci di valorizzarne le doti e di non utilizzarla come mera scusa per “risparmiare” sul comparto grafico.
Hotline Miami e
OlliOlli sono solo
due serie che ci sentiamo di ricordarvi e che supportano appieno la nostra affermazione. Proprio dagli autori di quest’ultimo titolo è in arrivo,
a quasi un anno dalla release su Pc, anche la
versione PlayStation 4 della loro ultima opera:
Not a Hero. Saranno riusciti i ragazzi di
Roll7 a colpire nel segno ancora una volta? Scopritelo nella nostra nuova recensione!
Versione testata: PlayStation 4
Londra, città corrotta
Vote Bunnylord!
La
trama di
Not a Hero funge da mero pretesto per far menare le mani ai nostri personaggi, mettendo il nostro
anti-eroe alle dipendenze di Bunnylord, futuro sindaco di Londra che, nel corso della sua campagna elettorale, ha deciso di porre bruscamente un freno alla criminalità. Ecco che, quindi, ci troveremo ad affrontare
una serie di missioni dai differenti obiettivi per
aiutare la scalata al potere del visionario politico che, pian piano, sembrerà puntare sempre più in alto. La trama a tratti demenziale è enfatizzata da
dialoghi semplicemente spassosi, con un umorismo che siamo certi saprà conquistare i giocatori che non vedranno l’ora di terminare le varie missioni per vedere il “siparietto” finale. Anche il briefing iniziale garantisce
forti dosi di risate e basteranno pochi livelli per creare quella dipendenza caratteristica dei titoli di qualità.
Steve and the Hateful Eight
Il punto di forza del titolo dei ragazzi di Roll7 è, ancora una volta, il gameplay
Il
punto di forza del titolo dei ragazzi di Roll7 è, ancora una volta, il
gameplay.
Not a Hero è un sparatutto bidimensionale, dove ci troveremo ad interpretare uno dei nove personaggi disponibili per sterminare orde di nemici pronti a farci la pelle e a far perdere le elezioni del nostro amato Bunnylord. Nonostante la
semplicità dei comandi, sarà possibile
effettuare un buon numero di azioni. Azioni che vanno dall’
usare gli elementi dello scenario come copertura, all’
arrivare in scivolata sui nemici per poi
finirli con una letale esecuzione. Proprio la suddetta semplicità è l’elemento caratteristico della produzione che, in poco meno di mezzora, offre tutte le meccaniche del titolo e lascia al giocatore la possibilità di affinare la propria tecnica per completare tutti gli obiettivi delle varie missioni. Infatti, se
completare i vari livelli porterà via relativamente poco tempo (massimo 5 minuti), sarà la raccolta delle stelle, recuperabili soddisfacendo determinate richieste, a mantenere l’attenzione del giocatore sempre alta. Alcuni requisiti per ottenere le stelle, infatti, saranno particolarmente ostici da raggiungere e ci costringerà ad
utilizzare un personaggio specifico piuttosto che uno Steve qualsiasi.
Ogni anti-eroe di Not a Hero, infatti, vanta particolari caratteristiche e mentre Steve (il primo personaggio a disposizione) non brilla in nessuna statistica, gli altri vanteranno particolari abilità.
Ricarica più rapida, possibilità di sparare in corsa o una barra della vita più lunga sono solamente alcuni degli elementi che faranno pendere l’ago della bilancia sulla nostra scelta finale. Per quanto sia ovvio, vista la natura del gioco, ci teniamo a sottolineare come Not a Hero possa risultare ripetitivo per qualcuno, ma siamo certi che non si tratti di un vero e proprio difetto in quanto le meccaniche di gioco sono basate sulla ripetitività e sul continuo rigiocare i livelli per sbloccare tutti gli obiettivi secondari. Dopo averne tessuto a lungo le lodi del lavoro di Roll7, ci sentiamo però di porre una domanda:
perché non realizzare una versione PlayStation Vita di un titolo del genere? La portatile Sony non sta ricevendo, nel nostro territorio, il dovuto rispetto e siamo certi che la natura di un titolo come Not a Hero, caratterizzato da partite rapide adatte al mordi e fuggi quotidiano, si possa sposare perfettamente con la succitata console mobile. Al momento non è ancora prevista una versione “tascabile”, ma si sa: la speranza è l’ultima a morire.
Pixels rosso sangue
Not a Hero è tecnicamente ineccepibile
Come anticipavamo nel trafiletto introduttivo di questa recensione,
Not a Hero offre una grafica pixellosa non per coprire una mancanza di budget/idee, ma come vera scelta stilistica per enfatizzare alcune scene e conquistare così il giocatore. Ogni schizzo di sangue, espressione, azione esagerata o qualsiasi altro elemento dello scenario è palesemente pensato per essere realizzato grazie ad un discreto numero di pixel, contribuendo alla costruzione di
un titolo che, graficamente, risulta carismatico e sicuramente riuscito. Stesso discorso per il
comparto sonoro che, sin dal primo livello,
appare ottimamente fuso con il contesto di gioco e che, di conseguenza, non possiamo che elogiare. Durante la nostra prova, infine,
non siamo incorsi in nessun problema di natura tecnica, garantendoci delle partite sempre fluide, senza bug o cali di frame di alcun tipo.
Verdetto
8.5 / 10
"Al primo movimento vi beccate una pallottola. Non un avvertimento. Non una domanda. Una pallottola."
Commento
Pro e Contro
✓ Dialoghi spassosi
✓ Gameplay che crea dipendenza
✓ Facile da giocare, difficile da padroneggiare
✓ Comparto stilistico di qualità
x Può essere ripetitivo per qualcuno
x Manca una versione PlayStation Vita
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